Calcio D, il Ravenna sta scoprendo Marchionni: in Serie D ha già vinto e convinto

Non ha la bacchetta magica, perché di mestiere fa l’allenatore e non il prestigiatore, però Marco Marchionni ha già «trasformato» una partita del Ravenna e più precisamente il debutto di domenica scorsa contro il San Marino. Sotto 0-1 davanti a un Benelli nuovamente incredulo, nel secondo tempo la squadra guidata per la prima volta dall’ex ala del Parma ha azionato il ribaltabile ai danni del San Marino, scacciando i fantasmi di un altro risultato deludente dopo l’1-1 conquistato contro lo United Riccione. In settimana il Ravenna ha disputato il recupero (a giornale già in stampa) contro il Piacenza, uno scontro diretto fondamentale per il futuro, mentre domenica prossima sarà impegnato a Prato contro il Zenith. In una settimana nuovamente caratterizzata dal turno infrasettimanale, meglio concentrarsi esclusivamente sul nuovo condottiero della squadra bizantina, scelto alla fine della scorsa settimana dopo l’esonero di Mauro Antonioli, che ha pagato una partenza deficitaria non solo in termini di punti ma anche di gioco.

L’IDENTIKIT
Classe 1980, nato a Monterotondo, il Marchionni calciatore non ha bisogno di presentazioni: con Empoli, Parma, Juve e Fiorentina ha militato a lungo in Serie A, riuscendo anche a giocare 6 partite con la maglia della Nazionale. Il Marchionni allenatore, invece, è meno conosciuto, anche perché si è seduto per la prima volta su una panchina nel 2020, quando guidò il Foggia in Serie C chiudendo al 9° posto. Nella stagione successiva ha vinto la D a Novara, dove è tornato anche nella seconda parte della stagione 2022-2023 terminando il campionato (da subentrato) al 10° posto. Un anno fa, sempre in C, Marchionni è subentrato a Potenza per 17 partite (4 vittorie, 6 pareggi e 7 sconfitte) prima di essere esonerato lo scorso 13 aprile.

LE PAROLE
In conferenza stampa, dopo aver firmato il contratto che lo lega al Ravenna fino alla fine della stagione, Marchionni non si è nascosto, riconoscendo di avere tra le mani un’ottima squadra e di poter dare un buon contributo alla causa: «Questa - ha raccontato il nuovo allenatore - è una grossissima opportunità per me. Anche se siamo in D ci sono tutti i presupposti per fare un ottimo lavoro. Evidentemente ci sono state delle difficoltà e i punti in classifica non rispecchiano né il valore della squadra né le sue ambizioni. A me queste sfide piacciono, se accetto una cosa del genere è perché ci credo fino in fondo, consapevole che comunque ci sono state delle difficoltà e voglio soltanto aiutare i ragazzi a togliersi le ansie create con risultati non venuti». Marchionni ha parlato naturalmente da allenatore, ma non solo: «Voglio lasciare i giocatori più tranquilli possibile, ora la semplicità è la cosa più importante, devono essere sereni e fare quelle piccole cose che siamo riusciti a provare. Anche a Novara, dove ho vinto il campionato di D, le pressioni c’erano, c’era il desiderio di vincere il campionato e il presidente era stato chiaro sin dall’inizio. A differenza di Ravenna lì si è iniziato il 3 settembre senza neanche fare la preparazione, ma i giocatori venivano volentieri al campo per allenarsi e migliorarsi sempre di più». Tornando sull’attualità, Marchionni ha concluso così: «La squadra deve cambiare proprio ritmo, perché se si gioca sotto ritmo allora è inutile spendere tutti questi soldi. Una squadra che ha speso tanto come il Ravenna e che ha preso giocatori importanti, avendo il ritmo alto a lungo andare vince le partite».