Basket A1 donne, E-Work Faenza da sogno, già battuto il primo record: «Sarebbe bello centrarne un altro: i playoff...»
Tomaso Palli
È sempre più una sorpresa la bella e giovane E-Work di coach Seletti che, nella gara casalinga contro Alpo, centra la terza vittoria in stagione su cinque gare giocate. A quota 6 punti in classifica, il rischio di soffrire di vertigini è alto, ma tutti quanti, a partire del presidente Mario Fermi, hanno e mantengono i piedi ben saldi al parquet senza però dimenticare di godendosi quella che è, numeri alla mano, la miglior partenza dal ritorno in A1.
Presidente Fermi, partiamo da domenica e dalla vittoria contro Alpo.
«Era fondamentale per noi. È importante vincere queste partite, soprattutto se giocate in casa. Perché l’A1 è un campionato dove non ci sono molte gare che, sulla carta, giochiamo alla pari. Lo sono state quella con Alpo, con Battipaglia e in parte con Brescia, seppur loro partissero favorite».
La speranza, a un certo punto, forse non c’era più?
«Lo ammetto, quando nel quarto periodo eravamo sotto di 16 punti, ho pensato fosse finita. Ma proprio in quel momento è uscita la nostra caratteristica di quest’anno: il gruppo unito e compatto che non muore mai e dà sempre tutto quello che ha. Le ragazze meritano tutti i miei complimenti e devo anche ringraziarle perché mi hanno fatto emozionare ancora una volta dimostrando grande attaccamento alla società. Ma anche grande coesione tra loro, aspetto che contribuisce certamente ai risultati che siamo riusciti a ottenere fino a questo momento».
Spazio alla statistica. Tre vittorie nelle prime cinque giornate sono la miglior partenza in A1 degli ultimi anni. Come va letto questo dato?
«Nell’ottica di un progetto nato l’anno scorso quando abbiamo imbastito un qualcosa di nuovo, fresco e legato a un processo di ringiovanimento e di scommesse. Siamo ripartiti da un nuovo allenatore, con un staff di assoluto livello e un nuovo modo di giocare. Quest’anno stiamo forse raccogliendo qualche frutto. È poi chiaro, ed è scontato dirlo, che i risultati sarebbero forse stati diversi con un altro calendario. Ma sono convinto che daremo fastidio a tanti».
Proseguiamo con i numeri. Tralasciando l’Opening Day, le altre due vittorie sono arrivate in casa. Quanto sarà importante il tifo di Faenza?
«Oggi si chiama Pala Bcc, un tempo PalaBubani, ma è sempre stato il nostro sesto uomo in campo. Rispetto agli anni precedenti, sto notando con molto piacere un entusiasmo crescente: lo si è visto anche domenica durante l’ultimo quarto e credo che le ragazze lo abbiano percepito. Il nostro palazzetto deve tornare a essere il nostro uomo in più. E come si cantava una volta: al Bubani non si passa. Poi qualcuno certamente passerà (sorride, ndr), ma casa nostra non deve diventare facile terreno di conquista. Speriamo poi che al Bubani si riesca anche a fare qualche vittima illustre. Inoltre, mi fa molto piacere vedere anche tantissimi giovani sugli spalti».
Parliamo di obiettivi. Certamente quella salvezza «con meno patemi», come disse coach Seletti. Ma dopo una partenza così, cosa pensa il Mario Fermi tifoso, quello più passionale?
«Dovrei tornare indietro di 20 anni. Oggi il tifoso, dopo una partenza di questo genere, non ci pensa più alla sola salvezza ma inizia a sperare in quell’ottavo posto che, per la prima volta in A1 con questa società, vorrebbe dire uno storico playoff. Perché dopo gli ultimi quattro anni, una partenza così fa sognare il tifoso. Poi magari, dovessimo perdere le prossime quattro partite, l’entusiasmo si sgonfierebbe».
E il Mario Fermi presidente?
«È più razionale anche perché conosce tutti gli aspetti, compresi quelli economici. L’obiettivo rimane la salvezza. Ci piacerebbe con meno patemi, anche se quest’anno la situazione è particolare perché, salvarsi senza playout, vorrebbe dire fare i playoff visto che non c’è più quel nono posto di limbo. Già esserci, per noi, rappresenta l’ennesimo miracolo sportivo che siamo riusciti a fare. In questo momento abbiamo ottenuto ciò che potevamo ottenere, senza perdere punti nelle partite alla nostra portata. Da qui alla fine mi piacerebbe continuare così e magari fare qualche exploit. Ma l’obiettivo è e resterà la salvezza».