Calcio C, da Ristic e Innocenti al tandem Succi-Chianese: Mokulu studia dai migliori "nove" del Ravenna

Sandro Camerani
Con il rigore cercato e realizzato contro il Fano, Benjamin Mokulu è arrivato a quota 3 gol in 6 partite, dal momento che due le ha saltate per il pasticcio della squalifica residua ma non scontata. Tre gol in 6 partite ma anche tre delle sei realizzate da tutta la squadra, segnale inequivocabile che la lunga trattativa portata avanti in estate dal diesse Sabbadini per ottenere dal Padova il nuovo prestito dell’attaccante era giustificata dal valore di un giocatore che già nei primi due mesi del 2020 (e quindi pre-lockdown) aveva mostrato tutto il suo valore e la capacità di fare reparto quasi da solo. Mokulu è decisamente sulla buona strada per superare il rendimento offerto a Ravenna da Manuel Nocciolini, il suo predecessore nel ruolo. L’attaccante con la barba, nelle sue due stagioni in giallorosso, ha collezionato 72 presenze segnando 21 reti, ma il suo secondo campionato risultò decisamente più deludente del primo, quello 2018-2019, quando Nocciolini arrivò dal Parma con un ricco contratto pagato per metà, forse qualcosa di più, dalla società emiliana. L’iter dell’arrivo di Mokulu è stato più o meno identico, perché anche l’attuale bomber giallorosso vantava un accordo con il Padova assolutamente fuori portata per le casse del Ravenna, ma il lavoro di cesello e la pazienza mostrata dalla società alla fine hanno avuto l’effetto desiderato.

COME IL DRAGO
Se prendiamo in considerazione solo il terzo millennio e solo gli attaccanti centrali, Mokulu è stato il secondo bomber straniero a vestire la maglia giallorossa. Il primo, subito dopo il primo fallimento e l’avvento del duo Gregori-Pelliccioni (il buon Oreste lo scovò al Sud), fu l’ormai mitico Dragutin Ristic, croato di Pola detto «il Drago». Al termine di una carriera lunghissima e da nomade (quasi sempre nel Sud, ma anche in Scozia con Dundee e Falkirk), sbarcato a Ravenna alla veneranda età di 37 anni e nel momento più difficile della storia giallorossa, Ristic formò con il vulcanico ed estrosissimo Proculo una coppia che prese letteralmente a pallate le malcapitate difese di una categoria, l’Eccellenza, che andava strettissima ad entrambi. Il Ravenna stravinse il campionato anche grazie al «Drago», che a fine stagione salutò e si trasferì a Suzzara, poi alla Pavullese dove giocò la sua ultima stagione.

COPPIA GOL
Legato ad alcuni dei migliori anni della storia più recente del Ravenna è certamente Vincenzo Chianese. Campano di Melito di Napoli, Chianese è stato uno dei rapaci da area di rigore più efficaci ammirati a Ravenna, con una storia molto particolare perché in pratica dal 1999 al 2010 ogni anno alterna regolarmente serie B e C1, non necessariamente con la stessa squadra. In giallorosso Chianese arriva nella triade con il Pavia che include anche Sciaccaluga e Fasano, altri due giocatori che avevano colpito l’allora presidente Gianni Fabbri quando il Ravenna perse secco 3-0 in notturna sul campo di quel Pavia nel quale, appunto, giocavano tutti e tre. Con i suoi gol, Chianese trascinò il Ravenna alla promozione in serie B, poi il feeling sfuma e nel gennaio 2008 passò all’Arezzo. Un anno e mezzo dopo, però, la squadra toscana non si iscrisse alla C1 e così, da svincolato, Chianese tornò al Ravenna nella tormentata stagione 2010-2011 che si concluse con la salvezza sul campo ai playout, decretata proprio da un rigore da lui realizzato all’ultimo minuto, ma non in sede legale, perché arrivò l’esclusione dal campionato successivo causa fallimento. Assieme a Chianese è impossibile poi non ricordare Davide Succi, perché proprio loro due formarono la fantastica coppia del gol che valse al Ravenna allenato da Dino Pagliari l’ultima promozione in serie B. Bolognese di San Donato, Succi arrivò a Ravenna nel 2005 e fece subito capire che lingua parlava segnando 7 reti ma sbagliandone come minimo altrettante, con errori in parte incredibili ma dopo preparazioni perfette. L’anno dopo Succi corresse ogni margine di errore, segnò 18 gol in 33 partite e con Chianese portò il Ravenna in B. Una categoria, quella cadetta, in cui Succi mostrò di trovarsi a proprio agio nonostante l’amaro finale del campionato 2007-2008, chiuso con la retrocessione del Ravenna ma anche con 17 reti. Furono però la diciottesima e la diciannovesima, segnate a fine agosto 2008 alla Favorita di Palermo, a stregare il presidente Zamparini, che a fine stagione lo acquista e lo vede segnare 7 reti in A.

HIGHLANDER DEL GOL
Con un salto in avanti che ci trascina fino all’anticamera di Nocciolini e Mokulu, eccoci al bomber che più di ogni altro ha reso possibile la risalita del Ravenna dalla Promozione, figlia del fallimento del 2011, fino al ritorno tra i professionisti. Si tratta di Riccardo Innocenti, l’highlander del calcio romagnolo: dal 2014 al 2017, con due promozioni, Innocenti tornò a casa dopo un vero e proprio giro d’Italia a 39 anni e giocò con la maglia giallorossa 94 partite, mettendo a segno 33 reti. Innocenti è stato un simbolo di rinascita della nuova società, presieduta prima da Giorgio Bartolini e poi da Alessandro Brunelli, ma in generale del calcio cittadino, che dopo il disastro-Aletti non pensava ormai di poter più tornare nel giro che conta. Dove invece adesso è e spera di restare con le reti di Mokulu, assistito da molto lontano da Riccardo Innocenti.