Esposte al Mic di Faenza le opere decorate della collezione di Giorgio Levi
Il Mic di Faenza espone per la prima volta 35 pezzi di manifatture europee e italiane donate dal collezionista e studioso Giorgio Levi. Sabato 8 febbraio, alle 17, inaugura nella Project Room del museo la mostra delle opere donate, per lo più servizi da tavola, decorati ad aerografo, di manifattura italiana ed europea degli anni ‘30. I primi esempi della tecnica dell’aerografo applicata alla ceramica risalgono al clima modernista della Repubblica di Weimar e del Bauhaus in Germania. Poi la tecnica si diffuse anche in Italia a partire dalle metà degli anni ’20, in pieno gusto Decò. In mostra, alcuni esemplari di ceramiche tedesche sono affiancati a pezzi delle principali manifatture italiane. Tra tutte si distingue la Galvani di Pordenone che negli anni ’30 realizza un’imponente produzione di terraglie a costi ridotti. Giorgio Levi, collezionista e studioso di ceramica, nel suo saggio Ceramiche italiane Art Dèco dipinte all’aerografo (2017) descrive il ruolo dello strumento nella creazione di un linguaggio decorativo moderno in grado di tradurre, anche su oggetti d’uso, gli esiti delle ricerche formali futuriste. E afferma come, grazie alla maggiore economicità e rapidità rispetto alla tradizionale pittura manuale, l’aerografo portò anche alla semplificazione dei decori futuristi e Decò da parte di manifatture che si limitavano ad interpretarne gli stilemi in chiave esclusivamente decorativa. La mostra rimarrà allestita fino al 3 maggio 2020.