Calcio C, dal focolaio Covid al "caso Mokulu": Ravenna, è una volata piena di spine
Avete presente la famosa legge di Murphy? Se qualcosa può andare male, lo farà. Ecco, nelle ultime due settimane, la legge di Murphy si è letteralmente abbattuta sul Ravenna, travolto da una serie di guai in un momento non certo indimenticabile (e soprattutto fondamentale) della stagione. Prima il Covid, con il focolaio scoppiato all’interno del gruppo squadra giallorosso, poi il «caso Mokulu», con il centravanti sospeso dalla procura nazionale antidoping, quindi la risalita in classifica dell’Arezzo e infine (conseguenza inevitabile del focolaio) i rinvii predisposti dalla Lega Pro, su suggerimento dell’Asl, che obbligheranno il Ravenna a un autentico tour de force negli ultimi 40 giorni scarsi di campionato.
ALLARME ROSSO
Ricapitolando: domenica scorsa è saltato il derby con il Cesena, mentre mercoledì 17 non si è giocato neppure il turno infrasettimanale al Riviera delle Palme di San Benedetto del Tronto. La prossima gara in calendario è Ravenna-Mantova, in programma domenica 21 al Benelli. Per fare sì che questa sfida si possa disputare regolarmente, devono arrivare buone notizie dagli ultimi giri di tamponi ai quali (ogni due giorni) si sottopone il gruppo squadra. I primi due non hanno fatto emergere nuove positività e, se la tendenza fosse confermata, allora il via libera per Ravenna-Mantova sarà scontato. Il problema più grande, in chiave Mantova, riguarderà naturalmente la condizione e gli uomini a disposizione di Colucci: ricordiamo che si sono ammalati la scorsa settimana Rocchi, Fiorani, Meli, Shiba, Codromaz, Perri, Raspa e Zanoni, oltre a Martignago e Tomei. In caso di semaforo verde per Ravenna-Mantova, saranno quindi solo due le gare da recuperare in un calendario già fitto e intasato. Detto che il campionato si chiude domenica 25 aprile al Benelli contro il Carpi, sono solo due gli slot liberi per collocare i recuperi: il derby con il Cesena andrebbe subito dopo Pasqua (martedì 6 o mercoledì 7) in quella che diventerebbe la settimana più importante della stagione per il Ravenna, che sfiderà sabato 3 la Fermana e sabato 10 l’Imolese. A San Benedetto del Tronto, invece, si dovrebbe giocare mercoledì 21, sempre in mezzo alle altre due gare decisive contro Arezzo (domenica 18) e Carpi (il 25), sperando che la classifica del Ravenna non sia già irrimediabilmente compromessa.
CASO MOKULU
In piena «tempesta Covid», lo scorso 12 marzo la procura nazionale antidoping aveva sospeso Benjamin Mokulu in seguito ad un controllo effettuato il 18 febbraio. La sostanza contestata (il clostebol metabolita, che in passato era costata 14 mesi di squalifica all’attaccante ravennate Nicola Dalmonte, quando militava nel Cesena), è contenuta in una pomata di libera vendita in farmacia, senza alcuna prescrizione, per il trattamento delle lesioni della pelle. «Un semplice farmaco - ha dichiarato il Ravenna - che il giocatore, in assoluta buona fede, avrebbe assunto autonomamente per curare in casa una lieve ferita al piede». Lo stesso Mokulu ha aggiunto la grande dimenticanza: «All’ultimo test antidoping che ho fatto mi sono dimenticato di dichiarare che ho messo per una settimana una crema per curare una ferita che ho sotto l’unghia del alluce del mio piede destro. Avendo dolori da tanto tempo sono andato a chiedere qualcosa che mi può curare una ferita sotto l’unghia in farmacia e mi hanno consigliato questa crema. Tengo a precisare che sono andato per conto mio e non c’entra niente la società. Sono l’unico colpevole, ne assumerò le conseguenze. Chiedo scusa ai miei compagni e la società per non potere prendere parte alle ultime battaglie». Come dichiarato dallo stesso Mokulu, dunque, il Ravenna (salvo sorprese) dovrà fare a meno del suo centravanti in questa volata finale.
ORA CHI SEGNA?
Senza Mokulu, i giallorossi perdono un uomo da 11 gol (sui 25 realizzati dalla squadra) e ora Colucci deve interrogarsi sul da farsi: come si sostituisce il miglior cannoniere giallorosso? Detto che il tecnico ha perso lo sfortunatissimo Cesaretti, che si è rotto il crociato, in rosa restano tre uomini: Ferretti, Martignago e Sereni. Il primo è l’uomo più esperto, ma per ora ha deluso realizzando appena una rete. Poco meglio ha fatto Martignago, pupillo di Colucci e autore di due gol, mentre Sereni è l’uomo più prolifico (tre gol, uno cancellato dallo 0-3 a tavolino contro il SudTirol) ma anche il meno esperto. A questo punto serviranno anche i gol di difensori e centrocampisti, altrimenti sarà dura tenere dietro una squadra per giocarsi tutto ai playout.