Csm di Lugo e Faenza, il direttore: «Ora molte ricadute e richieste di consulenza»
«Durante i mesi di chiusura, è come se le persone si fossero congelate. Poi, la situazione è riesplosa e siamo stati sommersi da chiamate e richieste di consulenze». Pietro Nucera è il responsabile dei Centri di salute mentale di Lugo e Faenza, che durante il lockdown hanno continuato a seguire i pazienti già in carico tramite telefonate quotidiane o comunque accordate o videochiamate: «Non potendoli monitorare in sede, abbiamo continuato a seguirli a distanza, non smettendo al contempo con gli appuntamenti non procrastinabili, le visite domiciliari urgenti e le consulenze ai reparti e al Pronto soccorso: «Noi seguiamo persone con disturbi dell’area psicotica (depressione maggiore, schizofrenie, disturbi bipolari), di personalità e dell’area emotiva. Nel 2019 abbiamo trattato 1579 utenti a Lugo e 1570 Faenza. Inizialmente, in generale, c’è stata una buona tenuta. Col tempo, invece, abbiamo visto diverse ricadute di persone che consideravamo stabilizzate o scompensi nei pazienti con problemi psicotici. E se durante la chiusura, non potendo gestire le prime visite, abbiamo fatto rientrare i nuovi pazienti inviati dai medici di base nel canale dell’urgenza, in un secondo momento abbiamo registrato l’accesso di un’utenza nuova». A caratterizzarla, disturbi di ansia e depressione legate alla paura del contagio, al distanziamento sociale, alle preoccupazioni di ordine economico. (s.manz.)