Ravenna, Guberti (CamCom) commenta l’impegno preso dal viceministro Bignami. «Per la Zls sono ottimista»

Elena Nencini
Al Meeting di Rimini la scorsa settimana il viceministro alle Infrastrutture e ai Trasporti, Galeazzo Bignami, nell’ambito del dibattito su «Mobilità e reti, ha sottolineato che il «Porto di Ravenna vede investimenti intorno ai 4 miliardi di euro», anticipando che nelle «prossime settimane» ci sarà il «varo della Zona logistica semplificata (Zls) dell’Emilia-Romagna».
Un argomento caro a Ravenna e al porto, ma di cui beneficerebbe tutto il territorio della regione: la Zls infatti consentirà di snellire le procedure burocratiche, agevolando le operazioni di movimentazione delle merci e rendendo il porto ravennate un hub logisticamente più competitivo. 
In Italia al momento l’unica Zls istituita è quella della regione Veneto, anche se per l’Emilia-Romagna sono in tanti a chiederla: a crederci fortemente fin dall’inizio è il presidente della Camera di Commercio di Ravenna e Ferrara Giorgio Guberti, in attesa anche di Adria Shipping Summit che si terrà il 19 settembre e a cui interverranno il ministro Salvini, e i vice ministri alle infrastrutture e trasporti Rixi e lo stesso Bignami.
Si continua a parlare di Zls, è la volta buona?
«Ho un interlocuzione continua con il vice ministro Bignami, manca solo il decreto del presidente del Consiglio dei ministri (Dpcm), siamo veramente agli sgoccioli. Ho trovato in lui un interlocutore attento, ci siamo sentiti qualche giorno fa e ci crede quanto noi di far avere la Zls alla regione Emilia-Romagna. 4 miliardi sono una cifra importante per il nostro porto, ma non è solo quello».
Cosa comporterebbe per il nostro territorio?
«Intanto parliamo immediatamente di una crescita del pil, sottolineo infatti che il Decreto Coesione prevede una norma con cui verrebbero coperti i crediti di imposta alle aziende che investiranno nella Zls pari a 80 milioni di euro per il 2024, cioè chi investirà nelle Zls avrà degli importanti sgravi fiscali. 
Al momento a beneficiare di questa norma potrebbe essere solo la regione Veneto. Sarebbe una concorrenza sleale, dobbiamo essere messi tutti in grado di operare in certe condizioni».
Dall’inizio del 2024 sono state diverse le promesse in proposito fatte da Bignami, cosa è cambiato?
«E’ l’ultimo atto il Dpcm, ci sono stati diversi passaggi affrontati quest’anno il parere dei ministeri interessati, l’approvazione delle Conferenza unificata Stato-Regioni, il Consiglio di Stato, la Corte dei Conti. Quindi sono ottimista e non demordo».
Quali sono i punti importanti di cui beneficerebbe il porto e il territorio con la Zls?
«Oltre al pil, l’aumento delle esportazioni, i consumi, i posti di lavoro, una semplificazione delle pratiche burocratiche. Uno studio della Regione Veneto ha ipotizzato 177mila posti di lavoro in più. In questo momento in cui abbiamo una crescita bassa dei consumi, e le previsioni nei prossimi anni sono di un aumento del 1%, sarebbe un aiuto importante. La Zls sarà un’area di 4900 ettari, che coinvolgerà 9 province, 28 comuni, 25 aree produttive e 11 nodi intermodali, con oltre centomila addetti».