Basket A1 donne, la carica di Seletti verso il debutto: «Alleno la squadra più giovane del campionato: vedrete una E-Work aggressiva e combattiva»

Romagna | 28 Settembre 2024 Sport
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Voce del verbo ricominciare. Dopo una lunga preparazione estiva e qualche piccolo intoppo, l’E-Work ha puntato il Palasport di Genova sul proprio navigatore. Domenica 28 alle ore 15 sarà proprio la squadra del confermatissimo Paolo Seletti a inaugurare il campionato sfidando Brescia. Il coach di Faenza ripercorre la pre-season e guarda avanti con moderato ottimismo, consapevole di allenare una squadra giovanissima, con poca esperienza ma anche tanto entusiasmo.
Seletti, cominciamo dalla preparazione. Che segnali le ha lasciato e che estate avete vissuto?
«Una preparazione un po’ particolare. Per una serie di inghippi fisici, non ho mai avuto la squadra al completo soprattutto nel reparto lunghe. Tre delle quattro che compongono il nostro roster non hanno fatto il pre-campionato tra Olimpiadi, acciacchi e problemi muscolari. E’ stata una preparazione caratterizzata dall’emergenza. Ma, per fortuna, siamo riusciti sempre ad allenarci, nonostante le tante assenze, perché abbiamo una base di giovani molto più ampia. Se un anno fa avessimo avuto tutti questi problemi, ci saremmo allenati in sette, invece questa volta siamo riusciti a mantenere alto il livello. Quanto ai test, non abbiamo giocato tanto: cinque amichevoli in calendario, di cui una saltata. Ho l’impressione che dal punto di vista dello sviluppo la squadra sia meno pronta o più indietro di un anno fa, ma allo stesso tempo credo che si siano visti elementi di identità più chiari».
L’età media molto bassa la spaventa?
«Siamo la squadra più giovane del campionato, abbiamo riabbassato il budget di un altro 30 per cento dopo il ridimensionamento della scorsa stagione, abbiamo preso una linea non verde ma verdissima. Questi sono dati oggettivi. Ma nello stesso tempo abbiamo cercato, dal punto di vista umano, di avere gente che rispondesse a certe caratteristiche: voglia di mettersi in discussione, di ascoltare, di assorbire. Quasi la totalità delle scommesse sono già ben indirizzate. Abbiamo un gruppo solido e che combatterà, con una mentalità già forte».
Cosa la stuzzica di più?
«Ciò che mi garantisce il gruppo. Lavoreremo per tutta la stagione, ci sono più soluzioni. Sarà un gruppo difensivamente più aggressivo rispetto al passato. Dietro concederemo di meno».
Quanti punti ha nelle mani la nuova E-Work?
«Beh, è molto complicato rispondere adesso a questa domanda. Non abbiamo attaccanti designati, ma ogni volta dovremo costruirci un portafoglio di realizzazioni diverso da partita a partita. Le straniere devono essere sempre presenti, avranno un peso specifico più importante rispetto a un anno fa. Le italiane potranno aiutarci tantissimo, mentre qualche giovane potrebbe diventare una sorpresa. Tornando ai punti, le quattro straniere devono produrre, mentre le italiane garantiranno aggressività e combattività». 
Che tipo di campionato si aspetta? E oggi come sta il basket femminile?
«C’è stato un grande ridimensionamento generale. Sembrava di andare incontro a un movimento in crescita fino a un anno fa, invece le chiusure di questa estate e l’impossibilità di reperire una dodicesima squadra spiegano tante cose. Il movimento è in flessione, se non ci si dà una regolata come sostenibilità, la Serie A1 diventa un esercizio per Schio e Venezia o per le prime 4-5 squadre che si giocheranno il titolo e si divertiranno. Le altre arrancheranno. La mia visione è cupa». 
Cosa si aspetta dal debutto?
«Brescia è una squadra opposta a noi. Molto più corta nel roster, ma di grande esperienza, con tutte giocatrici che hanno fatto la A1 per anni. Sul parquet ci saranno due visioni di pallacanestro opposte. C’è un tipo di gara in cui ce la giochiamo, altre dove fatichiamo: più la gara sarà a ritmi lenti, più sarà dura per noi. Se riusciremo ad essere arrembanti e aggressive, le nostre chance aumenteranno».
Guardando al futuro cosa si aspetta?
«A questo gruppo non va messa pressione all’inizio, anche se nelle prime cinque giornate ci sono tre scontri diretti. La formula è chiara: le prime 8 andranno ai playoff e noi possiamo al massimo sognare l’ottavo posto. Più realisticamente dovremo provare a garantirci due turni di playout, arrivando noni o decimi». 
Con chi ve la giocherete per la salvezza?
«Brescia è a un livello superiore, Alpo e Battipaglia sono invece le due squadre della nostra fascia. In pre-season si è visto che ce la possiamo giocare. Quanto alle altre, Venezia e Schio faranno un campionato a parte. Poi ci sono Campobasso, Geas e San Martino, ma attenzione anche alla neopromossa Castelnuovo Scrivia, che ha fatto ottimi investimenti, senza dimenticare Sassari e naturalmente Brescia».
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