I «Lõn ad Mêrz» del teatro dei Filodrammatici partono con il progetto divulgativo dell’Istituto Schürr
Federico Savini
Il dialetto romagnolo su YouTube, la tradizione nostrana dei soprannomi, i santi nel mondo contadino, il dialetto attraverso i secoli di storia del Lunêri di Smembar e una commedia romagnola di Luigi AntoniO Mazzoni come fuori programma. C’è di che riempire l’agenda, per gli appassionati e i cultori del dialetto romagnolo, con i «Lõn ad Mêrz» del teatro dei Filodrammatici di Faenza, che tornano dal 5 marzo su iniziativa congiunta dell’Istituto Schürr con la Filodrammatica Berton. L’obiettivo è il solito: approfondire e divulgare gli aspetti più tradizionali della lingua dei nostri padri in serate dal piglio informale ma dalla serietà documentale scientifica, o poco meno, tanto che ogni sera vengono distribuite cartelline con il contenuto delle «lezioni» all’ingresso - alle 20.30 puntuali, am aracmend! - e un programma quanto mai ricco. Ricco al punto di poter fare a meno dei canti iniziali lanciati ogni lunedì di marzo da Giuliano Bettoli, ai quali appunto dovremo giocoforza rinunciare ma sarà difficile non farci caso.
Lunedì 5, con E’ Rumagnôl i l’ à in YouTube, sarà presentata ufficialmente l’ultima, importante fatica divulgativa dell’Istituto Schürr, la serie di filmati su YouTube Romagna slang. In rumagnôl u s dis..., già raccontata in queste pagine e capace in pochi mesi di calamitare una certa attenzione, da parte della stampa e degli appassionati, ma anche del «pubblico della rete» - quei giovani a cui il progetto è rivolto – con migliaia di visualizzazioni per le 20 clip pubblicate.
Nei filmati, Alfonso Nadiani e un piccolo gruppo di attori, anche giovanissimi, sviscerano i significati e i modi d’uso dello «slang romagnolo», ossia i più comuni modi di dire dialettali, attraverso scenette surreali che alternano ironia e documentazione, un po’ come i «Lõn ad Mêrz». Realizzato dal gruppo multimediale riminese Icaro Communication con il contributo dell’Ibc della Regione Emilia-Romagna, il progetto punta a realizzare 40 video. Si tratta di un’operazione assolutamente nuova, realizzata con cura professionale e ovviamente importante per preservare il dialetto e trasmetterne il fascino alle generazioni che non lo parlano
Lunedì 12 marzo sul palco dei Filodrammatici salirà uno che da quelle parti è decisamente di casa, il professor Mario Gurioli, che su queste pagine non ha alcun bisogno di presentazioni e tratterà di un tema assolutamente tipico e peculiare del nostro mondo contadino, quello dei soprannomi delle famiglie, nella serata Cvãnd che e’ soranõm e’ cunteva piò de’ nõm.
Lunedì 19 tornerà, dopo il successo dello scorso anno, Vanda Budini, altra esperta e divulgatrice delle nostre tradizioni, alle prese con un excursus sui Santi nella tradizione contadina romagnola. La sua serata si intitola Da Sãnt’ Antõni de’ pôrch a Sä Zvãn dala zvola. Il 26 marzo un gruppo di attori della Filodrammatica Berton sarà in scena per far rivivere E’ dialet de’ Lunêri, una digressione storica, linguistica e poetica attraverso le zirudele che hanno accompagnato il Lunêri di Smembar, il più tipico calendario di Raomagna. Gli appuntamenti sono tutti a ingresso gratuito.
Infine, come fuori programma dei «Lõn ad Mêrz», sabato 7 aprile alle 21 la Compagnia del Borgo porterà in scena, sempre ai Filodrammatici e in questo caso con ingresso 7 euro, la commedia di Luigi Antonio Mazzoni E’ padrõ de’ Curtilaz.