Basket B Nazionale, coach Regazzi fa le carte alla nuova stagione: «Faenza, un buon mix con vista playoff; nel girone di Ravenna si rischiano legnate»
Valerio Roila
Succede anche nella Borsa Valori. A volte ci sono titoli «dimenticati», che nonostante la loro remuneratività non rubano l’occhio e restano ai margini delle contrattazioni. Una cosa simile sta accadendo a coach Marco Regazzi, per tutti «Rega», l’uomo delle sette promozioni e tre play-off di Serie B in 14 stagioni, tra Virtus Imola, Faenza e Castel San Pietro, eppure rimasto senza panchina. «Ho vagliato alcune proposte in estate, ma non si sono concretizzate. Vengo da una stagione particolare, dove le cose non sono ingranate nel verso giusto. Ne ho ricavato la lezione che, a volte, essere troppo innamorati, non fa leggere bene le situazioni. Avrei dovuto essere più cinico. Ora resto alla finestra, pronto eventualmente ad entrare in corsa, senza però gufare nessuno, che non è nel mio spirito». Con il coach imolese abbiamo fatto le carte ad un campionato di B Nazionale sempre più competitivo, una sorta di A3 con tanti giocatori esperti e validi giovani in rampa di lancio, com’era negli intendimenti della riforma. Ma con così tante squadre a spendere somme importanti, aumenterà l’interesse o si rischia un’implosione? Regazzi è fortemente critico sulla situazione: «Si tratta di una riforma che non riesco a metabolizzare. Secondo me la divisione in quattro gironi era quella più logica, un giusto compromesso che rispecchiava il momento economico e le collocazioni territoriali. Anche la divisione dei gironi è cervellotica, ha creato disparità enormi, e la separazione tra Faenza e Ravenna sembra una barzelletta. Posso immaginare l’amarezza dell’Orasì nell’essere inserita in un girone terribile e scomodo anche logisticamente».
Che campionato si attende e quali squadre la incuriosiscono?
«Il Girone A è più livellato, con un minor numero di squadre di grande impatto. Sarà un campionato dove tutte le partite saranno giocabili: anche se Mestre, Agrigento, Omegna, Rucker e Casale partono un gradino più in su, nessuna di loro può ammazzare il campionato. Il Girone B è invece qualcosa di mai visto in categoria. È stata una gara a chi spendeva di più, portandosi via i giocatori l’un con l’altro, con cifre fuori budget. Ne risultano una decina di squadre di altissimo livello, che arriverebbero tra le prime 2-3 del Girone A: Roseto, Livorno, le due Montecatini, Ruvo e le due romane sopra tutte, poi Jesi, Fabriano, Chiusi e Latina. Insomma, un girone clamoroso, con big ambiziose, spese insensate e giocatori fuori categoria».
Faenza ha virato direzione, dopo le conferme dell’anno scorso ha modificato l’assetto e allestito una rosa con margini di crescita ma non cabotata per successi immediati. È la scelta giusta?
«Una società della quale rimango innamorato, che sento in parte anche mia. Hanno creato un buon mix tra vecchia guardia e giovani rampanti con qualità che possono impattare: i primi daranno i consigli migliori ai secondi per migliorare. Calbini e Zangheri sono ragazzi in piena crescita, che possono fornire un cambio di passo per regalare ambizioni alla squadra. Poletti e Vico sono sicurezze rodate, con Dincic e Poggi la batteria lunghi è importante, poi a me piace molto Cavallero, che dopo un anno di adattamento in Italia può fare il salto di qualità. Forse è un pelo corta tra gli esterni, e con un play puro in più sarebbe più completa, ma l’obiettivo playoff è raggiungibile. Garelli ha davanti a sé un anno che può essere stimolante e gratificante, se riesce a far raggiungere un buon livello di amalgama ai suoi e creare una rampa di lancio per ragazzi ambiziosi a livello di miglioramento personale».
Ravenna cercherà ancora di fare di necessità virtù, in un girone con tante corazzate pronte a scannarsi per un posto al sole. Ci sarà spazio solo per la lotta salvezza o può stupire?
«Mi auguro per loro possano trovare le loro soddisfazioni, perché affrontano un campionato dove si rischiano legnate, ed in alcune partite anche perdere di venti punti può risultare un piccolo successo. Hanno costruito una squadra ad immagine del coach, con alcuni giocatori che già aveva allenato, come Casoni e Brigato, un ottimo lungo con conoscenza di categoria come Crespi, un esterno come Gay, capace anche di far vincere partite fuori dagli schemi, ed uno straniero realizzatore come Tyrtyshnyk, che ha fatto onde in B Interregionale e può ripetersi a livello superiore. Gabrielli, persona di primissimo livello, dovrà far fondo a tutta la sua qualità ed esperienza: sarà importante partire bene e creare entusiasmo, per districarsi in un girone reso duro anche dalle distanze chilometriche da percorrere».