Dal jazz al rock, chicche internazionali tra Bologna, Ferrara e Forlì
Federico Savini
Non tantissimi ma di notevole interesse i concerti internazionali da appuntarsi per i prossimi mesi in area sommariamente «underground», dal rock alternativo al jazz. A patto di muoversi fuori provincia e se per caso il jazz è la vostra scelta il primo appuntamento è già venerdì 8 novembre, visto che per il festival bolognese in corso, al teatro delle Celebrazioni sarà di scena il grade vecchio del jazz etiope, Mulatu Astatke, accompagnato da un gruppo eccezionale che comprende anche Alexander Hawkins, e John Edwards. Sempre il Bologna Jazz Festival ha in programma almeno altri due grandi eventi, con i McCoy Legends, tributo al pianista McCoy Tyner, il 13 novembre all’Unipol Auditorium, e il chiacchieratissimo Kamasi Washington, l’uomo che ha fatto tornare trendy il jazz suonandolo coi grandi rapper californiani, atteso il 24 aprile all’Estragon.
Più vicino a casa, sempre venerdì 8 novembre, al Naima di Forlì suoneranno i Guano Padano di Alessandro «Asso» Stefana con il decano Enrico Rava, mentre i coraggiosi veri si sono già appuntati il ritorno di Otomo Yoshihide con il suo radicale Far East Network (un concerto da cui è lecito aspettarsi di veder suonare un ventilatore, ad esempio) il 24 novembre all’Area Sismica di Ravaldino Monte. Da segnalare poi anche l’arrivo in Romagna del grande sassofonista americano Tim Berne, che il 29 novembre si esibirà al jazz club Il Torrione di Ferrara in trio con Aurora Nealand (fisarmonica) e Hank Roberts (violoncello).
Quanto al rock & dintorni, decisamente dai «dintorni» arrivano i colombiani Meridian Brothers che porteranno la loro cumbia stravolta ma irrerisistibile al Locomotiv di Bologna il 3 dicembre. Due sere dopo, sempre al Locomotiv, sarà di scena una band leggendaria del rock rumorista degli anni ’90 come gli Helmet, in attesa che il 31 maggio arrivi una leggenda ancor più grande: i Jesus Lizard, tornati a pubblicare un disco a ben 26 anni dall’ultima volta.