Tanti nuovi libri per gli autori del nostro territorio, dal romanzo al saggio, dalle guide alla gastronomia

Ravenna | 14 Gennaio 2019 Cultura
tanti-nuovi-libri-per-gli-autori-del-nostro-territorio-dal-romanzo-al-saggio-dalle-guide-alla-gastronomia
Sempre molto eclettica la produzione degli autori della nostra provincia, che si riversano nuovamente in libreria con proposte di ogni genere. E tra i più eclettici si segnala il ritorno del brisighellese Vincenzo Malavolti, noto per la sua ampia produzione mystery con l’alter ego-pseudonimo Vincent Mallory, che da tempo ha preso a lavorare su romanzi storici fino a palesare una vocazione via via più saggistica che approda oggi a Dal fronte del porto. A Portella della Ginestra (Risguardi), uno studio breve ma dettagliatissimo sulla mafia, la sua storia e i sottili meccanismi grazie ai quali quello che già Mussolini intuì essere un «cancro» nato nel Meridione, si è diffuso in mezzo mondo e nel resto d’Italia. Mettiamo davanti il mondo all’Italia perché è notoriamente più facile - per un italiano, specie del Nord - convivere con l’idea consolidata e a tratti persino fascinosa, esotica, della Cosa Nostra americana, piuttosto che con la penetrazione della Piovra nei gangli politici ed economici di tutto il Belpaese. Malavolti ne è del tutto consapevole, e la sua ricostruzione non solo non fa sconti ma non lesina nel gettare luce (fosse anche solo quella del dubbio legittimo) su episodi controversi e figure (talvolta anche alti ranghi istituzionali) che con la mafia hanno avuto rapporti ambigui. Una lettura «piacevole» - si prende l’aggettivo per un complimento alla prosa – su un tema enormemente complesso, indagato senza pretese enciclopediche ma con dovizia e una particolare attenzione alla capacità della mafia di muoversi su più fronti, allargando di continuo il proprio raggio d’azione.
Ha poi pubblicato il noir Lame di pioggia (Ebs) Massimo Padua, autore tra i più affermati e prolifici della penultima generazione. Anche lui piuttosto eclettico, lo scrittore di Alfonsine racconta «una storia di colpe e di violenza», come scrive lui stesso, «una spirale di terrore che sa di pioggia e notti dure a morire», con un protagonista che non riesce a godere della gioia della paternità, poiché tornando al paese d’origine - dove lo aspetta la moglie - viene assalito da ricordi e visioni inquietanti. Autentici spettri del passato che lo porteranno a intraprendere una folle discesa nell’orrore.
Intrigherà poi certamente molti lettori Da bambina sognavo di volare, autobiografia di Luce Caponegro, meglio nota come Selen, in uscita a febbraio per Cairo Editore. «Non sono pentita del porno – scrive lei stessa nell’introduzione -, ma quando mi sono rivista, ho dovuto ammettere a me stessa di aver un tantino esagerato». La ravennate Caponegro ha lavorato a lungo su questo libro, viaggiando a ritroso nei capitoli di un’esistenza «al limite», tra incontri sbagliati e ferite mai rimarginate. «Nella mia vita non c’è spazio per la redenzione – scrive sempre l’ex pornodiva -, ma solo per l’evoluzione». Punto, quest’ultimo, a cui Selen tiene particolarmente, raccontando dell’indole ribelle, della devozione acerba per Sai Baba e dell’evidente carico di problematiche conseguito a certe scelte professionali, ma anche il fatto di essersi sempre sentita «un’outsider dell’hard», per poi approfondire le discipline olistiche, riscoprire una quotidianità tradizionale e la gioia della maternità, oltre alle sfide del lavoro nel suo centro estetico.
Tra i romanzi segnaliamo poi Ricordati di sorridere alla fine del mondo (Pendragon) del faentino Antonio Bendini, che racconta la grottesca storia del lavoratore precarissimo Vittorio Emanuele Corso – non certo aiutato dal bizzarro nome… -, che si ritrova immerso in una vicenda surreale e dai tratti addirittura sanguinosi, alla ricerca di una redenzione personale che si tinge dapprima di giallo e poi di nero.
Cambiando completamente tema, uno dei progetti editoriali più encomiabili di questi mesi è senz’altro Vite di Mezzo - Testimonianze e riflessioni sulla tratta dei migranti (Carta Bianca), nuova pubblicazione curata dalla coop. Zerocento, che raccoglie testimonianze degli ospiti di alcune strutture di accoglienza e approfondimenti sugli aspetti di natura economica e sociale che si celano dietro i flussi migratori. Il libro è stato scritto a più mani da Melania Dello Iacono, Nicolò Ratti, Silvana Quadalti, Arianna Marchi, Pietro De Carli e Luciano Dal Prato, con testi di Andrea Nicastro del Corriere della Sera e di Enzo Ciconte, docente universitario.
Sul versante della storia locale, il mai domo editore Il Ponte Vecchio è in procinto di pubblicare (entro fine mese) Il genio e il dragone. Leonardo in Romagna (1502) di Paolo Cortesi e Militari ebrei in Romagna di Alberto Gagliardo, mentre è ancora fresco di stampa Condottieri di Romagna. Il Duecento e il Trecento di Sergio Spada. Di argomento più smaccatamente ravennate è poi il volume Capanni in erbe palustri curato da Emilio Roberto Agostinelli per le edizioni Longo, curatissimo testo scientifico sui «capén», tradizione costruttiva che rischia di sparire.
Importante anche Gino e i suoi (La Mandragora), nuova incursione del professore lughese Marcello Savini nella corrispondenza privata dei soldati romagnoli al fronte, già indagata con Giuseppe Bellosi in merito alla Grande Guerra e questa volta incentrata su lettere, cartoline e fotografie dal 1929 al 1947. Può rientrare fra le pubblicazioni di interesse locale anche l’Agenda Imolese 2019 della Fondazione Cassa di Risparmio di Imola, con le foto di Gianni Sanna e i testi sulla cronaca cittadina di Walter Fuochi. E’ poi ancora fresco di stampa Personaggi e racconti di un piccolo tipografo di campagna, volume col quale il modiglianese Francesco Fabbri ha raccolto memorie di una vita di lavoro, fra le esigenze tecniche della carta stampata e la curiosità del cronista.
Da segnalare anche la «Guida alla porcellana europea del XVIII-XIX secolo» del Mic di Faenza, curata da Alessandro Biancalana con una selezione di 100 porcellane di particolare valore artistico e rilevanza documentaria. Sul versante gastronomico, il nutrizionista faentino Iader Fabbri ha pubblicato Per dimagrire devi solo trovare l’indice di equilibrio (Mondadori) che rincorre nuovamente il sogno di dimagrire senza rinunciare a nulla «perché come, cosa e quando mangi è più importante di quanto mangi», afferma Fabbri, che non propone diete miracolose ma un «insieme di strategie facilmente applicabili alla quotidianità, messe a punto in anni di lavoro ‘sul campo’. Un elenco di ‘buone pratiche’ che ho cercato di spiegare con un linguaggio semplice ed accessibile a tutti».
Compila questo modulo per scrivere un commento
Nome:
Commento:
Settesere Community
Abbonati on-line
al settimanale Setteserequi!

