Lidi, Adriatico pulito in tutta la riviera. I dati spiegati da Mazziotti, responsabile motonave Daphne

Emilia Romagna | 12 Luglio 2024 Cronaca
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Elena Nencini
Parametri nella norma su tutta la riviera romagnola, da Goro fino a Cattolica, come rilevano gli ultimi controlli della motonave Daphne di Arpae Emilia-Romagna, che si occupa dei controlli ambientali e della salute del mare Adriatico. 
Sono rientrati così i valori che, a giugno, in alcune località avevano evidenziato la presenza di batteri nelle acque, portando a divieti di balneazione a Lido di Dante, Lido di Classe, Lido di Savio.
La responsabile di Daphne Cristina Mazziotti commenta i dati usciti mercoledì 10 luglio che danno la balneazione libera su tutta la riviera romagnola.
Come è la situazione delle acque della nostra riviera?
«Il mare risulta in buona salute anche perché con la Daphne controlliamo la zona da 500 metri dalla costa fino a 10 km al largo, da Lido di Volano a Cattolica. I valori di trasparenza sono buoni, così come la salinità delle acque e l’ossigenazione. A nord sta piovendo spesso e in maniera abbondante questo comporta livelli di salinità più bassa per l’apporto di acque dolci. La concentrazione dell’ossigeno in superficie ha valori normali, mentre sul fondo individuiamo valori bassi nell’area settentrionale e meridionale. Ci sono trasparenze medio basse per la presenza delle acque dolci. Inoltre chiaramente il mare risulta più trasparente al mattino rispetto al pomeriggio quando le acque si sono intorbidate a causa delle mareggiate e della sabbia».
Come mai era sta rilevata la presenza di batteri in alcune zone che sono poi scomparsi abbastanza rapidamente?
«Si tratta di punti prossimi alle foci dei fiumi, che in quei giorni, avevano visto un importante afflusso di acqua in seguito alle piogge intense che si erano verificate. In quel caso i campionamenti vengono ripetuti, ad oltranza, anche di sabato e di domenica, fino a quando i parametri non risultano conformi. Adesso i valori sono tornati nella norma ovunque».
Ci sono mucillagini?
«La mucillagine è una produzione di essudati prodotti da fitoplancton, ma è un fenomeno segnalato già da fine ‘800, è ciclico non dovuto al riscaldamento o all’inquinamento. É un mare vivo il nostro, per fortuna, popolato di organismi diversi. La comparsa delle mucillagini al momento non è un problema infatti dagli ultimi controlli gli addensamenti in superficie risultano in diminuzione rispetto al precedente monitoraggio. Il turista si spaventa ma spesso scompaiono rapidamente o si spostano, con il vento e le maree in altre località. Le mucillagini sono state segnalate inizialmente sull’altra sponda del mare Adriatico, poi lungo le coste friulane e venete e, da due settimane, sono anche qui. Da alcuni giorni si vedono  nelle Marche e in Abruzzo: segno che si stanno spostando in direzione o sud. 
Le perturbazioni aiuteranno a ripulire il mare».
Ogni quanto fate i controlli delle acque?
«D’estate tutte le settimana, di inverno ogni 15 giorni, abbiamo 98 stazioni fisse, facciamo i controlli dei parametri dell’acqua chimico-fisici, la clorofilla, la salinità, l’ossigenazione, il ph, l atemperatura. Inoltre facciamo prelievi dei sedimenti. Si tratta di controlli protratti nel tempo che ci hanno permesso di acquisire archivio di dati molto importante, utile per conoscere e prevedere i diversi fenomeni».

Pezzolesi (Unibo): «Mucillagini, le acque sono ok, è importante la ricerca e lo studio»
Laura Pezzolesi, professoressa di algologia, Alma Mater Studiorum Campus di Ravenna, traccia un quadro della situazione del mare dei nostri lidi, partendo dai fenomeni che si sono avuti in passato. «Le dinamiche legate alle fioriture di organismi responsabili della produzione di mucillagini – spiega Pezzolesi - sono eventi considerati naturali, infatti le alghe e le microalghe vivono normalmente nei nostri mari. Il problema sussiste quando trovano le condizioni ideali per proliferare. Le problematiche nascono infatti quando ci sono concentrazioni di nutrienti, temperature elevate, ridotto idrodinamismo e queste specie prendono il sopravvento rispetto ad altre, sbilanciando l’equilibrio nella comunità fitoplanctonica in mare. Anche le piogge abbondanti possono influenzare tali dinamiche e possiamo avere dei cambiamenti a livello trofico con l’aumento di sostanze organiche che arrivano in mare». Rispetto alla situazione di quest’anno, dove al momento i divieti di balneazione sono stati legati all’aumento di batteri, Pezzolesi sottolinea: «Negli anni passati le mucillagini le abbiamo avute, quest’anno qualcosa si sta presentando in Adriatico, ma non ai livelli di quegli anni. Le mucillagini si sono manifestate al largo in zone come le Marche, Emilia Romagna, ma anche a nord nel Friuli Venezia Giulia. In altre zone delle coste italiane, come in Puglia e Calabria, ci sono invece microalghe tossiche, presenti ormai da una ventina di anni nei nostri mari, che producono palitossine, e possono avere effetti dannosi non solo sull’ambiente, ma anche sulla salute umana. Per questo sono importanti i monitoraggi di Arpae per individuare l’eventuale presenza della alga Ostreopsis ovata, potenzialmente tossica, nelle acque del litorale emiliano romagnolo, ad oggi mai rinvenuta. Ad influire sulla presenza di alghe sono una serie di condizioni naturali e ambientali, il rapporto tra nutrienti, azoto e fosforo ad esempio, le condizioni idrodinamiche, l’apporto del Po, così come il fatto che il Mare Adriatico sia un bacino semi-chiuso. I monitoraggi possono aiutare a prevenire i danni con il divieto di balneazione e l’attuazione dei piani di gestione che possono riguardare la pesca e l’acquacultura». Per Pezzolesi infine: «E’ importante studiare questi fenomeni: nel nostro gruppo di ricerca ci occupiamo da 30 anni di alghe tossiche e delle condizioni ambientali che possono influenzare le fioriture per dare risposte agli enti. Ci stiamo anche occupando degli effetti creati dall’alluvione dello scorso anno sulla nostra zona costiera e sulle diverse comunità presenti nelle acque. Sono importanti le collaborazioni tra il mondo della ricerca e i diversi enti per capire come si può agire per contenere questi fenomeni». (e.nen.)

 
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