Covid, a Ravenna un reparto di pneumologia e posti in Rianimazione
Silvia Manzani
«Oggi siamo più pronti di allora, sappiamo bene come comportarci e che le altre malattie non sono scomparse. Va bene essere preparatissimi sul Covid ma non dobbiamo perdere di vista il resto». Maurizio Fusari è il primario dei reparti di Anestesia e Rianimazione di Ravenna, Faenza e Lugo, dove la situazione al momento è abbastanza tranquilla: «Abbiamo un piano articolato dei posti letto che ci consente di ritenerci organizzati. In caso di superamento numerico dei livelli previsti, l’indicazione è di dirottare i pazienti su Rimini». Nella terapia intensiva di Ravenna i posti sono 12, di cui due dedicati al Covid. Faenza, a livello programmatico, resta Covid-free, anche se per motivi di emergenza abbiamo la possibilità di allestire un posto letto, separato dagli altri, per un paziente Covid. A Lugo i sei posti totali possono essere estesi fino a dieci dei quali, a seconda delle esigenze e in modularità crescente, da due in poi possono essere occupati da persone positive al Coronavirus».
Al «Santa Maria delle Croci», al momento, per il Covid si ricovera nel reparto di Malattie infettive, in un settore della Medicina o in Medicina d’urgenza, che ha quattro posti con il supporto della ventilazione: «Prossimamente apriremo, nell’ala dell’ospedale dove c’è la Pediatria, un reparto pneumo-Covid, gestito appunto dagli pneumologi. Dopo la ristrutturazione di una zona che era rimasta grezza, avremo la possibilità di ricoverare dieci persone. Una opportunità importante che prima dell’estate avevamo messo in piedi solo in maniera provvisoria, dedicandovi il terzo piano della palazzina delle chirurgie».
Se l’organizzazione, sulla carta, c’è, non manca però una certa stanchezza tra gli operatori: «Parlo a nome dei colleghi del mio reparto, che non hanno potuto allentare troppo la fatica e la tensione, durante l’estate, con chissà quante settimane di ferie. A questo si aggiunge il fatto che per i mesi che abbiamo davanti prevediamo di dover lavorare parecchio, in attesa che la curva dei contagi torni a decrescere. Il lato positivo è che molti aspetti che nei mesi scorsi costituivano delle novità ora sono diventati routine e questo ci fa stare più tranquilli».
Al momento, il piano di smaltimento degli interventi e delle visite iniziato prima dell’estate sta procedendo: «L’intenzione è quella di non interrompere le attività sanitarie di elezione, come ha fatto per esempio la Campania, che si sta occupando solo delle urgenze. Speriamo di poter mantenere questa linea».