Borgo Tossignano, inaugurata nuova Casa della salute

Si è svolta stamani l'inaugurazione a Borgo Tossignano della nuova Casa della Salute della Vallata del Santerno.
All'evento erano presenti: Clorinda Mortero, sindaco del Comune di Borgo Tossignano; Gisella Rivola, sindaco Comune di Casalfiumanese; Athos Ponti, sindaco Comune di Fontanelice; Alberto Baldazzi, sindaco Comune di Castel del Rio; Renata Rossi Solferini, presidente ASP Circondario Imolese; Andrea Rossi, direttore generale AUSL Imola; S.E. Monsignor Tommaso Ghirelli, vescovo della diocesi di Imola.
Erano inoltre presenti i Consiglieri regionali Francesca Marchetti e Roberto Poli, il Presidente del Nuovo Circondario Imolese Onelio Rambaldi, il Sindaco di Mordano Stefano Golini e numerosi rappresentanti della società civile e dell’associazionismo.
Dopo il rito del taglio del nastro, ha preso la parola, per i Sindaci della Vallata, la prima cittadina di Borgo Tossignano Clorinda Mortero, che ha sottolineato come la Casa della Salute racchiuda “sotto lo stesso tetto, nella stessa casa, per la salute di tutta la comunità della Vallata” i servizi sanitari e sociali di base. “Casa e Salute sono due termini che esprimono anche i concetti di accoglienza, aiuto, collaborazione, cura e benessere, a cui sottendono i valori di un modello di comunità integrata e responsabile. La Casa della Salute allora non è solo un modello organizzativo in cui la salute di ciascuno viene presa in carico a 360 gradi, sia dal punto di vista sanitario che sociale, ma deve essere anzitutto un modello di comunità per cui la salute di ciascuno è un fatto dell’intera comunità e viene presa in carico in maniera diffusa”.
La Sindaca ha quindi voluto ricordare 2 progetti importanti di presa in carico della salute nell’ambito comunitario. Il progetto del dipartimento di Salute Mentale “Una Comunità per te” e il Progetto dell’Associazione PerLedonne che affiggerà una cassetta delle lettere di colore viola che raccoglierà le segnalazioni di violenza, disagio, discriminazione.
E’ quindi intervenuto il direttore generale dell’Ausl di Imola che ha sottolineato che “una casa non è fatta solo dai muri ma sono importanti soprattutto le persone che ci sono dentro”, ringraziando così tutti gli operatori sanitari e sociali che vi operano e valorizzando i progetti di comunità a cui partecipano attivamente cittadini ed associazionismo.
Rossi ha quindi spiegato che i lavori effettuati sono stati finanziati grazie alla Regione Emilia Romagna e attraverso un Progetto Europeo. “Credo sia giusto affermare che c’è un’Europa che ha a cuore lo sviluppo dei piccoli comuni e delle nostre comunità – ha detto Rossi – E’ stato poi il Nuovo Circondario Imolese a decidere, con unanimità dei Sindaci, di candidarsi a questo progetto regionale, superando qualsiasi campanilismo e facendo prevalere un interesse superiore che ci ha permesso di raggiungere questo risultato”.
Rossi ha infine ricordato il nuovo modello organizzativo integrato della Casa della Salute elencando i servizi presenti, ma soprattutto valorizzando le attività ed i progetti delle Associazioni tra cui AUSER (ambulatorio infermieristico e trasporto anziani) ed INSALUTE (Parliamo della mia salute).
La Presidente di ASP Circondario imolese Rossi Solferini e la Direttrice Stefania Dazzani hanno quindi rappresentato la presenza fondamentale nella Casa della Salute dell’ASP “la commistione tra sanità e sociale in un unico luogo fisico è una politica vincente – ha spiegato la Presidente - Siamo quindi molto orgogliosi di essere qui con un programma settimanale e mensile, che prevede la presenza delle assistenti sociali due mattine a settimana in libero accesso ed una mattina al mese di sportello migranti”
Dazzani ha spiegato che ASP ha in carico in Vallata circa 400 persone, per lo più anziani, che hanno un progetto assistenziale che supporta le loro fragilità sociali. “Essere qui non può che favorire quell’integrazione sociosanitaria per cui in Regione noi siamo già un modello”.
Monsignor Tommaso Ghirelli Vescovo della diocesi di Imola ha salutato i presenti, ha letto un brano del Vangelo Secondo Matteo benedicendo poi la struttura, gli operatori ed i presenti.