E' «O’ Fiore mio» di Faenza, per il Gambero Rosso, la migliore pizzeria di Romagna nel 2025

Riccardo Isola - Non ci potevano essere dubbi, la pizzeria «O’ Fiore mio» di Davide Fiorentini a Faenza è ancora la migliore espressione dell’arte della lievitazione gastronomica della Romagna. Lo attesta la guida nazionale del Gambero Rosso che per il 2025 porta ancora una volta la città manfreda ai vertici italiani di questo simbolo indiscusso della tradizione gastronomica italiana. Da quattordici anni Fiorentini è punto di riferimento per la narrazione di un concetto di fare la pizza che guarda soprattutto alla qualità delle materie prime, alla indiscussa capacità tecnica della sua preparazione, dalle basi fino ai topping, in più arricchita da un’offerta di servizio competente, professionale e capace di raccontare un’emozione spicchio dopo spicchio. Questa perseveranza del pizzaiolo, nato pasticcere, non si è fermata nemmeno dopo il disastro delle alluvioni del 2023, e oggi, in attesa che l’Hub di via Ponte Romano riapra, è prevista entro l’anno, i riconoscimenti e i premi lo attestano. Ma non c’è solo O’ Fiore mio in questa annuale classifica dedicata alle «Pizzerie d’Italia». In regione, infatti, le eccellenze recensite come meritevoli di un salto a tavola sono trentasette. Di queste undici, si deve aggiungere anche il punto vendita di O’ Fiore mio a Bologna, che conquista in quel caso le due rotelle visto che si tratta di un punto specializzato nei tranci e non nelle pizze «classiche», sono in Romagna.
Le dieci migliori romagnole sono suddivise territorialmente in quattro eccellenze nel riminese, tre nel forlivese-cesentae, due nel ravennate e una a Imola. Partendo da quest’ultimo territorio a ottenere il riconoscimento di due spicchi è «Quattroquinti pizzeria» (via Marsala 18) che ottiene un punteggio di 85 su 100 grazie all’affidabilità e alla costanza del pizzaiolo, e proprietario, Umberto Pelliconi.
Nel ravennate, oltre a «O’ Fiore mio» c’è la pizzeria «Pummà» (viale Romagna 1) di Milano Marittima. In quest’ultimo caso il punteggio si alza e arriva a 89, il limite per ottenere i «Tre spicchi» è 90, grazie all’accoglienza del locale, alla gentilezza del servizio ma soprattutto alla grande qualità della proposta di pizza che spazia dallo stile napoletano a quello gourmet.
Nel territorio di Forlì e Cesena le tre segnalazioni vedono Forlì portarsi a casa due «due spicchi» mentre nel cesenate un «due rotelle». A Forlì le migliori pizzerie selezionate dalla critica sono «Margherite Pizze Popolari» (viale Italia, 30) con un punteggio di 82 e «Qbio» (piazzale della Vittoria, 16) con 84 punti su 100. Se nel primo caso è stato premiato anche lo sforzo di far tornare la pizza alle sue origini di piatto popolare, ma con una grande qualità, dall’altro convince non solo il complessivo livello raggiunto dall’impasto al topping ma anche e soprattutto la scelta dell’utilizzo delle materie prime dall’azienda agricola collegata di Luca Montanari (Qfarm). Nel cesenate bisogna arrivare a Gambettola fino da «Pizza da Neo» (via del Lavoro, 1B) che ottiene il punteggio di 86. Locale premiato come una delle migliori espressioni di pizza in teglia realizzate da Marco Farabegoli.
Infine arrivando sul litorale riminese i quattro alfieri della pizza sono: «Il cortile in centro» (via S. malatesta, 17) a Rimini con un ottimo punteggio di 88/100, «Birrodromo August» (viale Lungorio, 1) a Riccione con 82/100, «Pizza e Pasta» (largo della pace, 5) a Cattolica con 81/100 e «Sp.accio» (frazione Ospedaletto, via San Patrignano 66) di Coriano con punteggio di 87/100.