Ravenna, 1 milione di euro per la Citta del mosaico, l’assessore Sbaraglia racconta come verrà speso
Elena Nencini
Un finanziamento importante per la città bizantina – un milione di euro (991.620,57 euro) dal ministero del Turismo - con il quale Ravenna si qualificherà sempre più città del mosaico, a partire dal riallestimento del piano terra del Museo d’arte della città (Mar) partito proprio in questi giorni. L’assessore alla cultura Fabio Sbaraglia racconta quali saranno i prossimi passi.
Come sarà impiegato questo finanziamento?
«Da un lato ci sarà il potenziamento dell’identità digitale con un portale di nuova generazione, multilingue, multifunzione per il visitatore dove saranno valorizzati i siti storici, il patrimonio contemporaneo, i percorsi di visita sul mosaico. In più ci sarà una parte che andrà a potenziare gli eventi che promuoviamo e un’altra parte andrà sulla Biennale del mosaico 2023. Inoltre l’esperienza del temporay shop diventerà organica dentro lo Iat: con un riallestimento dello spazio che sarà aperto a tutte le realtà ravennati anche se bisogna ancora decidere come. Inoltre penseremo con le guide a itinerari dedicati, con una riscoperta del patrimonio storico, del contemporaneo, i laboratori e tutta la filiera, accompagnato da un piano di comunicazione forte. All’interno del nuovo portale ci sarà attenzione anche per la banca dati del Cidm, oggi presente sul sito della Regione Emilia Romagna, con un accesso facilitato e fruibile».
Cosa manca a Ravenna per diventare pienamente Città del mosaico?
«Ravenna è città del mosaico non solo perché ha a disposizione un patrimonio storico importante, ma perché solo da noi è presente tutta la filiera con la scuola, l’università, l’artigianato, la scena artistica del Novecento. La sfida è valorizzare ogni singolo segmento. Bisogna trovare lo strumento giusto. Ci sono ampi margini per mettere in moto ciascuna di queste realtà. L’augurio è che anche attraverso le risorse per raccontare questa filiera si aprano delle opportunità specifiche».
Le scuole di formazione saranno coinvolte in questo progetto?
«È inevitabile, ogni segmento deve collaborare e le scuole ne sono lo snodo principale. Insieme all’Accademia e al liceo artistico immaginiamo che siano coinvolte in particolare per la vita del Mar e di tutti spazi culturali di Ravenna».
Un bilancio della biennale?
«I numeri non sono ancora pronti, ma è stata una grande bella occasione, colta dalla città con uno straordinario coinvolgimento delle realtà ravennati che ha aperto e concentrato nell’esplorazione di alcune possibilità di incrocio tra mosaico e tecniche contemporanee, fortemente qualificante. Abbiamo registrato con piacere la collaborazione di altre realtà extra ravennati con come le mostre all’Assemblea regionale o quelle a Faenza e a Riccione. La Biennale deve essere un momento per aprire collaborazioni anche fuori dal perimetro della nostra città».
Il riallestimento del piano terra del Mar sarà un fiore all’occhiello?
«In giunta abbiamo approvato il piano di riallestimento delle collezioni di mosaico contemporaneo del Mar: il piano terra del museo, insieme al quadriportico, sarà interamente dedicato ad esse. Il progetto è stato realizzato da un comitato scientifico che ha visto coinvolti tutti i soggetti, dalla Soprintendenza alla Regione, all’Accademia di Belle Arti, al Ministero della cultura. I lavori sono appena partiti».
L’amministrazione in passato ha investito molto sulla cultura, adesso invece ci sono stati dei tagli. Come mai?
«Abbiamo vissuto il 2022 e vivremo un 2023 dove i bilanci degli eventi locali dove dovranno fare conto con l’aumento dei costi. Dobbiamo contenere la spesa pubblica che coinvolge gli eventi locali a 360 gradi. Nonostante il contenimento delle spese la qualità degli eventi è rimasta di alto livello, l’intenzione dell’amministrazione è quella di continuare certamente a investire in cultura, ma lo scenario è mutato. Negli anni danteschi la città ha goduto di disponibilità straordinarie che purtroppo non ci sono più».
Il Mar ha cambiato molte identità nel tempo, qual è il suo futuro?
«È’ centrale l’idea che abbiamo del Mar di renderlo sempre più un luogo vivo, al di là degli eventi stagionali. La sfida è di trasformarlo, senza rinunciare all’impegno sul fronte delle mostre temporanee, in uno spazio della città dove un visitatore coinvolto possa avere numerose occasioni di entrare: dalla musica al teatro, alle presentazioni di libri. Bisogna rafforzarne l’identità di un o spazio aperto e accogliente. A primavera presenteremo il riallestimento dei mosaici e pensiamo a nuove collaborazioni che possano portare a eventi espositivi».