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In Romagna ripartono i Lòm a Mêrz

Emilia Romagna | 26 Febbraio 2022 Cultura
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«Accendiamo la Romagna. Mi piace proprio dirlo, c’è un grande bisogno di tornare a fare cose belle, a incontrarci e raccontarci chi siamo». Propiziatori per natura e più che mai in questo primo scorcio primaverile post-pandemico, i Lòm a Mêrz torneranno ad «infiammare» le notti contadine romagnole del 2022, dal 26 febbraio al 3 marzo, con una ventina di eventi in altrettante aziende agrituristiche della nostra provincia e non soltanto. Coordinati dall’associazione Il Lavoro dei Contadini, sotto la guida della presidente Lea Gardi, dopo due anni di sostanziale stop e pur con il buon successo delle iniziative on-line dell’associazione, i Lòm a Mêrz tornano in presenza e propongono quasi una settimana di ritrovi informali intorno al fuoco all’imbrunire, per propiziare la bella stagione attraverso visite a cantine e agriturismi, incontri con gli animali, racconti attorno al fuoco, vecchi mestieri, canti, balli, approfondimenti delle tradizioni contadine, degustazioni e cene in campagna
«Naturalmente non possiamo dirci del tutto fuori dalla pandemia e ogni evento rispetterà le norme anti-Covid - precisa Lea Gardi -, ma l’adesione di una ventina di aziende e di due scuole attentissime come la Tolosano e la Pirazzini ci fanno grande piacere, oltre che ben sperare per il futuro». Il tema-guida dell’edizione di quest’anno è la «biodiversità», raccontata attraverso i prodotti della terra autoctoni ma anche attraverso la cultura artigianale. L’associazione Il Lavoro dei Contadini da anni divulga il patrimonio di saperi dei vecchi artigiani della tradizione. «Quest’anno abbiamo frequentato un corso di Dinamica - spiega Lea Gardi -, proprio sulla biodiversità. Le piante come le usanze vanno preservate nella loro diversità». 
A suggellare il connubio fra tradizioni contadine e maestria artigianale, il 3 giugno inaugurerà alla galleria della Molinella un’importante mostra dedicata alla xilografia, su tela e carta. «Dobbiamo questo progetto a validissimi collaboratori come lo stampatore su tela Egidio Miserocchi e Paolo Giannessi di Carta Bianca - spiega Lea Gardi -. Loro hanno sottoposto questa tradizione artistica all’Accademia di Belle Arti di Bologna, coinvolgendo insegnanti e studenti. Il progetto è partito subito prima della pandemia e oggi possiamo finalmente esporre gli esiti dei laboratori sviluppati proprio a partire dagli stampi fatti da loro, e parliamo di ragazzi che vengono da tutto il mondo». Alla Molinella le loro opere «dialogheranno» con lavori storici di importanti artisti faentini di oltre cent’anni fa, e saranno esposti anche strumenti di lavoro per la xilografia. (f.sav.)
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Le regole non valgono per tutti. Qualcuno si sente superiore.
Commenta news 26/02/2022 - luca
Mi risulta che la regione abbia vietato i fuochi causa siccita'. Forse costoro vogliono fare quello che gli pare.
Commenta news 26/02/2022 - silva
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