Consumi: «Acquisti in contrazione, saldi troppo a ridosso del Natale». Parlano Mambelli e Massaccesi (Ascom), Checcoli e Venturi (Confesercenti)
Lo stato dell’economia italiana in generale e del nostro territorio in particolare, non è roseo. I risultati dell’indagine congiunturale regionale condotta presso le aziende associate a Confindustria evidenziano, per il secondo semestre del 2024, un peggioramento delle aspettative delle imprese e una fase più debole per l’economia regionale. Si registra un progressivo deterioramento del clima di fiducia, attese di contrazione dei livelli produttivi, condizionate da uno scenario mondiale fortemente incerto, una domanda internazionale debole e un mercato interno pressoché fermo. I saldi estivi non hanno prodotto i risultati sperati: le famiglie sono state prudenti negli acquisti e in un contesto di rincari generalizzati, hanno ridotto anche le spese in promozione.
MAMBELLI (Ascom Ravenna): «PIU’ INIZIATIVE PER GLI INVESTITORI»
Maurizio Mambelli, presidente Ascom, è preoccupato per la situazione del commercio in città: «E' veramente una nota dolente, siamo in grande sofferenza. Abbiamo creato con il Consorzio uno spazio - Spasso Ravenna
- per creare iniziative: ci vuole qualcosa di forte, dobbiamo essere una città sempre più attrattiva, invece sempre più negozi chiudono». Per Mambelli il problema sono anche gli affitti, numeri importanti che incidono tanto. «A Ferrara si è deciso di optare per un tipo di contratto e un sostegno economico per aiutare le attività commerciali. Bisognerebbe farlo anche a Ravenna perchè qui i proprietari e i gestori cercano di concentrarsi in un solo punto vendita per stringere i bilanci. La richiesta di nuove aperture non è così tanta, tale da compensare le chiusure: ci sono strade con vetrine chiuse e diventano vie poco attrattive. Un tempo un potenziale acquirente che arrivava da città vicine veniva a fare un giro in centro, a prendersi un caffè, guardare le vetrine e fare qualche acquisto. Ma se le vetrine sono spoglie o, ancor peggio chiuse, sceglie altri posti. Ravenna deve tornare a essere il “salotto buono” e bisogna lavorare su questo con arredamento ed iniziative per attrarre potenziali investitori».
MASSACCESI (ASCOM LUGO): «LA GENTE ATTENDE LE PROMOZIONI»
«Con le due alluvioni subite in meno di un anno, gli acquirenti della Bassa Romagna hanno, ovviamente, catalizzato l’attenzione su altro– ha spiegato il Direttore di Confcommercio Ascom Lugo Luca Massaccesi-. Nell’ambito del monitoraggio fatto in modo ampio sulle attività, si registra una tendenza involutiva: le famiglie spendono meno e non solo nelle attività di vicinato, ma anche nella grande distribuzione. Le persone già da qualche tempo tendono a fare acquisti sfruttando saldi e periodi promozionali che garantiscono un importante risparmio e consentono ai consumatori di affrontare in maniera più spensierata, e responsabile, i rincari generalizzati. Purtroppo, abbiamo notato quanto sia difficile contrastare la tendenza al declino del tessuto commerciale tradizionale, in primis quello scarsamente propenso ad attivare canali di acquisto digitali, nonostante le attività siano facilmente accessibili ed in un bel contesto urbano. La situazione mondiale e l’inflazione attenuano la propensione agli acquisti e la dirottano su quelli essenziali, inoltre il settore dell’abbigliamento e degli accessori è in calo rispetto alla ristorazione o all’intrattenimento. Abbiamo anche quest’anno la speranza che l’atmosfera natalizia possa fare da volano ai consumi e far recuperare almeno un poco l’andamento poco vivace registrato durante l’anno. Speriamo che le istituzioni si impegnino per rendere sempre più accattivanti le città con addobbi ed eventi nel periodo di festa».
