Da Orsini a Benvenuti, dal ballo alle risate, una settimana sotto al palco
Settimana densa di eventi teatrali e spettacoli che contaminano generi, autori e linguaggi quella che parte con un intenso week-end che vede, nei teatri di Lugo e Ravenna, due grandi spettacoli di prosa.
LA PROSA
Al Rossini di Lugo rimarrà in scena fino a domenica 11 (alle 20.30 ma la domenica alle 16) l’allestimento che Mauro Avogadro ha dato a Copenhagen, testo di successo di Michael Frayn che indaga l’avvincente storia delle rivoluzioni scientifiche del Novecento attraverso il rapporto fra Niels Bohr e Werner Heisenberg, alla vigilia del devastante uso della bomba atomica. Sul palco tre grandi attori, Umberto Orsini, Massimo Popolizio e Giuliana Lojodice, per uno spettacolo fra i più intriganti dell’intera stagione, lughese e non.
All’Alighieri di Ravenna invece la Filumena Marturano di Eduardo De Filippo resta in scena fino a domenica 11, con la regia di Liliana Cavani e Mariangela D’Abbraccio e Geppy Gleijeses sul palco. Il classico del teatro partenopeo nasce dalla legge che stabiliva, nell’immediato dopoguerra, il diritto-dovere dei genitori di mantenere ed educare anche i figli nati fuori dal matrimonio. E tra Filumena Marturano e il ricco Domenico Soriano i figli da proteggere sono tre: è guerra aperta.
Un altro grande protagonista del nostro teatro arriverà in provincia martedì 13 e mercoledì 14. Si tratta di Alessandro Benvenuti, che porterà il suo Arpagone al teatro Walter Chiari di Cervia. La rilettura di Molière elaborata da Ugo Chiti ha ottenuto numerosi premi, anche grazie all’apporto del «primattore» Benvenuti che segue con grande rispetto la vicenda, i tempi e la lettera dell’originale, facendone cogliere alla perfezione l’attualità.
Decisamente contemporaneo sarà invece Il cielo non è un fondale, spettacolo che approderà al Rasi di Ravenna giovedì 15. Gli autori e attori Daria Deflorian e Antonio Tagliarini tornano in scena per raccontare l’urbanizzazione dei paesaggi e dei modi di vivere. In una metropoli di tutti e di nessuno, i quattro attori sul palco frugano, abitano, esplorano il rapporto tra individuo e paesaggio, tra interiorità e ambiente, nel tentativo di stanare un problema complesso, ecologico, etico, collettivo.
Lunedì 12, al Goldoni di Bagnacavallo fuori abbonamento, si esibirà Giuliano Scabia, con il monologo Il vecchio mondo si reggeva su tre balene… Viaggio di un poeta dentro il mito della rivoluzione, approdo scenico di una riflessione estremamente attuale, affidata a uno padri fondatori del nuovo teatro italiano. Ingresso gratuito, prenotazioni allo 0545/64330.
Tutto da ridere, infine, lo spettacolo in programma al teatro di Cervia venerdì 9. Il poliedrico Maurizio Colombi porterà infatti sul palco Caveman, adattamento del fortunato testo di Rob Becker che è stato in scena a Braodway per quasi due anni consecutivi. Il monologo sul moderno uomo delle caverne punta a far ridere fino alle lacrime, ma anche a far riconoscere gli spettatori.
La danza
Non c’è classico del balletto che sia più intramontabile de Il lago dei cigni, e allora a tutti gli appassionati e ai romantici in genere è consigliata una capatina, sabato 10 alle 21, al teatro Goldoni di Bagnacavallo, dove la compagnia nazionale di Raffaele Paganini porterà sul palco l’immortale balletto di Pëtr Il’ič Čajkovskij con le coreografie di Chiara Di Giulio. Lo spettacolo vive della lettura approfondita che Luigi Martelletta, per anni primo ballerino del teatro dell’Opera di Roma, ne ha saputo dare, valorizzando aspetti del libretto mai sottolineati prima.
Il Masini di Faenza si volge invece all’Argentina, mercoledì 14, con la compagnia Naturalis Labor e il suo Piazzolla Tango / En Tus Ojos. È un Piazzolla travagliato, inseguito dai suoi stessi pensieri quello che sarà evocato in scena. Accompagnano lo spettatore alcune tra le più belle composizioni di Astor Piazzolla, le musiche create appositamente dal compositore e musicista Carlo Carcano e un cast di danzatori/tangueros italiani e argentini.
Danza anche al Rossini di Lugo, dove giovedì 15 alle 20.30 arriva la No Gravity Dance Company con la coreografia Comix, basate su musiche di Gershwin, Satie, Mancini, Saint-Saëns, Kusturica, Bill Evans e Nino Rota. Per Emiliano Pellisari è la ripresa di uno spettacolo di grande successo, un viaggio nelle possibilità della «scatola magica» del palcoscenico e un’infinità di rimandi alla cultura del Novecento.
Contaminatissimo sarà, infine, l’evento che l’Emilia Romagna festival propone giovedì 15 al Masini di Faenza. Abisso Mediterraneo – Pietà l’è morta è un’opera da camera in un atto con le musiche di Rossella Spinosa, i testi di Geppino Materazzi e Pap A. Khouma e in scena un danzatore, alcuni cantanti d’opera e la Cappella Musicale del Duomo di Milano. Si tratta di un sofisticato momento di riflessione sull’integrazione, sulla violenza, sul potere, sul senso dell’umanità. Un giornalista racconta la quotidianità degli sbarchi, in un’atmosfera realistica ma surreale insieme; chiedendosi se davvero ci si può abituare a guardare, ascoltare, scoprire, la sofferenza altrui senza lasciarsene toccare né rimanerne coinvolti.