Coop Alleanza 3.0 chiude il bilancio 2017 con rosso di 37,6 milioni e un calo delle vendite dell'1,6% rispetto al 2016. Il secondo bilancio dalla nascita di Coop Alleanza 3.0, un colosso della cooperazione dei consumatori con sede a Bologna e nato nel 2016 dalla fusione di Coop Adriatica, Coop Estense e Coop Consumatori Nordest, si chiude non proprio brillantemente sotto l'arido profilo numerico-contabile, ma il presidente Adriano Turrini precisa che i dati negativi sono in larga parte attribuibili ai tanti investimenti messi in pista nel 2017, alla ristrutturazione della rete, alle novità introdotte nell'organizzazione ma anche all'aumento della concorrenza in alcune piazze storiche di attività, Emilia-Romagna compresa.
«Il nostro piano strategico 2017-2019 prevedeva numerosi investimenti per lo sviluppo della cooperativa - sottolinea Turrini - mettendo in conto una perdita in attesa di segnali incoraggianti dai progetti intrapresi. Abbiamo affrontato lunghe e complesse ristrutturazioni dei negozi e rinnovato gli assortimenti per rispondere ai nuovi bisogni di soci e clienti».
Dopo l’approvazione del Cda, avvenuta venerdì 27 aprile, la grande cooperativa metterà il bilancio al voto dei propri soci in 198 assemblee separate, che si terranno dal 16 maggio al 7 giugno in tutti i territori in cui Coop Alleanza 3.0 opera (9 regioni, dal Friuli-Venezia Giulia alla Sicilia), fino alla ratifica dell’assemblea generale del 16 giugno, a cui parteciperanno i delegati delle separate.
I NUMERI PRINCIPALI
Il 2017 chiude con una perdita di 37,6 milioni di euro (-0,9% sulle vendite), circa come previsto dallo stesso Piano strategico, da attribuire principalmente agli investimenti per la mole di azioni condotte nell’ambito della gestione caratteristica. I negozi diretti di Coop Alleanza 3.0 hanno realizzato vendite per 4,10 miliardi di euro (-1,58% sul 2016); il fatturato complessivo (4,83 miliardi di euro) è invece in crescita (+3,9%) comprendendo il franchising e l’e-commerce Easycoop.
Superiore alle aspettative il risultato della gestione finanziaria, che chiude con 149,9 milioni di euro, e quello della gestione immobiliare, che ha visto una riorganizzazione del patrimonio, in ottica di valorizzazione ed efficientamento, realizzata con l’apporto di parte degli immobili in fondi immobiliari chiusi già esistenti: una razionalizzazione che ha prodotto un valore straordinario. Inoltre, il Consiglio di amministrazione ha definito un percorso di ulteriore cautela con accantonamenti e svalutazioni prudenziali per 103,4 milioni, di cui la metà non previsti. Il patrimonio netto di Coop Alleanza 3.0 resta molto rilevante – quasi 2,4 miliardi di euro. Il percorso per il miglioramento continuo dell’equilibrio patrimoniale è confermato anche da un margine di struttura passato dallo 0,65 del 2016 allo 0,77 del 31 dicembre 2017, e un indicatore di liquidità a tutela del Prestito del 103,49% (101,80% nel 2016).
IL PRESTITO SOCIALE
Al 31 dicembre 2017 i soci ammontavano a 2,3 milioni, con 97.000 nuovi adesioni nel corso dell’anno, di cui 24.000 nel Sud. Nel 2017 Coop Alleanza 3.0 ha riservato vantaggi esclusivi per i soci per un valore di 97,1 milioni di euro (tra sconti, raccolte punti e iniziative per famiglie, disoccupati e studenti) e ha promosso iniziative per lo sviluppo di comunità più solidali e sostenibili come la donazione degli invenduti col progetto «Buon fine», che ha garantito 15.500 pasti al giorno, e «Dona la spesa», che ha destinato 480 tonnellate di alimenti a realtà che assistono persone in difficoltà.
Il Prestito sociale ha continuato a essere apprezzato dai soci: a fine 2017 i libretti erano oltre 452.000, per un ammontare di 3,9 miliardi di euro. Il prestito di Coop Alleanza 3.0 è garantito dal patrimonio della Cooperativa e disciplinato da un Regolamento che lo norma in modo stringente, con un vincolo di liquidità non inferiore al 40% e un vincolo di immobilizzazione in attrezzature, impianti e partecipazioni non superiore al 30%: entrambi i valori sono ampiamente rispettati (103,49% per il primo e 4,52% per il secondo). Il regolamento prevede inoltre un corposo sistema di controlli e verifiche, anche con organi di vigilanza indipendenti. In Coop Alleanza 3.0, il rapporto tra prestito e patrimonio netto consolidato corrisponde a 1,59, largamente al di sotto dei parametri di Banca d’Italia (per cui il prestito non può essere superiore a 3 volte il patrimonio).