Riccardo Isola - Siamo forse in una delle location paesaggistiche e naturali più suggestive del comprensorio pre collinare faentino. Siamo a pochi passi dalla Colonia di Castel Raniero, tra vigne a perdita d’occhio e ombreggiati belvedere d’Olmatello. Siamo al «Podere La Berta», dove da un paio di anni è nato, in seno all’azienda vitivinciola, un vero e prorio agriturismo. Idea che a noi piace definirla dall’autentico gusto pop gourmet. Alla regia dei fornelli, come sempre dietro le fumanti e accaldate quinte, c’è la brigata guidata dallo chef Andrea Visani, storica firma dell’offerta ristorativa faentina. A fargli compagnia i grandi prodotti dell’enologia faentino-brisighellese, soprattutto Sangiovese e Albana, di questa cantina che da ormai 11 anni è a guida Tosco-ravennate (famiglia Poggiali già propietaria della Fattoria Felsina a Castelnuovo Berardenga, Siena). Prodotti identitari che sanno però anche innovare il sorso con freschezze e timbriche veramente molto entusiasmanti. Quella della cucina dell’agriturismo è una proposta che strizza l’occhio alla ricercatezza curiosa degli accostamenti «ma che non manca mai - ci tiene a sottolineare lo stesso chef - di puntare su territorio, stagionalità e qualità delle materie prime. Dalle verdure, per le quali ci approvvigioniamo dalla “Ca’ di viazadur” di Solarolo, alle carni, rigorosamente acquistate nel faentino, tranne che per la selvaggina che arriva direttamente dalla tenuta senese visto che è anche un’azienda venatoria privata, noi puntiamo sulla freschezza e sui prodotti che la stagione offre e propone».
Dalla materia prima al risultato servito ai commensali «i nostri interventi sono per lo più minimi. Lavorazioni innovative e tradizionali al tempo stesso, come griglia, sottovuoto, bassa temperatura e affumicatura, ci permettono di rispettare e esaltare le caratteristiche organolettiche delle materie che lavoriamo e assembliamo. Non vogliamo stravolgere ma dobbiamo esaltare le singole peculiarità che proponiamo in ogni piatto». Un concerto di sapori e consistenze che giocano al rialzo cercando, a loro modo, anche di educare e rendere sempre più curiosi i palati. Ne sono succulenti esempi la «Lingua di Mora romagnola con salsa verde e cavolo verza fermentata» oppure i «Bottoni di pasta con sedano rapa, pollo arrosto e cipolla caramellata» fino ad arrivare al divertente «Rombo, zucca e fave di cacao» per chiudere poi con il super autunnale «Semifreddo di the nero e sorbetto caco e cacao».
«Giochiamo, con rispetto, cercanado di portare un’eleganza non troppo formale nelle proposte ma divertente e innovativa. La Romagna in tavola - evidenzia lo chef Visani - non è solo figlia del mare. Anche se da quest’anno anche noi lo proponiamo in queste emergenze collinari d’entroterra, ma anzi ha prodotti della terra che chiedono di essere riscoperti, valorizzati, proposti con sempre più convinzione e tenacia. Noi ci proviamo e vogliamo essere -conclude lo chef - a servizio e in dialogo con il palato dei clienti. Noi dobbiamo accompagnare la curisità e la sempre crescente consapevolezza che le persone iniziano ad avere su cosa vogliono e stanno mangiando». E lo si fa potendo anche godere di una location che permette di contemplare stili di fruizioni assolutamente diversi. Dalle cene intime, ai matrimoni, fino a passare a cene in vigna o comunque eventi che uniscono e sanno fare breccia tra la voglia di mangiar e bere bene e la ricerca di relax e benessere complessivo.
L’agriturismo Podere La Berta, per la stagione invernale, è aperto, per un massimo di circa una trentina di coperti a causa delle restizioni, il giovedì, venerdì e sabato per cena e la domenica solo per pranzo. Per info e prenotazioni www.poderelaberta.com.