Alluvione in Romagna, chiuse tutte le rotture dei fiumi; calano gli sfollati, sono 1200

Emilia Romagna | 23 Settembre 2024 Cronaca
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"Lavoriamo senza sosta, come siamo abituati a fare. Tutte le rotture sono state chiuse e sono terminati i primi interventi urgenti, mentre ne stanno partendo altri". Lo dice Irene Priolo, presidente facente funzione della Regione Emilia-Romagna e commissaria per l'emergenza, in una nota dove si fa il punto sull'ultima alluvione.
"Non mi stancherò mai di ringraziare i sindaci, i tecnici e le decine di volontari, tanti anche da fuori regione. Siamo al fianco di chi, a distanza di poco più di un anno, si ritrova con l'acqua in casa, nei campi, in azienda: a loro dobbiamo risposte certe e per questo chiediamo la massima collaborazione con il Governo", aggiunge. L'Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile sta operando con sigillature, interventi sulle rotture degli argini e tutte le attività necessarie per metterli in sicurezza. In questo modo a Traversara di Bagnacavallo, nel ravennate, l'acqua non fuoriesce più dalla rotta. Dalla serata di sabato è chiusa la rotta di Cotignola, mentre a Forlì sono terminati i lavori per il primo ripristino della sagoma e della quota dell'argine rotto dal Montone in destra idraulica, ed entro sera termineranno anche quelli in sinistra. Infine, nel Bolognese, da subito è stato attivato il cantiere per la riparazione della rotta sull'Idice, estesa per 100 metri, con 4 ditte al lavoro simultaneamente.

Proseguono senza sosta le attività di assistenza alle persone e i lavori di messa in sicurezza dei territori colpiti dal ciclone Boris nei giorni scorsi. Interventi in corso su tutte le rotture arginali dove si stanno posizionando massi ciclopici.

Questa mattina il capo del Dipartimento nazionale di Protezione civile, Fabio Ciciliano, ha firmato un'ordinanza che disciplina i primi interventi urgenti conseguenti agli eccezionali eventi meteorologici in Emilia-Romagna, nominando Commissario all’emergenza la presidente della Regione Emilia-Romagna, Irene Priolo.

Per l'espletamento delle attività, Priolo potrà avvalersi delle strutture e degli uffici regionali, provinciali e comunali, oltre che delle amministrazioni centrali e periferiche dello Stato, nonché individuare i soggetti attuatori che agiranno sulla base di sue specifiche direttive.

“Vogliamo fare presto e bene nella gestione dei primi fondi stanziati dal Governo per l’emergenza e i primi interventi- afferma la presidente Priolo- così come facemmo per l’alluvione del maggio 2023. Nel frattempo, stiamo continuando tutte le attività di supporto alla popolazione e, fortunatamente, tante situazioni stanno già rientrando ma le nostre colonne mobili, quelle nazionali e delle altre regioni sono sul territorio, attive e operative”.

Gli interventi
Traversara, frazione in comune di Bagnacavallo (Ra), è stata perimetrata una zona relativa ad alcune case lesionate. La Direzione regionale Emilia dei vigili del Fuoco ha installato una pompa ad alta capacità a ridosso del canale fosso Vecchio lungo la via Viazza Nuova, a monte della via Reale, tra Bagnacavallo e Glorie, e consentirà di far defluire all’interno del canale le acque che hanno invaso le campagne che da Bagnacavallo arrivano a Glorie.

Il territorio forlivese sta progressivamente andando verso la normalità, soprattutto a Modigliana, località dove la presidente Priolo ha effettuato un sopralluogo ieri pomeriggio. Per quanto riguarda l’acquedotto è stata ripristinata la linea principale: da stamattina nessun problema per l’acqua del centro cittadino e sono in corso le verifiche delle utenze della periferia. Inoltre, si sta completando la pulizia delle caditoie e ritirando i rifiuti ingombranti.

Forlì, dove lunedì apriranno le scuole, questa sera, completate le attività di pulizia, verrà chiuso il centro di accoglienza in cui opera la colonna mobile Friuli.

Assistenza alla popolazione
Ridotto ancora il numero degli evacuati assistiti dal sistema di Protezione civile che scendono complessivamente a 1.200.

