Roby Rani di EmpiRa racconta di «Sacrificio» e del lato oscuro della principessa Leila
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Elena Nencini
Dopo tre lunghi anni di gestazione finalmente il cortometraggio Sacrificio di EmpiRa dedicato alla saga di Guerre Stellari è sbarcato a Lucca Comics & Games. Dopo una première importante anche a Ravenna sarà possibile vedere il video domenica 10 novembre alle 19 al Palazzo dei Congressi. Per gli appassionati ci saranno poi due giornate intere dedicate a Guerre Stellari con «Ravenna Strikes Back» all’Almagià sabato 30 e domenica 1 dicembre.
Tanti i professionisti che hanno collaborato alla realizzazione di questo cortometraggio gratuitamente: la regia è di Alessandro Randi e Michele Lugaresi, mentre Marco Puglia e Roby Rani di EmpiRa si sono occupati del soggetto, a dare voce alla principessa Leila due bellissime voci italiane quella dell’attrice Ottavia Piccolo e quella della doppiatrice Benedetta degli Innocenzi (suo il doppiaggio di Lady Gaga in «A star is born» nda).
Chiediamo a Roby Rani di EmpiRa di raccontarci la storia della nascita di questo cortometraggio.
All’interno della Saga di Guerre stellari come si inserisce il vostro corto?
«L’idea è nata più di tre anni fa e si inserisce in una delle domande che molti fan si sono chiesti quando, nel 1977, è uscito il primo episodio: come hanno fatto i piani di costruzione della stazione spaziale Morte Nera, ad arrivare nelle mani della principessa Leila che li ha poi consegnati al suo fidato droide R2-D2 nel film A New Hope? Noi avevamo fatto una nostra ipotesi che era alla base di Sacrificio, ma quando è uscito Rogue One (il primo spin-off di Star Wars) il regista ha svelato le vicende che hanno portato la ribellione a scoprire un ‘difetto’ di costruzione della Death Star. Abbiamo dovuto così cambiare la trama. Ma in realtà questo inconveniente è stato perfetto. E abbiamo risolto con un bel pretesto narrativo. Abbiamo voluto mostrare un lato della ribellione della principessa Leila, diciamo che il nostro è più realistico rispetto alla saga. Per arrivare a un obiettivo devi fare delle scelte. Volevamo far vedere il lato oscuro della ribellione. E’ stata un’opportunità più che un problema. Sacrificio ha preso la sua forma definitiva e si è andato a collocare in quel piccolo spazio temporale tra la fine di Rogue One e l’inizio di Episodio IV – A New Hope raccontando, per la prima volta, un altro aspetto di quella storia».
A prestare la propria voce a Leila anche Ottavia Piccolo. Come è andata?
«E’ stata la ciliegina sulla torta, un’esperienza bellissima e formante. Molto prima di tre anni fa Ottavia Piccolo è stata uno dei nostri primi contatti. Volevamo che fosse una delle voci narranti e lei ci ha dato subito la sua disponibilità. Poi non ci siamo sentiti per un po’ a causa dei problemi che abbiamo avuto nella realizzazione del corto: invece lei è stata di una gentilezza incredibile. Ci ha invitato anche al Lido a Venezia e presto le faremo vedere Sacrificio».
Avete girato sul territorio romagnolo?
«Si, anche tutto il cast tecnico è romagnolo, siamo molto legati al nostro territorio. C’è anche un personaggio creato da noi, una sorta di nutria umanoide – a Ravenna siamo invasi dalle nutrie – che si chiama Maz Apegul creato da Codeczombie. I nostri teatri di posa sono stati Punta Alberete, Cervia, ma anche un capannone che ci aveva messo a disposizione l’azienda per la quale lavoro».
Come è andata a Lucca Comics?
«C’eravamo già stati nel 2016 a presentare il progetto e lo scorso anno per il trailer. Poi c’è stato un rush durissimo per ‘stringere’ tutto il lavoro fatto e portarlo a Lucca. Ma è stata una grande emozione, abbiamo riempito l’auditorium San Girolamo, con 180 persone e tanti complimenti. È stata una chicca».
Progetti per il futuro?
«Ci eravamo ripromessi di non fare più nulla, ma mi dispiace avere imparato così tanto per un progetto e poi non metterlo a frutto. Io non ce la faccio, ho troppo entusiasmo. Ci fermeremo un attimo, ma poi la testa ricomincerà a viaggiare».