Oltre 450 imprenditori dalla Romagna per confrontarsi su tre temi centrali per il futuro della Romagna: ESG ambiente, sostenibilità e governance. È avvenuto questa mattina (4 ottobre) al Teatro Alighieri nell’ottava edizione di Fattore R, il Romagna Economic Forum, momento di incontro e riflessione per imprese, istituzioni e associazioni di categoria.
Il Forum è organizzato dalle Camere di Commercio congiunte (Romagna insieme a Ferrara Ravenna), da Cesena Fiera e BPER Banca, con il supporto e la collaborazione delle principali associazioni di categoria: Cia Romagna, CNA Romagna, Confartigianato Imprese, Confcommercio Ravenna, Confindustria Romagna, Confcooperative Romagna, Legacoop Romagna.
Ad aprire la giornata, dopo il saluto del sindaco Michele De Pascale, è stato Giorgio GubertiPresidente Camera di commercio di Ferrara Ravenna che ha tracciato un primo quadro sulla sostenibilità in Romagna. “In Romagna sono poco meno di 10mila le aziende che, nel 2024, hanno puntato sulla sostenibilità, scegliendo di inserirla tra gli obiettivi delle proprie strategie di business: all’economia sostenibile la Romagna deve oltre il 15% del valore aggiunto prodotto e più del 14% delle assunzioni previste dalle imprese per il prossimo anno riguarderà figure professionali legate alla sostenibilità”.
Guberti ha poi evidenziato i vantaggi per le aziende nell’essere sostenibili: “presentano un dinamismo sui mercati esteri nettamente superiore al resto del sistema produttivo, tanto che esportano nel 36% dei casi, a fronte del 27% di quelle che non investono nel verde. Nel 24% dei casi, inoltre, sviluppano nuovi prodotti o servizi, contro il 10% delle imprese non investitrici”.
Secondo Guberti, in definitiva, “Lo sviluppo sostenibile è l'obiettivo cui bisogna tendere. La sostenibilità non riguarda soltanto i necessari equilibri dell'ambiente: sostenibile è una crescita che include, che rafforza la coesione nella società, che riduce le diseguaglianze e che allarga la rete della integrazione e della cooperazione”.
A seguire Carlo Battistini, Presidente Camera di commercio della Romagna ha evidenziato come l’adozione di pratiche sostenibili rappresenta un fattore di sviluppo e di crescita per il territorio. “Nel settore manifatturiero 7 imprese su 10 adottano azioni di sostenibilità. Tra queste 56,2% in ambito ambientale, 60,9% di responsabilità sociale e 39% di sostenibilità economica. Oltre nove grandi imprese su dieci svolgono azioni di sostenibilità, dato che si riduce al 46,7% in quelle di piccole dimensioni”.
Rimanendo al dato delle imprese di grandi dimensioni (oltre 500 addetti e 40 milioni di ricavi) che hanno ottenuto il requisito di sostenibilità ESG, in linea con le normative europee (CSRD), questo il quadro tracciato da Battistini: “In Romagna, ad oggi, hanno tale requisito 271 imprese con oltre 80.000 addetti, quasi 45 miliardi di fatturato e quasi 36 miliardi di totale attivo patrimoniale”.
Infine, uno sguardo alla green economy. “In Romagna vi sono 1.817 imprese attive nella green economy, 8.041 imprese dotate di certificazioni (di cui 1.384 ISO 14001 sulla gestione ambientale e 1.400 ISO 45001 sulla salute e sicurezza del lavoro), 1.870 aziende agricole biologiche. Le imprese femminili sono in linea con il dato regionale (21,5% in Romagna, 21,4% in Emilia-Romagna), mentre l’occupazione femminile è leggermente inferiore al dato regionale (61,9% in Romagna, 64,6% in Emilia-Romagna)”.
Stefano Caselli, Direttore della SDA Bocconi si è concentrato sul tema della sostenibilità. “Dobbiamo prendere coscienza che la sostenibilità non ha alternative dal momento che qualunque parametro che utilizziamo (inquinamento, risorsa acqua, mutamento climatico…) ci indica che stiamo peggiorando. O si fa una chiara scelta di campo a favore della sostenibilità oppure mi arrendo, faccio ‘game over’. La sostenibilità è l’unica risposta che il genere umano deve darsi se vuole continuare a esistere. Detto questo è chiaro che non siamo davanti a una passeggiata, non basta un semplice click: la sostenibilità è costosa, richiede dei cambiamenti, delle assunzioni di responsabilità. In una parola delle scelte politiche dove non è possibile accontentare tutti.