Volontariato
Cinque le colonne mobili regionali sul territorio: ad oggi sono presenti 750 unità del volontariato tra volontari emiliano-romagnoli e nazionali. Mentre il volontariato non organizzato è gestito attraverso i sindaci e si muove su organizzazione di comuni e vigili del fuoco soprattutto a Traversara e Faenza. Squadre di volontariato stanno operando sull’area bassa Romagna, in particolare nei comuni di Cotignola, Bagnacavallo, Lugo e Brisighella.

Salute
L’ospedale di Lugo
 entro oggi sarà pienamente operativo: da domani sarà ripristinato anche il pronto soccorso e tutte le restanti attività sanitarie.

Intanto oggi a Traversara, la frazione più colpita, saranno presenti due unità mobili con medico, infermiere e psicologo: contemporaneamente sarà disponibile anche un medico igienista per la somministrazione del vaccino antitetanica.


 
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Carità mediatica e pubblica commiserazioneIn questi giorni assistiamo quotidianamente al teatrino stucchevole, per certi versi irritante, dei nostri politici e amministratori che con le loro facce seriose, perennemente imbronciate, vorrebbero trasfondere una autorevolezza che di fatto non hanno, sembra proprio che stiamo soccombendo sotto una dilagante incompetenza a tutti i livelli, sia politici che tecnici, e ciò che appare ancora più grave è che questo stato di cose non è casuale ma perseguito con sistematico furore e la ragione è presto detta: un incompetente apicale non vorrà mai essere attorniato da soggetti competenti perché gli farebbero fare brutta figura. Ciò premesso, annunciare a gran voce una pioggia di milioni di Euro per interventi di somma urgenza è immorale, non i soldi, chiariamoci, ma l'atteggiamento. Che si debbano intraprendere lavori urgenti è scontato, oltreché doveroso (purché si tratti, beninteso, di opere effettivamente necessarie, ma ... chi le controlla?), quindi viene da chiedersi a chi giovano questi plateali annunci, è come urlare a gran voce per le strade che a seguito di un grave incidente arriverà una ambulanza, qualcuno forse ne dubita? Attuare interventi di somma urgenza è la parte più facile della messa in sicurezza perché in sostanza si tratta di ripristinare l'efficienza di ciò che è stato danneggiato, ma la sicurezza non può dirsi garantita se non ci preoccupiamo anche della reale efficacia delle opere intraprese, e qui entra in campo la competenza, bisogna pensare oltre l'emergenza ma la lungimiranza dei nostri amministratori è limitata alla durata temporale del loro mandato elettorale, del resto a chi giova promettere e impegnarsi per ottenere qualcosa i cui benefici si mostrerebbero quando al governo c'è qualcun altro? Dando dunque per scontate (e ci mancherebbe) le somme urgenze, ciò che servirebbe è cambiare mentalità e iniziare a pensare seriamente ad interventi strutturali di medio/lungo termine necessari per fronteggiare e risolvere le fragilità (storiche) del nostro territorio, non c'è nulla di nuovo da scoprire né da inventare, la sicurezza territoriale non si consegue con qualche camion di pietrame e due passate di ruspa per tappare una rotta arginale, chi metterebbe una toppa su una camera d'aria forata quando il copertone è consumato, magari nell'immediato funziona, ma non si va lontano.L'ottica emergenziale che oggi prevale nelle scelte organizzative e operative degli enti territoriali è funzionale solo allo sfruttamento della rilevanza mediatica determinata dagli eventi calamitosi, diversamente la pianificazione e la programmazione non fanno rumore, sono attività ordinarie che vanno attuate con metodica perseveranza e come tali passano in sordina senza fare notizia.Ecco spiegata in breve la differenza tra “somma urgenza” e “sicurezza del territorio” o, in estrema sintesi, tra “emergenza” e “prevenzione”, alla luce dei fatti entrambe assolutamente necessarie, ma è doveroso osservare che solo potenziando la prevenzione si riduce l'emergenza, mentre allo stato attuale si sta facendo esattamente il contrario.
Commenta news 26/09/2024 - Rusco
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