Alluvione, «276 interventi in 4 giorni. Con ordine di evacuazione bisogna sempre allontanarsi». Parla il Comandante provinciale dei vigili del fuoco, Antonio Petitto
Attività di monitoraggio subito dopo la convocazione del Prefetto Castrese De Rosa del CCS (Centro coordinamento soccorsi), poi interventi in emergenza nella zona rossa di Traversara e di supporto alla Protezione civile nella Romagna faentina. Il lavoro del Comando provinciale dei Vigili del fuoco è iniziato già il 18 settembre scorso, appena diramata l’allerta meteo che, dopo 16 mesi dagli eventi del maggio 2023 ha fatto registrare una terza alluvione in Romagna. Dal 18 al 22 settembre sono stati fatti 276 interventi di cui 107 a Traversara con 72 soccorsi alle persone: alcune recuperate con gli elicotteri e portati al campo sportivo di Bagnacavallo, altre salvate via terra e portate dove stazionava la Protezione civile che, a sua volta, portava i cittadini nelle zone d’accoglienza. Conclusa la fase critica, i Vigili del fuoco sono rimasti, fino al 29 settembre al servizio di Traversara per aiutare i cittadini a recuperare i beni di prima necessità dalle loro abitazioni, pesantemente danneggiate. «Abbiamo iniziato gli interventi la mattina del 19 settembre, dopo la rottura dell’argine del Lamone a Traversara- ha raccontato il Comandante provinciale, Antonio Petitto- con soccorsi via aria e via terra». Non tutti i 980 abitanti della frazione avevano lasciato le proprie abitazioni, dopo l’ordinanza di evacuazione emanata dal sindaco di Bagnacavallo, pertanto sono scattati i soccorsi con tre elicotteri dei Vigili del fuoco e, nella fase più critica dell’emergenza, anche con un paio dell’Esercito. Tra le persone salvate anche un bimbo di due anni ed una persona allettata che, ovviamente non poteva raggiungere il tetto della propria abitazione. In azione anche i mezzi di terra in una situazione di pericolo, per il lavoro con acqua in corrente. «La mattina del 19, a Traversara dove si è verificato l’evento più critico, hanno operato tutti gli uomini del Comando provinciale, aiutati dai colleghi di Faenza e di Lugo, già impegnati nelle loro aree di competenza. Inoltre, grazie al sistema di allerta regionale e nazionale, abbiamo fatto convergere in zona, nell’immediatezza, le risorse di colonna mobile regionale con 2 moduli acquatici con 9 persone ognuno e due moduli di postazione di comando avanzati che funzionano da sala operativa mobile per coordinare le operazioni. Questi ultimi due li abbiamo posizionati a Faenza, nei pressi di via Cimatti e a Bagnacavallo, a servizio, in primis di Traversara e marginalmente anche di Lugo e Bagnacavallo. Oltre a questi, abbiamo anche chiamato un modulo di movimento terra, attrezzato per le frane che abbiamo collocato nell’area di Casola Valsenio che ha lavorato con il distaccamento dei volontari dei Vigili del fuoco della zona per supportare anche Brisighella. Abbiamo prosciugato un campo di circa 70 ettari in via Viazza vecchia, sotto Traversara grazie ad un’idrovora da 50 metri cubi al minuto che ci era stata donata la scorsa primavera attraverso il Comune e le aziende del territorio. Un mezzo piuttosto complesso per il quale avevamo finito a luglio la formazione e di cui ci eravamo dotati con l’obiettivo di supportare anche i paesi esteri che lo scorso anno erano venuti a dare una mano all’Italia. L’abbiamo utilizzato non solo per l’ampio spazio sotto Traversara, ma anche per la canaletta che arriva all’ex Enichem che serve l’impianto di potabilizzazione per la città».
Conclusa la fase emergenziale, i vigili del fuoco hanno proposto un’area rossa a Traversara, adottata dal sindaco con apposita ordinanza ed hanno mandato una squadra di ricognizione esperta per definire quali fossero gli edifici agibili, operazione piuttosto difficile visto che la maggior parte era coperta di fango con impianti elettrici pesantemente danneggiati. «Abbiamo aiutato i cittadini ad entrare in sicurezza nelle loro abitazioni per recuperare beni di prima necessità come i medicinali e, in alcune case particolarmente colpite, siamo entrati noi da soli per poi portare quanto richiesto su indicazione delle persone. Negli ultimi giorni abbiamo aiutato l’ ufficio tecnico del Comune per rimodulare la zona rossa ed avere sempre meno spazi inagibili, poi i cittadini, tutti con apposita mascherina per proteggere le vie respiratorie, a vuotare i frigoriferi pieni di cibo che, senza corrente elettrica, stava deperendo». Oltre al lavoro in Bassa Romagna, su Faenza è stato fatto qualche intervento di prosciugamento dell’acqua con le idrovore mentre nella città manfreda e a Brisighella è stata affiancata la Protezione civile negli interventi che venivano convogliati a loro grazie al servizio telefonico messo a disposizione dal Comune. A Faenza, fortunatamente, non c’è stata rottura di un argine, ma “solo” una tracimazione dunque l’acqua è salita piano piano, ma non c’è stata necessità di soccorrere persone. Oggi gli argini sono stati ripuliti, il legname sugli a Boncellino è stato portato via anche grazie all’Esercito mentre proseguono i lavori per il ripristino dell’argine del Lamone a Traversara che ha tracimato anche il 4 ottobre, ma fortunatamente non ha ceduto. «Le precipitazioni sono state intense con livelli di pioggia paragonabili o superiori a quelli dello scorso anno- ha concluso Petitto-. Come vigili del fuoco abbiamo mezzi destinati al soccorso in acqua, ma anche i mezzi anfibi non possono essere utilizzati con acqua in corrente, i gommoni da portare a piedi, tanto meno. Vorrei, pertanto, rinnovare ai cittadini la raccomandazione di allontanarsi dalle proprie abitazioni quando viene emanata un’ordinanza di evacuazione per non rischiare di mettere a repentaglio la propria incolumità». (marianna carnoli)