Basket B Nazionale, i Blacks Faenza nella tana di Omegna: quanti duelli tosti per Garelli
Valerio Roila
Vero, di storie simili, nella pallacanestro nazionale, se ne trovano tante. Eppure, fa sempre effetto leggere il nome di una cittadina di appena 14mila abitanti, già di per sé particolare come Omegna, da tanti anni legata ad uno sponsor ormai facente parte dello scenario cestistico e dalla denominazione altrettanto caratteristica come Paffoni, da decenni ai vertici del basket tricolore. E come tante altre storie simili, le radici della passione per un popolo confinato nei meandri della provincia piemontese per questo sport affondano già agli inizi del secolo scorso, per poi fiorire nel Dopoguerra, quando la Fulgor Omegna conquista il diritto di partecipare al secondo campionato nazionale. Un vertice toccato nuovamente nel 2013/2014, quando in riva al Lago d’Orta approda il primo americano della storia societaria, un certo Mike James, destinato poi a diventare il miglior marcatore all-time in Eurolega. Ridiscesa in B nel 2016, vi è rimasta fino ad oggi, pur allestendo sempre roster competitivi, garantendosi due Coppe Italia di categoria, tre finali e due semifinali per il ritorno in A2, senza centrare l’obiettivo. Ci riprovano in questa stagione e la trasferta dei Blacks di sabato a Gravellona Toce, sede di gioco degli omegnesi, rappresenta un severo banco di prova per le velleità di entrambe. Analizziamone i duelli previsti sul parquet.
CORGNATI-FRAGONARA
Bella sfida a viso aperto tra due elementi classe 2004 dotati di personalità e sfrontatezza. Corgnati è arrivato ad Omegna reduce da una bella stagione a Montecatini, ed è ora atteso ad uno scatto di maturità: nelle prime uscite è parso già pronto a prendersi in mano la squadra (25’ di impiego, 9 punti e 3 assist medi).
PAOLIN-CALBINI
Il razzente neroverde si troverà a fronteggiare il più esperto ex Forlì e Ravenna, altrettanto agile e sgusciante ed anch’egli capace di spostarsi in cabina di regia. Sarà importante limitare le sue penetrazioni, arma che predilige rispetto alla soluzione dall’arco, da cui ha percentuali ondivaghe.
MISTERS-CAVALLERO
Confronto tra due mondi lontanissimi, Lettonia ed Argentina. Anche se le caratteristiche sono molto simili, trattandosi di ottimi tiratori, che hanno nella massima distanza la loro area di elezione, ma non disdegnano il gioco in velocità e lo spostamento a guardia. Dalle loro percentuali può dipendere l’esito del match.
FERRARO-POLETTI
Troverà pane per i suoi denti Mitch, contrapposto ad un’ala versatile, solida in difesa e pericolosa nei pick and pop dal perimetro. Dotato di senso della posizione a rimbalzo e capacità di non mangiare palloni, Ferraro è pietra angolare dello scacchiere piemontese.
SCEPANOVIC-POGGI
Il serbo ormai da anni in Italia ha dimensione da lungo moderno, con attitudine e presenza fisica in difesa, oltre ad un notevole gioco offensivo, sia interno che perimetrale, avendo mano docile, in grado di colpire dalla distanza
PANCHINE E COACH
Parte più spesso da sesto uomo il navigato lungo Balanzoni, anche se alla fine risulta tra i top scorer rossoverdi, naturale pensare ad un suo confronto con Dincic. Ampio minutaggio hanno anche Maruca, guardia con tanti punti nelle mani, e l’ala Mazzantini. Compito rispettivamente di Vico e Zangheri limitarne il raggio di azione. Quanto ai coach, bella sfida Eliantonio-Garelli. Il dirimpettaio del tecnico neroverde ha allenato diverse piazze nella terza categoria nazionale ed è approdato ad Omegna nel marzo scorso al posto dell’esonerato Ducarello. Come tanti, è un allenatore a cui piace una squadra «da corsa», ma sa plasmarsi per adeguarsi agli elementi che ha in rosa, prediligendo giocatori con forte motivazione al gruppo.