Birgül Göker - Per valorizzare il Senio come elemento di attrattività per il turismo lento, salutistico e di approfondimento si sta pensando alla realizzazione di un percorso ciclo-naturalistico che da Palazzuolo arrivi ad Alfonsine e da lì al mare. L’idea dell’associazione «Amici del Senio» è di fare rete con il fiume Lamone e di prospettare un’unica infrastruttura che, sfruttando la sommità degli argini dei due fiumi e gli stradelli vicini, colleghi i due principali parchi della provincia di Ravenna: la Vena del Gesso e il Delta del Po. Prenderebbe così corpo un percorso ciclopedonale ad anello di circa 150 chilometri, percorribile a piedi in 6-7 giorni e con la bicicletta in 2-3 giorni.
Per poter realizzare questo percorso servono tutti gli attori in campo, a partire dai sindaci della Romagna Faentina e della Bassa Romagna. A parlare della situazione attuale Daniele Meluzzi, sindaco di Castel Bolognese con delega all’Ambiente per l’Unione della Romagna faentina e Luca Della Godenza, vice sindaco e assessore delegato a tutela ambientale del Comune di Castel Bolognese. «Il Senio è il nostro patrimonio storico, culturale e ambientale - racconta Daniele Meluzzi -. Per valorizzare questo patrimonio, il comune di Castel Bolognese ha già fatto uno studio di fattibilità tecnica per la realizzazione di un percorso ciclopedonale lungo il fiume che attraversa il suo territorio. Poi bisogna tener in considerazione che nella parte sopra di noi verso Riolo Terme e Casola Valsenio il fiume non è arginato. Noi stiamo facendo il primo pezzo di un progetto che in realtà è a livello provinciale ed è da sviluppare con la partecipazione di tutti i comuni coinvolti».
Il percorso ciclopedonale di Castel Bolognese oggetto dello studio di fattibilità parte dalla Diga Steccaia passa per l’argine del Senio e arriva al Molino Scodellino. Si tratta poco più di 21 km di percorso. «Questo itinierario verrà arricchito con la spiegazione di alcuni monumenti interni del paese come la chiesa di San Sebastiano, la campana commemorativa del Trentennale della Liberazione, il monumento dei minatori - racconta Luca Della Godenza -. Ovviamente dobbiamo avere finanziamenti per realizzare questo progetto. Il bando sulle ciclovie della Regione in realtà sarebbe gia dovuto uscire a inizio anno, è in ritardo anche per la mancanza del Governo. I fondi europei premiano i progetti ancora più grandi. Se tutti i sindaci della provincia di Ravenna decidessero di fare un unico progetto ciclo naturalistico unendo gli argini dei due fiumi, Senio e Lamone, sottoscritto da associazioni di categoria, rappresentanti di cittadini e associazioni di volontariato, in quel momento ovvio che ci sarebbe la possibilità di proporre questo progetto da diversi milioni di euro all’Unione Eurpea».
Valorizzare il fiume Senio promuovendolo è anche una possibile integrazione per il territorio permettendo ai fruitori di entrare a contatto diretto con il lavoro dei contadini, i loro prodotti e il paesaggio.