Utilizziamo i cookie, inclusi quelli di terze parti, per raccogliere informazioni sull’utilizzo del nostro sito web da parte dei visitatori. I dati personali raccolti sono utilizzati per la personalizzazione degli annunci pubblicitari. I cookie sono utili per garantire agli utenti un'esperienza di navigazione ottimale, per migliorare costantemente il nostro sito e, previo consenso, possono essere utilizzati dai nostri partner per mostrare pubblicità personalizzata mostrando agli utenti offerte adatte ai loro interessi.
Facendo clic sul pulsante "Accetta", acconsenti l’utilizzo di tutti i cookie, compresi quelli utilizzati per la personalizzazione degli annunci pubblicitari in base ai tuoi interessi. Chiudendo questo banner o continuando con i cookie essenziali verranno utilizzati esclusivamente i cookie tecnici e analitici per i quali non è necessario il tuo consenso. In qualsiasi momento puoi revocare il consenso a tutti o alcuni cookie cliccando sul pulsante "Preferenze Cookie", sempre raggiungibile dal footer del sito.
Informazioni più dettagliate sull’utilizzo dei cookie sono disponibili nella nostra privacy & cookie policy.
File, richieste di informazioni, timori, incomprensioni. Non c’è pace per i seggiolini anti-abbandono diventati obbligatori il 7 novembre. Da un giorno all’altro, nonostante se ne parlasse dall’estate, molti genitori e nonni si sono ritrovati a dover fare i conti con la spada di Damocle dell’obbligatorietà in mezzo a dubbi, informazioni contraddittorie, mancanza di prodotti disponibili sugli scaffali dei negozi.
«CONFUSIONE SOVRANA»
Centinaia di persone sono riversate nei negozi del «Sogno del Bambino» di Lugo e Ravenna per acquistare i dispositivi anti-abbandono. E così la titolare Stefania Facchini e il suo personale hanno potuto registrare non solo la paura dei clienti di incorrere in sanzioni ma anche la tanta mala informazione che era circolata nei mesi precedenti: «Esistono dispositivi che funzionano con l’accendisigari dell’auto, altri che necessitano di essere collegati a una App, soluzione poco amata e poco praticabile per le persone più anziane, che magari non usano lo smarthone o non hanno sufficiente dimestichezza». Il problema è che sul mercato ci sono prodotti realizzati solo per speculazione da aziende delle quali è difficile fidarsi perché mai si sono occupate di sicurezza. Ho visto dispositivi in vendita un po’ dappertutto, persino nelle stazioni di servizio in autostrada. Mi chiedo se i genitori possano essere tranquilli e avere garanzie di qualità. C’è chi parla di omologazione ma non esiste un ente che certifica i dispositivi come avviene per i seggiolini. Spesso si confonde questo concetto con compatibilità. Insomma, sul tema la confusione regna sovrana».
A complicare le cose, il fatto che i negozi si sono trovati sprovvisti della merce: «I nostri clienti hanno prenotato l’oggetto, sperando che il foglio della prenotazione possa essere esibito in caso di controlli e fare evitare, quindi, un’eventuale multa. Sono stata personalmente al comando della Municipale di Lugo, dove mi hanno fatto capire di essere abbastanza spiazzati. Chiaro, la legge va rispettata. Ma a quanto pare, non ci sarà una linea dura perché ci sono ancora diversi punti interrogativi su deroghe, sanzioni, tempistiche».
«AFFLUENZA ESORBITANTE»
Se si telefona nei negozi Toys Center, si attiva un messaggio automatico che ricorda l’entrata in vigore dell’obbligatorietà dei dispositivi anti-abbandono. Messaggio che fa il paio con la marea di accessi e di richieste di informazioni che, anche nel punto vendita di Faenza, sono stati registrati soprattutto nei primi quattro giorni dopo l’entrata in vigore della legge: «Abbiamo davvero avuto un incalzare continuo e fortissimo di richieste - spiega la diretttrice Federica Gennari - che ci ha costretti a metterci in moto per dare alle famiglie le informazioni il più possibile corrette. Esistono moltissime varianti dei dispositivi anti-abbandono e noi interessa che genitori e nonni possano avere la conoscenza giusta per fare la scelta che più si avvicina alle loro necessità»
via Arcivescovo Gerberto 17
Tel 0544/1880790
E-mail direttore@settesere.it
Pubblicità
Per la pubblicità su SettesereQui e Settesere.it potete rivolgervi a: Media Romagna Ravenna - tel. 0544/1880790
Faenza - tel. 0546/20535
E-mail: pubblicita@settesere.it
Setteserequi è una testata registrata presso il Tribunale di Ravenna al n.457 del 03/10/1964 - Numero iscrizione al Registro degli Operatori di Comunicazione:
23201- Direttore responsabile Manuel Poletti - Editore “Media Romagna” cooperativa di giornalisti con sede a Ravenna, Arcivescovo Gerberto 17.
La testata fruisce dei contributi diretti editoria L. 198/2016 e d.lgs. 70/2017 (ex L. 250/90). Contributi incassati