Ravenna, Greco (Sert): ‘Più ragazzi che fumano cannabis e over 65 dipendenti da oppiacei’

Nonostante i numeri siano in sostanziale tenuta, rispetto ad un anno fa è parzialmente cambiata l'utenza del Ser.T., il servizio del distretto di Ravenna dell’Ausl che si occupa di dipendenze patologiche. A sorpresa, infatti, sono aumentati sia i ragazzi di età compresa tra i 18 ed i 24 anni per problemi dati dal consumo di cannabis, sia gli over 65 con problemi di alcol. A tracciare un quadro del servizio è il responsabile, Giovanni Greco. «Nel 2017, su 1900 persone entrate in contatto col servizio, ne sono state prese in carico 980; l'anno scorso, su 1.874 contatti, le prese in carico sono state pressochè invariate, 985, ma la situazione è parecchio diversa. Nel 2018 abbiamo infatti registrato un aumento di giovani, ne abbiamo contati un'ottantina nella fascia 15-24 anni che si sono rivolti a noi per il consumo di cannabis. Dall'altro lato si sono definite meglio alcune vulnerabilità, si è ad esempio incrementata una quota di persone avanti con gli anni che non riesce più ad essere seguita e supportata dalle famiglie. Un tempo questi over 65 erano fonte di reddito per i familiari, ora rappresentano per lo più un problema. Questi anziani hanno difficoltà legate all'alcol, oltre a patologie fisiche, e necessitano di un'assistenza costante, oltre a presentare precoci segni involutivi». GIOVANI E ALCOL Oltre al problema dato dai cannabinoidi, ma in misura minore, i giovani presentano difficoltà con l'alcol. «Certamente questo fenomeno è presente, ma non siamo di fronte a livelli drammatici - precisa Greco -. Il punto è che, quando i giovani decidono di bere, lo fanno in modo esagerato. Bevono fino a stordirsi e spesso mischiano più cocktail o alternano birre e cocktail: il fenomeno è diffuso, ma difficilmente si tramuta in una richiesta di aiuto. Rappresentano l’ebbrezza come una condizione, in quanto episodica seppur non rara, come accettabile anche socialmente e non necessariamente foriera di pericoli». Secondo Greco, rispetto all'alcol sono tre gli elementi su cui occorre riflettere: «il primo è quello della sperimentazione, che anima i giovani, seguito dal senso di euforia che spesso li aiuta a lasciarsi andare, il secondo, per qualcuno, può essere quello della determinazione ovvero farlo per fare, mettersi nelle condizioni di attuare un certo comportamento voluto ma forse non completamente sentito come accettabile o sostenibile. In ultimo, ma rimane un tema importante, è che per arrivare a consumare quello che consumano devono avere anche una certa disponibilità economica che spesso viene garantita dalle famiglie». In genere gli interventi sui ragazzi sono brevi, di sensibilizzazione, valorizzazione o scoperta delle abilità critiche, messa in discussione di convincimenti o luoghi comuni, destigmatizzazione «ma se ravvisiamo condizioni consolidate o, per esempio, uso di più sostanze viene fatta una presa in carico più strutturata e protratta nel tempo. In questo mi sento di dire che non siamo dissimili dagli altri territori». CRESCE L'ABUSO DI FARMACI OPPIOIDI Un altro fenomeno in crescita e che spicca da quest'anno è quello di persone non più giovani dipendenti da farmaci oppioidi. «Ci sono persone di tutte le età ma in particolare ultracinquantenni che sviluppano abuso di morfinosimili, in ogni caso farmaci che inducono dipendenza. Questo fenomeno dipende dal fatto che, da un lato, si cerca di affrontare il tema del dolore in modo più strutturato ed i pazienti chiedono farmaci adatti a controllarlo, ma dall'altro si usano meno antinfiammatori: assistiamo ad un cambio di rotta nell'approccio della terapia del dolore, condizione che non giudichiamo ma che merita attenzione». BUONE PRATICHE TRA NOTTE ORO E GIOVINBACCO Da anni il servizio promuove il progetto di prevenzione «Sicuramente al mare», modello che, come spiega Greco «ci preme portare anche quest’anno in altri contesti, a cominciare dalla presenza alla Notte d'Oro, il prossimo 5 ottobre, e al GiovinBacco. Valuteremo successivamente, di certo insieme al Comune, se andare in altri luoghi di aggregazione da qui a Natale. Parallelamente stiamo proseguiamo nelle attività con le scuole, dove siamo presenti per mettere in discussione luoghi comuni». IL RITORNO DELL'EROINA «Storicamente - conclude Greco - aabbiamo assistito al consumo di eroina in vena, tendenza che purtroppo sta tornando e su cui occorre fare una valutazione. Purtroppo non ci dobbiamo illudere: le sostanze sono un grande modulatore delle emozioni e delle relazioni, troviamo spesso situazioni in cui le persone ci dicono che riescono a vivere, ad accettare il sorgere del sole, solo facendo ricorso alle droghe. Stanno talmente male che in quella dimensione trovano l'unico sollievo. Il nostro compito è far immaginare e credere che si può guardare la vita anche dall'altro lato. Che le vulnerabilità si possono accettare, controllare, curare. Talora il problema, però, è che l'uso sempre più precoce di sostanze e il consumo di alcol compromettono le abilità cognitive e purtroppo devo dire che questo fenomeno è in crescita ed è invalidante anche in termini di risultati attesi».