Ravenna, parla il direttore Fiorini: «Marcegaglia, uno stabilimento al top. Puntiamo a innovazione e automazione»
Elena Nencini
Lo stabilimento Marcegaglia di via Baiona è il più grande stabilimento metallurgico e il più importante polo logistico ed intermodale per tutte le attività industriali e commerciali della filiera produttiva. Una struttura di oltre 540 mila metri quadrati, dotata di moderne strutture impiantistiche e di avanzate tecnologie produttive per il decapaggio chimico, la laminazione a freddo, la ricottura statica, la zincatura e la preverniciatura dei rotoli d’acciaio, oltre che di un centro servizi per la spianatura e il taglio dei coils in acciaio al carbonio. L’insediamento occupa circa 900 addetti.
Abbiamo voluto approfondire la situazione dello stabilimento di Ravenna con il direttore Aldo Fiorini.
Fiorini, avevate previsto lo scorso anno investimenti per 60 milioni di euro per il progetto di automazione della logistica, come stanno procedendo i lavori?
«Direi come da programma, l’investimento è confermato e, come forse ricorderà, prevede l’automazione dei magazzini di stoccaggio del prodotto finito. Stiamo andando avanti al ritmo di un magazzino ogni mese e mezzo e contiamo di automatizzare, entro quest’anno, ben 9 magazzini».
State portando avanti il progetto di cattura della C02 all’interno del Consorzio Adriatico 2, quando saranno pronte le infrastrutture?
«Sì, anche se in modo diverso. Il Consorzio non è più operativo, ma noi abbiamo deciso di proseguire lo stesso, presentando autonomamente il progetto al fondo Innovation Fund lo scorso aprile: sapremo l’esito verso fine anno. È un progetto all’avanguardia che permetterà di ridurre le emissioni di CO2 di oltre 100.000 tonnellate l’anno. Un progetto arricchito anche da un’ulteriore proposta di produzione di Green Dri che permette un bilancio negativo di CO2».
Nel 2022 il traffico merci era in calo del 10%, nel 2023 siete riusciti a recuperare e come pensate di chiudere il 2024?
«In termini di volumi il 2024 si dovrebbe attestare sui numeri del 2023. La situazione del mercato mondiale dell’acciaio è ancora in tensione, soffre per un import molto aggressivo e per un calo dei prezzi. Anche se devo dire che lo stabilimento di Ravenna ha comunque sempre operato a pieno regime».
Cosa rappresenta per il gruppo Marcegaglia lo stabilimento di Ravenna?
«Ravenna è lo stabilimento più strategico del nostro Gruppo in termini di logistica e volumi processati. Grazie agli 800 metri di banchina possiamo collegarci con il mondo: riceviamo 4 milioni di tonnellate l’anno di acciaio. Il ciclo di lavorazione che abbiamo a Ravenna ci permette di realizzare coils in acciaio zincato, lucido e verniciato che alimentano gli altri stabilimenti del Gruppo oppure vengono spediti direttamente ai nostri clienti».
Prospettive per il futuro?
«Stiamo investendo fortemente in ricerca e sviluppo nella logistica (magazzini automatizzati), nella sfida della transizione energetica (decarbonizzazione e elettrificazione) e nell’innovazione di processo e di prodotto. Oltre al sistema Master Model (2022) che sfrutta i principi dell’intelligenza artificiale per integrare tutti gli impianti produttivi in una unica smart line, quest’anno lo stabilimento di Ravenna vanta l’installazione della digital printing per Cromatica, un impianto e un prodotto avveniristico con cui recentemente abbiamo anche rivestito il Duomo di Milano. Un progetto che consente a Marcegaglia di fare un passo oltre la grande commercializzazione per entrare nel mondo del design, dell’arredo urbano, tanto per farle due esempi: con questo impianto possiamo stampare in continuo su coil qualsiasi tipo di immagine digitale».