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Basket B, la Rekico e le false partenze: "Lavoriamo sui nostri errori"

Romagna | 16 Novembre 2019 Sport
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Valerio Roila
Migliora le funzioni dell’apparato circolatorio e rinforza il sistema immunitario. Tonifica e rinvigorisce l’organismo. Stiamo parlando del «percorso Kneipp», ovvero quel susseguirsi di getti di acqua calda e fredda ben noti ai frequentatori di «Spa» e centri benessere. E la Rekico sembra voler perseguire tali benefici, a giudicare dall’alternanza di prestazioni conseguite. Ancora una volta, ad una performance convincente, forse la migliore stagionale, quella con Jesi, ha infatti fatto seguito una prova che ha confutato il percorso di crescita della squadra, a Civitanova. Con qualche attenuante tuttavia, come spiega il capitano neroverde Giovanni Bruni: «Il presupposto è che eravamo privi di Klyuchnyk, che poteva essere fisicamente decisivo per contrastare i lunghi avversari, tra cui il ben noto Valerio Amoroso, e darci un’alternativa importante anche dall’arco. Comunque, essere arrivati a soli sette punti di distanza, e quindi in piena partita, a due minuti dalla fine, è un aspetto che ci fa ben sperare e non catalogare come completamente negativa la partita. Certo, l’approccio non è stato dei migliori». 
E quello degli inizi partita sta diventando un handicap pesante per gli uomini di Friso. Una costante che si sta ripetendo anche nelle vittorie. Basti pensare che, in queste prime otto giornate, solo in due occasioni Faenza si è trovata davanti alla prima sirena. C’è un problema di approccio mentale, di ansia di prestazione, di decodifica delle partite o siete strutturalmente un diesel che ha bisogno di carburare per dare il meglio nei finali di gara? «Ogni partita ha caratteristiche differenti - spiega con pragmatismo Bruni - ed io penso che bisogna lavorare soprattutto sul piano tecnico, per evitare quegli errori che possano mettere in ritmo subito gli avversari, perché poi recuperare forti svantaggi è un’impresa che non può riuscire sempre».
Dopo un quarto di stagione che bilancio si può abbozzare, in cosa siete progrediti e cosa manca ancora per crescere e migliorare la vostra posizione? «Vero, la classifica è ora deficitaria, anche per qualche episodio non girato a nostro favore e per i supplementari persi a Chieti e Montegranaro. Penso che siamo migliorati molto nel lavoro quotidiano, restando concentrati ed intensi negli allenamenti, ma i margini di miglioramento ci sono: dobbiamo dare continuità al gioco e alla tenacia, concretizzare la durezza mentale difensiva per costruirci un bagaglio che ci dia certezze più solide».
E domenica arriva al Cattani la Sinermatic Ozzano, che vi ha già messo in difficoltà nell’amichevole pre-stagionale, e che ha caratteristiche di ruvidità difensiva che Bruni auspica per la sua squadra. Che tipo di partita vi attende? «Loro fanno del gruppo la loro forza. Sono anni che hanno un nucleo fisso di giocatori a cui aggiungono solo un paio di elementi a stagione: fanno la differenza con l’affiatamento sul parquet e sulla voglia di soffrire, con cui sopperiscono alle carenze tecniche. Noi dovremo essere bravi a superare questa forza di cementarsi, non permettendo loro di esprimere il loro gioco in casa nostra».
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