Ravenna, Falcinelli (Ordine dei Medici): "Organico sottodimensionato e liste d’attesa troppo lunghe"

Il modello sanitario romagnolo è, da sempre, punto di riferimento nazionale, un esempio di buon funzionamento nel servizio al cittadino. Ma ci sono alcune criticità che ancora permangono, a partire dalle liste di attesa - in molti settori ancora troppo lunghe - fino ad arrivare all’organico sottodimensionato. Ne parliamo con il presidente dell’Ordine dei Medici Stefano Falcinelli. Falcinelli, quali sono ad oggi i problemi principali della sanità locale? «A livello ospedaliero ci sono settori in cui, purtroppo, c’è carenza di personale, e questo, oltre che per Ravenna, risponde al vero sia per Forlì che per Rimini. Ancora manca quello che chiediamo da tempo, ovvero un ricambio generazionale. Il boom dei laureati in medicina, quelli nati nel periodo compreso tra il ‘52 e il ‘57, sta per esaurirsi, e presto avremo bisogno di molti più medici di quelli che stanno uscendo adesso dalle università. Facciamo un esempio: la pianta organica del reparto di Medicina di Ravenna sarebbe di 21 unità, ma attualmente ci sono solo 15 medici. Ci dicono essere in atto un percorso di assunzioni, ma al momento la situazione è di difficoltà». Negli ultimi mesi si stanno consolidando le case della salute, qual è la copertura del territorio? «Il percorso è faticoso e, in alcuni casi, si sarebbero potute prevedere associazioni più piccole. Queste strutture possono essere una risorsa importante in periferia, ad esempio in realtà quali Russi e Brisighella, ma realizzarne una a 800 metri da un pronto soccorso non aggiunge nulla. Io sarei maggiormente favorevole all’attuazione di aggregazioni più piccole, che abbiano però la capacità di svolgere medicina di iniziativa con la chiamata attiva per il monitoraggio di pazienti con malattie croniche e di fornire un servizio infermieristico». Come si posiziona, la Romagna, in ambito nazionale, a livello di servizi?E’ ancora ai primi posti? «Se il confronto è con le altre realtà che ci circondano, allora posso dire che abbiamo ancora una buona posizione, ma è innegabile che soffriamo molto se si parla di liste di attesa, che per alcune branche specialistiche prevede tempistiche troppo elevate».