CHECCOLI (CONF.LUGO): «CALATO POTERE D’ACQUISTO DELLE PERSONE»
Bilancio di categoria negativo anche per Bruno Checcoli, presidente di Confesercenti Lugo ed imprenditore titolare dell’erboristeria Clorofilla. «Il potere d’acquisto dei consumatori è calato e questo, sommato alle ormai consolidate abitudini di acquisto online, crea una contrazione del comparto. Nelle nostre zone, poi, hanno inciso l’alluvione dello scorso anno e di quest’anno». Anche se la sua attività è in crescita, Checcoli ammette come il suo sia un dato in controtendenza. «Speriamo che, come sempre, anche quest’anno le persone concentrino una buona parte degli acquisti di rilievo nel periodo natalizio dando, così, un contributo soprattutto alle piccole attività. Purtroppo la data di inizio dei saldi invernali, troppo a ridosso delle feste è controproducente. Le stagioni si spostano sempre più in avanti e il periodo promozionale, in coda alle festività, crea indubbie difficoltà agli esercenti che vedono i clienti “trattenersi” a dicembre per fare acquisti più sostanziosi a gennaio. Dall’ultima assemblea di Confesercenti è emerso chiaramente come siamo di fronte ad un paradigma: se vogliamo far crescere i “negozi del vicinato”, vero valore per ogni comunità, le istituzioni devono attivarsi nel cercare imprenditori che ripopolino i nostri centri storici. Ma è altresì importante mappare le vie del commercio e facilitarne l’accesso ai cittadini. Il lavoro da fare non è da poco, ma ne va del futuro delle piccole attività».
VENTURI (CONF.FAENZA): «COSTI DELLE MATERIE PRIMA ANCORA TROPPO ALTI»
Bilancio non proprio positivo anche quello della presidente di Confesercenti faenza, Chiara Venturi. « Valutando nel suo complesso il 2024, se guardiamo ai volumi di fatturato, potrebbe sembrare che sia un anno migliore rispetto al precedente, ma in realtà c’è stato un incremento dei costi di acquisto delle materie prime, delle utenze, delle rate dei mutui. Queste spese naturalmente sono andate ad incidere anche sull’aumento del prezzo finale dei prodotti in vendita: un incremento di fatturato, dunque, che non si è tradotto in un aumento di reddito per gli esercenti.
Certamente le condizioni climatiche non stanno incentivando l’acquisto di capi invernali, quindi a maggior ragione si attendono gli acquisti precedenti le festività anche per quanto riguarda l’abbigliamento. Il trend degli ultimi anni ha rilevato uno spostamento a gennaio e febbraio del periodo più freddo dell’anno che, per consuetudine, coincide anche con il momento dei saldi invernali. Il periodo natalizio è sempre molto atteso e già da fine ottobre si notano vetrine tematiche che anticipano di molto il clima di festa, che aiuta a riportare alle famiglie una serenità minata da due anni difficili causa i ripetuti eventi alluvionali che sul faentino hanno ripercussioni ancora evidenti. Qui la rete commerciale ha vissuto una sfida durissima che porta i segni, ancora oggi, nelle numerose vetrine spente. La capacità di spesa delle famiglie colpite si è orientata nel ripristino delle abitazioni e del parco auto e questo ha certamente inciso sugli acquisti valutati come meno urgenti». Anche Venturi è convinta che l’atmosfera natalizia possa contribuire ad incentivare i cittadini a fare acquisti. «Le iniziative di valorizzazione dei centri nel periodo natalizio (luminarie, eventi, animazione, mercati straordinari) sono fondamentali per stimolare la frequentazione delle aree commerciali da parte, in particolare, delle famiglie. Ci aspettiamo, perché è una tendenza che si è accentuata negli ultimi anni, che gli acquisti e le prenotazioni nei ristoranti si concentrino molto a ridosso delle festività. Con la prudenza dettata dal particolare periodo storico, le aspettative rimangono alte perché la clientela comunque non rinuncia ai regali di Natale e ai momenti di convivialità». (marianna carnoli)