Basket B, le prime buone indicazioni per la Rekico: si vede già la mano di coach Serra
Valerio Roila
Eppur si muove. Lontana dai riflettori, invisibile ai tifosi, mascherata dai risultati avversi, la costruzione della Rekico ai tempi del Covid prosegue con note di sommessa soddisfazione da parte di staff tecnico e dirigenziale. Tornati sui parquet a distanza di sette mesi dall’ultima uscita ufficiale, i Raggisolaris hanno scelto un cammino precampionato con poche e dure amichevoli, che dopo le prime due uscite, a Imola sponda Andrea Costa e a Forlì contro la più alta in grado Unieuro, proseguirà sabato 3 ottobre a Santarcangelo, sempre a porte chiuse, ove saggeranno lo stato dell’arte con Rimini. Sono finora arrivate due sconfitte, che ovviamente di questi tempi lasciano il tempo che trovano, ma le note positive superano quelle negative.
COSA FUNZIONA
Si è notata, ben distinta, l’impronta tattica di coach Serra, con la voglia di usare il fisico in difesa per mordere i portatori di palla e renderne meno oliata la circolazione, ed una gestione offensiva basata su alti ritmi, anche a corso di qualche palla persa di troppo, e sulla condivisione delle responsabilità. Inoltre, anche nei momenti di «down», la Rekico è riuscita a trovare forze aggiuntive nell’orgoglio e nella freschezza dei suoi elementi, per non mollare gli ormeggi. Così al PalaRuggi, dopo l’allungo decisivo dei padroni di casa, i neroverdi si sono riscattati con un avvio quarto periodo mordace, allungando la difesa e pressando per piazzare un 11-0 di break. Ancora, è piaciuta la capacità di distribuire i punti, trovando a turno protagonisti diversi nel corso delle partite. E, considerando le assenze precauzionali (malanni fisici classici in fase di preparazione) di Petrucci nel primo test (e mostratosi già in palla poi a Forlì) e di Iattoni e Calabrese nel secondo, ciò mostra che la squadra sa sopperire alle difficoltà mutando le gerarchie.
DA RIVEDERE
Ad Imola, i Raggisolaris hanno perso il match, dal punto di vista numerico, con un blackout nel mezzo del primo quarto durato quasi 8’ (13-1 di break), con un 9-1 in avvio del secondo, e con un 11-0 nel finale di terzo periodo. Totale: 33-2 nei tre momenti grigi, all’interno di una gara persa solo di 7 punti. Al PalaGalassi, pur dovendo «pesare» il valore di un’avversaria di maggior rango, la sconfitta è tutta racchiusa nei 10’ a cavallo dell’intervallo lungo (break di 24-6 per l’Unieuro). Insomma, si potrebbe asserire che la squadra viaggi a fiammate e manchi di continuità, ma sarebbe ingeneroso pretenderla già dopo un mese di lavoro. Per il resto, pare ancora poco consistente l’apporto delle cosiddette seconde linee, con la panchina che ha contribuito per appena il 20% della produzione offensiva nei due match, ma anche su questo c’è tempo per progredire. Concludendo, dare dei giudizi dopo un paio di amichevoli può apparire fuorviante, anche se alcune pennellate della Rekico che verrà sono già apprezzabili. Vanno attesi test più probanti, a partire dalla Supercoppa (esordio l’11 ottobre al PalaCattani con Rimini) per capirne di più.