SCOPRI COME
Scarica la nostra App!
Scarica la nostra APP
Follow Us
Facebook
Instagram
Youtube
Appuntamenti
Buon Appetito
Progetto intimo
FuoriClasse
Centenari
Mappamondo
Lab 25
Fata Storia
Blog Settesere
Logo Settesere
Facebook  Twitter   Youtube
Redazione di Faenza

Via Severoli, 16 A
Tel. +39 0546/20535
E-mail: direttore@settesere.it
Privacy & Cookie Policy - Preferenze Cookie
Redazione di Ravenna

via Arcivescovo Gerberto 17
Tel 0544/1880790
E-mail direttore@settesere.it

Pubblicità

Per la pubblicità su SettesereQui e Settesere.it potete rivolgervi a: Media Romagna
Ravenna - tel. 0544/1880790
Faenza - tel. 0546/20535
E-mail: pubblicita@settesere.it

Credits TITANKA! Spa
Setteserequi è una testata registrata presso il Tribunale di Ravenna al n.457 del 03/10/1964 - Numero iscrizione al Registro degli Operatori di Comunicazione:
23201- Direttore responsabile Manuel Poletti - Editore “Media Romagna” cooperativa di giornalisti con sede a Ravenna, Arcivescovo Gerberto 17.
La testata fruisce dei contributi diretti editoria L. 198/2016 e d.lgs. 70/2017 (ex L. 250/90).
Contributi incassati

settesere it notizie-ravenna-tanti-nuovi-libri-per-gli-autori-del-nostro-territorio-dal-romanzo-al-saggio-dalle-guide-alla-gastronomia-n19489 004
Licenza contenuti Tutti i contenuti del sito sono disponibili in licenza Creative Commons Attribuzione