Basket B, primo tour de force per la Rekico: Rekico, tour de force per il riscatto: "Siamo giovani, dobbiamo crescere"
Valerio Roila
Il Monopoli è un gioco. Il calcio è uno sport. Ed il basket? Beh, il basket è una metafora della vita. Che a volte sa regalarti lampi di gioia inattesi e dirompenti, ed altre sa essere spietata e crudele. Ne ha avuto amara riprova la Rekico, castigata nella mitica «Bombonera» di Montegranaro con la classica prodezza balistica al fil di sirena, dopo un match vibrante, che ha necessitato del prolungamento dopo l’equilibrio acquisito al 40’. L’overtime è stato un altro concentrato di emozioni, con otto sorpassi nel giro di cinque minuti. Ultimo dei quali la stoccata da quasi metà campo di Villa, costato la vittoria ai faentini. Ma la vita concede sempre rivincite, e le parole di fuoco di coach Friso a fine partita, con richiami alla mentalità sbagliata della squadra, assumono il significato di una chiamata alle armi, un campanello d’allarme che fa da preludio ad un trittico in otto giorni da percorrere quasi senza poter rifiatare: domenica al PalaCattani arriva una corazzata come Cento, poi l’infrasettimanale di mercoledì prossimo non meno terribile con la trasferta di Chieti, per poi tornare tra le mura amiche con Ancona. Peccato non aver messo altro fieno in cascina. Tra i più positivi in terra di Marche (18 punti e 7 rimbalzi), l’ala grande Giorgio Sgobba prova ad inquadrare cosa non ha funzionato domenica scorsa: «Ci è mancata un po’ di esperienza nei momenti topici del match. E qualche decisione arbitrale più cristallina, perché forse il fallo fischiato negli ultimi secondi a Oboe (sul tabellino è segnato ad Amedeo Tiberti, ndr), ad uno come Bruni non l’avrebbero sanzionato. Ci siamo picchiati per tutta la gara, e quello era un contatto francamente veniale. Certo, brucia perdere così, all’ultimo secondo del supplementare con un canestro fortunoso, ma Montegranaro ha giocato una partita strepitosa».
Coach Friso ha posto l’accento sulla difesa e sull’atteggiamento, usando parole molto dure. Le condivide? «Aveva tutte le ragioni ad essere arrabbiato. Forse ha un po’ esagerato dicendo che siamo da retrocessione, perché in fondo a Porto Sant’Elpidio, che nell’ultimo turno ha battuto Civitanova, avevamo concesso appena 55 punti. Ma è vero che dobbiamo ancora lavorare tanto, con umiltà. Siamo una squadra giovane e dobbiamo crescere molto. Sono sicuro che dimostreremo di poter fare meglio ed in questo senso la partita di domenica potrebbe rappresentare una svolta e darci fiducia».
Ed infatti al PalaCattani sta per arrivare Cento, una delle protagoniste annunciate del campionato. Come si batte una corazzata del genere? «Hanno un roster lunghissimo ed esperto, con giocatori che mi sono spesso trovato di fronte nelle stagioni passate. Per sconfiggerli l’unica maniera è fare la partita perfetta, specialmente in difesa, perché loro hanno 80 o 90 punti nelle mani, ed hanno la personalità per produrli anche in trasferta. Avranno anche un numeroso seguito di tifosi, quindi conto anche sul nostro pubblico per darci la carica giusta. Per noi sarà un bel banco di prova per capire di che pasta siamo fatti».