Alluvione, zanzare, le indicazioni dell'Ausl che al momento non ha rilevato nessun rischio sanitario

Romagna | 05 Giugno 2023 Cronaca
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Una serie di indicazioni tecniche per rafforzare il controllo delle zanzare nelle zone alluvionate: sono state definite dall’assessorato regionale alle Politiche per la salute, con la collaborazione del gruppo tecnico regionale dedicato alla prevenzione delle arbovirosi, e inviate ad Ausl e Comuni. Misure straordinarie che integrano il Piano regionale arbovirosi, approvato lo scorso aprile dalla Giunta, con il quale già da inizio maggio è regolarmente partita l’attività di ricerca di eventuali virus patogeni, attraverso la cattura e successiva analisi di zanzare adulte. E proprio le analisi dei campioni raccolti non hanno rilevato la presenza di virus, segno che al momento l’impatto di questi insetti è limitato a un ‘effetto molestia’, senza un rischio sanitario accertato. Tutti i Comuni delle province di Bologna, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini sono richiamati a garantire una corretta e completa attuazione delle misure previste dal Piano regionale, per contribuire alla prevenzione della proliferazione delle zanzare: principalmente, quindi, distribuzione di larvicidi nella tombinatura pubblica e comunicazione alla cittadinanza per una corretta gestione delle aree private. Devono essere sensibilizzate soprattutto le imprese e i responsabili di aree particolarmente critiche, come cantieri, aree dismesse, piazzali di deposito, parcheggi, vivai e altre attività produttive e commerciali che possano dar luogo anche a piccole raccolte di acqua e conseguenti focolai di sviluppo larvale. Ai Comuni si chiede inoltre di verificare le condizioni di pulizia dei tombini e delle caditoie stradali, perché potrebbero essere ostruiti dal fango rimasto dopo il deflusso delle acque: in questo caso la diffusione in acqua del prodotto larvicida sarebbe ridotta, e quindi diminuirebbe anche l’efficacia.
Azioni aggiuntive sono invece richieste nelle aree del territorio comunale ancora interessate dalle alluvioni, proprio per fronteggiare lo sviluppo di zanzare collegato al mancato o ridotto deflusso delle acque nella rete idrica e al permanere di acque stagnanti. È stata richiesta al Ministero della Salute un’autorizzazione in deroga per poter usare i droni per la distribuzione del prodotto larvicida date le difficoltà operative nel raggiungere da terra le porzioni allagate di ampie dimensioni. Sempre per il controllo delle larve di zanzara, oltre al rafforzamento della pulizia di tombini e caditoie, le indicazioni sono quelle di prestare attenzione ai depositi temporanei di rifiuti stoccati in attesa della destinazione finale di trattamento, perché possono costituire potenziali siti di riproduzione delle zanzare e di altri insetti e animali, come mosche e topi. Nonostante non ci siano evidenze di circolazione di virus patogeni che impongano il ricorso a trattamenti adulticidi, la presenza importante, anche al di fuori dell’habitat usuale, di zanzare Aedes che arrecano un ulteriore disagio a una popolazione già provata, giustifica questo tipo di intervento. Per orientare in modo efficace questi trattamenti saranno posizionate trappole attrattive per valutare la densità di popolazione delle zanzare e agire solo dove serve. I Comuni sono quindi invitati ad attivare le ditte titolari di contratto per il controllo e l’eventuale disinfestazione, e ad attuare gli interventi aggiuntivi indicati. Il Settore regionale Difesa del territorio può mettere a disposizione una mappatura delle zone allagate ottenuta tramite immagini satellitari e fornire una previsione dei tempi di deflusso. È importante comunque anche completare il quadro conoscitivo con una osservazione di campo per mappare ristagni d’acqua di dimensioni più ridotte, non presenti nella cartografia satellitare, ma che sono critici in quanto focolai potenziali di sviluppo larvale. È stata richiesta al Ministero della Salute un’autorizzazione in deroga all’uso dei droni come strumenti di distribuzione del prodotto larvicida date le difficoltà operative nel raggiungere da terra le porzioni allagate di ampie dimensioni. Arpae mette a disposizione la mappatura delle aree destinate allo stoccaggio temporaneo dei rifiuti derivanti dallo sgombero delle abitazioni allagate.
