Alluvione in Romagna, partiti oltre 10 cantieri per somma urgenza per 23 milioni d'euro, la maggioranza sul territorio ravennate

Emilia Romagna | 24 Settembre 2024 Cronaca
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Proseguono senza sosta i lavori di ripristino delle zone colpite dall’ondata di maltempo della scorsa settimana in Romagna. Anche di notte, utilizzando le torri faro. L’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile sta operando incessantemente con sigillature, interventi sulle rotture degli argini e tutte le attività necessarie per metterli in sicurezza. In questo modo a Traversara di Bagnacavallo, nel ravennate, l’acqua non fuoriesce più dalla rotta: nella giornata di ieri è stata completata la coronella che ha interrotto il flusso. Dalla serata di sabato è chiusa la rotta di Cotignola, mentre a Forlì sono terminati i lavori per il primo ripristino della sagoma e della quota dell’argine rotto dal Montone in destra idraulica, ed entro sera termineranno anche quelli in sinistra. Infine, nel bolognese, da subito è stato attivato il cantiere per la riparazione della rotta sull’Idice, estesa per 100 metri, con 4 ditte al lavoro simultaneamente.

Gli interventi sui fiumi

Complessivamente, sono oltre 10 i cantieri di somma urgenza per un investimento di circa 23 milioni di euro: 14,3 milioni interessano il territorio ravennate, 1 milione il forlivese-cesenate, 8 milioni e mezzo il bolognese. Utilizzate circa 9000 tonnellate di massi ciclopici, mentre si sta cominciando ad attingere ai nuovi approvvigionamenti messi immediatamente in campo per far fronte all’emergenza. “Lavoriamo senza sosta, come siamo abituati a fare. Tutte le rotture sono state chiuse e sono terminati i primi interventi urgenti, mentre ne stanno partendo altri- spiega Irene Priolo, presidente facente funzione della Regione e commissaria per l’emergenza-. Non mi stancherò mai di ringraziare i sindaci, i tecnici e le decine di volontari, tanti anche da fuori regione. Siamo al fianco di chi, a distanza di poco più di un anno, si ritrova con l’acqua in casa, nei campi, in azienda: a loro dobbiamo risposte certe e per questo chiediamo la massima collaborazione con il Governo”.


Le operazioni di pulizia nei territori

Ravennate
Una delle aree con la mole di lavori più significativa è quella di Faenza. Qui, entro mercoledì prossimo, si dovrebbero esaurire le operazioni di pulizia.

Anche a Bagnacavallo è in corso un’intensa attività di pulizia e sgombero.  Nella notte sono intervenuti anche 4 mezzi di Hera per accelerare le operazioni di rimozione dei rifiuti. C’è ancora una zona critica dove, a causa di immobili pericolanti, per ragioni di sicurezza non è ancora possibile avviare gli interventi di pulizia. Anche a Brisighella sono in corso massicce operazioni di sgombero con la presenza di numerosi volontari.

Forlivese
A Modigliana l’acquedotto è stato completamente sistemato e sono state ripristinate tutte le utenze e i servizi. È stata completata la verifica sui dissesti, non sono stati segnalate frane rilevanti. Con gli interventi di somma urgenza sono stati rimossi i detriti provocati dai ruscellamenti.
A Forlì è stato chiuso il Centro accoglienza e pulite le strade.

Bolognese
A Budrio ci sono ancora zone allagate; al momento non è ancora possibile far partire le attività di pulizia sul territorio.

L’assistenza alla popolazione

Gli evacuati sono circa 600, soprattutto cittadini di Traversara e in parte minore anche di Budrio, quasi tutti in assistenza autonoma. I cittadini assistiti dal sistema pubblico e dislocati nelle strutture di accoglienza sono 27.

Volontariato
Hanno operato sui territori le cinque colonne mobili regionali, le organizzazioni del volontariato nazionale e i volontari emiliano-romagnolo. In totale, circa 830 unità.

Vigili del fuoco

Dall’inizio dell’emergenza, nei territori colpiti i Vigili del fuoco hanno realizzato 1.600 interventi di assistenza alla popolazione, attività di svuotamento da acqua e fango e di ricognizione “esperta” tra Faenza, Bagnacavallo, Traversara, Lugo e Cotignola. Continua intanto l’operatività della pompa ad alta capacità (50 metri cubi al minuto) che, tra Bagnacavallo e Glorie, sta lavorando per drenare acqua nelle campagne.

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1: Ringraziamo i signori ambientalisti e i tanti comitati cittadini locali che si sono prodigati di segnalazioni alla Procura ogniqualvolta un privato o pubblico operatore si è permesso di accennare al taglio di un arbusto o albero all'interno di una area fluviale, ebbene sarebbe ora che codesti ambientalisti capiscano una volta per tutte che i fiumi non sono parchi e gli argini non sono aree naturalistiche protette, bensì sono opere realizzate dall'uomo (quindi artificiali) allo scopo di contenere il deflusso ordinario nonché quello eccezionale delle acque del fiume e per supplire efficacemente a tale compito devono essere costantemente ripulite e monitorate. 2: Che una piena porti con sè la vegetazione che ostacola il suo percorso è comprensibile, meno comprensibile è che i ponti non rispettino sugli argini delle altezze adeguate al deflusso della piena anche eccezionale, tantomeno è comprensibile che una sezione fluviale possa ritenersi adeguata quando all'interno di essa permane la pila del ponte stesso, sarà mai possibile che nel terzo millennio si parli di ponte a campata unica sullo sretto di Messina quando non siamo neppure capaci di realizzare un ponte a campata unica e ad altezza sufficiente sugli argini in modo che non si formi un tappo sul sottostante fiumicello in piena??? Avete la minima idea di quante potenziali "Boncellino" abbiamo sul nostro territorio??? Tante, troppe!!! 3: Perchè le strutture tecniche regionali preposte ai controlli e agli interventi sui fiumi per la prevenzione degli eventi alluvionali sono state depauperate di competenze e di personale qualificato alla progettazione dei lavori e alla sorveglianza delle opere esternalizzando tali attività ai privati, mentre ciò che resta delle risorse finanziarie e delle attività organizzative viene destinato ai piani degli interventi emergenziali di protezione civile (le cui azioni sul campo tra l'altro sono svolte da un esercito di volontari)??? Si tratta forse di finalità politiche legate ad una maggiore visibilità mediatica di certi eventi rispetto alla meno appagante e noiosa prevenzione??? ...ciascuno si dia la risposta che preferisce, intanto i cittadini (contribuenti) da alluvionati ringraziano sentitamente le istituzioni.
Commenta news 26/09/2024 - Rusco
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