Sandro Bassi - E’ terminato il restauro della cinquecentesca porta lignea della chiesa dell’Osservanza. Malgrado si tratti di un oggetto «povero», in accordo con lo spirito dei Francescani che per cinque secoli hanno gestito il luogo, nondimeno resta (e con il restauro ciò è ancora più evidente) una delle porte in assoluto più belle dell’intero territorio faentino-brisighellese. Massiccia, tozza, rustica eppure ingentilita da decorazioni a treccia che delimitano i riquadri entro cui sono intagliati grossi rosoni con punta di ferro al centro. La scritta incisa nell’architrave ricorda i coniugi Girolamo e Osanna Bacchi della Lega che fondarono chiesa e convento, il 3 ottobre 1518, e che finanziarono tutti i lavori, inclusi quelli dell’artigianale porta.
Cinque secoli di vita l’avevano ricoperta di una patina di sporco che si era aggiunta alle varie mani di vernice che a loro volta avevano «fiorito» creando una pellicola scura e spugnosa. Con il restauro il tutto è stato rimosso e il legno è stato riportato alla sua magnifica nudità e poi protetto con gli appositi trattamenti.
«L’intervento, di cui siamo contentissimi, è costato 7.400 euro - spiega Teresa Cavallari degli Amici dell’Osservanza - raccolti con collette, concerti, visite, matrimoni e offerte dei vari pellegrini che sempre più numerosi passano da qui. Ora noi vorremmo procedere restaurando anche il portale in pietra che fa da cornice e che è coperto da una tintura bianca certamente non originale: sotto si vede una bellissima arenaria che doveva esser nuda. Il restauro del portale valorizzerebbe ulteriormente la stessa porta lignea».
Il gruppo Amici dell’Osservanza è nato nel 2013 per affiancare i Francescani nella custodia del convento e dal 2014, con la partenza degli ultimi frati, assolve da solo al compito. Apre - non con orario regolare ma in linea di massima nei fine-settimana e su semplice richiesta al 328.3185145 -, fa pulizie e manutenzioni, ha messo in sicurezza i preziosi volumi della biblioteca, organizza eventi e promuove restauri, coinvolgendo volontari (una fila di artigiani che hanno dato gratis la loro opera sono ringraziati sul manifesto a fianco dell’ingresso) e, nei lavori più impegnativi come questo della porta, restauratori accreditati dalla Soprintendenza.
«Le visite sono in continuo aumento - dice Teresa Cavallari, perché poi, dopo Pieve Tho, questa è la chiesa più suggestiva di Brisighella. Noi facciamo visitare anche la sacrestia, con i suoi arredi in legno originali e il primo chiostro, vera oasi di pace con il portico completo, le rose, i gerani e gli olivi. Restano tutti contentissimi e spargono la voce, tant’è che in questo 2019 abbiamo avuto richieste per ben otto matrimoni. Naturalmente organizziamo anche eventi speciali: il prossimo per San Francesco, venerdì 4 ottobre, con festa e piccolo buffet francescano alle 20.30, poi il successivo sabato 12 alle 21 con ‘Incroci di-versi’, una serata di poesia e musica a cui invitiamo tutti».
Il visitatore ora può ammirare la rinata porta e, dentro, la straordinaria profusione di stucchi realizzata in piena età barocca, fra il 1630 e il 1640, quando qui si tennero due importanti Capitoli, con partecipazione di Padri Francescani da tutta Emilia Romagna e Lombardia. Del ‘600 è anche il monumentale coro in stalli di noce, in fondo al presbiterio, dove c’è l’autentico capolavoro, cioè la grande pala della Vergine con quattro Santi del forlivese Marco Palmezzano, firmata e datata 1520.