Ci sono tre tipologie di questi stoccaggi: uno destinato ai R.A.E.E., uno agli ingombranti e uno destinato ad accogliere fanghi, terre e limi. Queste situazioni (aree allagate e stoccaggio rifiuti) rappresentano potenziali focolai di sviluppo larvale su cui intervenire con trattamenti larvicidi previa una sorveglianza sul territorio che controlli l’effettiva presenza di larve. Una volta accertata la presenza di larve di zanzare è necessario intervenire con trattamenti larvicidi che richiedono soluzioni tecniche particolari date le condizioni in cui si opera. Per quanto riguarda i cumuli di rifiuti si chiede di agire perché si consideri la vicinanza ai centri abitati come criterio che orienti la priorità allo sgombero e invio alla destinazione finale. Si suggerisce il posizionamento di ovitrappole vicino a questi stoccaggi per monitorare l’evoluzione del fenomeno di sviluppo di zanzara tigre. Gli interventi aggiuntivi (monitoraggio ed eventuale disinfestazione) relativi ai cumuli di rifiuti saranno a carico dei soggetti gestori di tali impianti per il tramite delle ditte di disinfestazione che per questi soggetti svolgono il controllo degli infestanti.
Controllo zanzare – forme adulte
Dalle comunità alluvionate arrivano forti segnali del disagio provocato dalle zanzare e quindi la richiesta dell’impiego di adulticidi per limitarlo. I media stanno tenendo alta l’attenzione sulle malattie che questi insetti possono trasmettere, ma, come già detto, al momento non c’è evidenza di circolazione di virus patogeni che giustifichi questo intervento. È vero, però, che si sta osservando una presenza importante, anche al di fuori dell’habitat usuale, di zanzare Aedes che infliggono una molestia tale da giustificare questo tipo di intervento in una popolazione già fortemente provata. Per orientare in modo efficace questi trattamenti si propone il posizionamento di trappole con innesco a CO2 per la valutazione della densità di popolazione delle zanzare. Il numero di zanzare catturate va confrontato con delle soglie di tolleranza definite attraverso la decennale esperienza che in questa regione è condotta nei lidi ferraresi e ravennati. Al superamento delle soglie può seguire l’intervento adulticida che va condotto di notte e preceduto da un’informazione alla popolazione sui comportamenti da seguire prima e dopo l’erogazione. Seguirà una nota tecnica che stabilisce l’ampiezza dell’area da disinfestare in rapporto alle singole trappole. Nelle Linee guida regionali per il corretto uso dei trattamenti adulticidi sono contenute le raccomandazioni e prescrizioni a cui attenersi per la conduzione di interventi adulticidi. Si raccomanda, dato il particolare periodo dell’anno (fioritura primaverile, estiva), una specifica attenzione alla tutela delle popolazioni di api e trasponendo in questo contesto i divieti previsti dalla specifica normativa regionale e nazionale sull’impiego dei prodotti Fitosanitari (Legge 24 dicembre 2004, n.313; Decreto interministeriale 24 gennaio 2014; L.R. 04 marzo 2019, n. 2). In presenza di apiari nell’area che s’intende trattare o a ridosso della stessa va prevista una fascia di rispetto di almeno 300 m intorno ad essi e occorre sempre avvisare per tempo l’apicoltore che a scopo precauzionale può spostare gli alveari, oppure, durante il trattamento, chiudere l’entrata delle arnie impedendo la formazione dei tipici aggregati di api sul predellino di notte. Per quanto possibile, si deve cercare di evitare irrorazioni dell’insetticida dirette contro qualunque essenza floreale, erbacea, arbustiva ed arborea durante il periodo di fioritura, dalla schiusura dei petali alla caduta degli stessi nonché sulle piante che producono melata (attenzione particolare nel caso di viali di tigli sia nel periodo di fioritura sia per la frequente presenza di melata).
Prevenzione delle punture di zanzara
Si ricorda che possono essere adottate misure idonee a ridurre il disagio dovuto alle punture di zanzara, sia come comportamenti da tenere all’aria aperta che come soluzioni da adottare al chiuso. Per attività all’aperto si consiglia di: indossare indumenti di colore chiaro che coprano il più possibile (con maniche lunghe e pantaloni lunghi), evitare i profumi, le creme e i dopobarba che attraggono gli insetti, utilizzare repellenti cutanei per uso topico. All’interno delle costruzioni: se non si usa un condizionatore (utilizzato a finestre chiuse), schermare porte e finestre con zanzariere o reti a maglie strette, utilizzare apparecchi elettroemanatori di insetticidi liquidi o piastrine o zampironi (regolarmente autorizzati come biocidi o PMC), ma sempre con le finestre aperte. Il dettaglio delle misure di prevenzione delle punture si trova al capitolo 5 del Piano regionale Arbovirosi 2023. Si chiede ai Comuni di sensibilizzare la cittadinanza sull’adozione delle misure sopra descritte e si ricorda che è disponibile il pieghevole “Proteggi” della campagna di comunicazione regionale.
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