Educazione parentale, nasce la "Ravenna Family School"
Si chiama «Accademia degli Studi» ed è nata a settembre del 2019, in viale Alberti a Ravenna, proponendosi come scuola per adulti e ragazzi con innovativi corsi di inglese. Negli ultimi tempi, in concomitanza con il Covid, la titolare Marialisa Guzzo ha però visto avanzare, da parte delle famiglie, anche la richiesta della scuola parentale.
Marialisa, che tipo di servizi offrite?
«Da noi si impara l’inglese in modo nativo e permanente. Altri servizi che offriamo sono “il metodo di studio” e il “corso di comunicazione.” Ogni nostro corso si basa sulle scoperte logico-scientifiche dell’educatore e filosofo umanitario L. Ron Hubbard e ci stanno dando ottimi risultati e studenti entusiasti. Siamo anche disponibili con il classico doposcuola e i nostri tutor sono tutti addestrati e competenti nel “Metodo di studio”».
Con il Covid, è cambiata la vostra offerta o comunque avete ricevuto richieste diverse da famiglie e studenti?
«Sì, in effetti è cambiata, siamo cresciuti, abbiamo organizzato il corso di inglese on-line raggiungendo tutta Italia e abbiamo istituito il Summer College ospitando ragazzi e ragazze per il recupero dei quattro mesi di lockdown di questo 2020. Ci siamo divertiti, abbiamo studiato, siamo stati al mare ogni settimana. Il mio ricordo è indelebile e lo rifarei mille volte. Voglio molto bene ai ragazzi che frequentano l’Accademia. Un’altra cosa che si è sviluppata è un mio sogno di tantissimi anni fa: una scuola bilingue dove i ragazzi possano imparare a comunicare fluidamente in ogni posto del mondo grazie all’inglese. Stimolati inoltre, dalla richiesta delle famiglie, abbiamo creato la “Ravenna Family School” che è una scuola parentale bilingue che si rivolge a bambini delle elementari».
State dunque già vedendo bambini che vengono ritirati dalla scuola tradizionale per seguire con voi questo percorso?
«Abbiamo bambini che si sono iscritti da noi e abbiamo tanti genitori che si stanno informando, anche se i posti sono limitati a causa del Covid-19 e dei protocolli di sicurezza».
Quali sono, più spesso, le motivazioni alla base di questa scelta?
«Ogni famiglia ha le proprie motivazioni. Penso che ognuna, di base, cerchi di occuparsi al meglio dell’istruzione dei propri figli. Solitamente non entro nel merito delle motivazioni dei genitori ma mi limito a spiegare quello che offriamo noi come scuola, puntando a un’istruzione bilingue e utilizzando la formula della parentale, oltre che facendo del nostro meglio nell’applicare la tecnologia di studio che conosciamo».
In che modo vi ponete, in generale, nei confronti dell’educazione parentale? Si tratta di contrapporsi ai percorsi scolastici classici o altro?
«Assolutamente no, non siamo in contrapposizione alla scuola. Anzi abbiamo già collaborato in passato con alcune scuole portando a conoscenza gli studenti del metodo di studio. Abbiamo dato il nostro supporto anche ad alcuni assistenti sociali proprio questa estate. Noi ci poniamo in mezzo fra l’homeschooling, dove è il genitore a educare personalmente il figlio, e la scuola classica ben frequentata da migliaia di studenti. Ci interessa che i bimbi imparino a studiare al meglio, entusiasti di apprendere le materie scolastiche e che imparino l’inglese come se fosse la loro lingua. Lo facciamo attraverso le nostre proposte e un’istruzione elementare parentale sia in italiano che in inglese. Ad esempio, un bambino che ha frequentato i nostri corsi mi ha scritto così: “Mi è servito a capire come liberarmi dagli impossibili studi e lo applicherò come il mio guerriero contro le medie. Grazie Elisa!”».
Che cosa succederebbe nel momento in cui la richiesta dovesse diventare molto alta?
«Ovviamente dovremmo ingrandire la struttura che già è dotata di ampi spazi e che ci permette di mantenere i protocolli di sicurezza. Sicuramente questa è una cosa che vedremo in futuro e che, nel caso, verificheremo con le autorità preposte. Vogliamo garantire sicurezza e tranquillità alle famiglie e sarà una scelta in cui includeremo le famiglie». (s.manz.)