Paolo Piancastelli, un castellano nelle vesti di Romeo
Farà 21 anni ad aprile Paolo Piancastelli e dallo scorso settembre è entrato a fare parte della compagnia Junior Balletto di Toscana, dopo 4 anni come allievo nella scuola omonima. E’ sarà lui a interpretare la parte di Romeo nello spettacolo Romeo e Giulietta sabato 25 (ore 20.30) al Teatro Rossini di Lugo, in una moderna rilettura della famosa opera di Shakespeare.
«Cherchez la femme» direbbero i francesi, infatti le donne sono la causa dell’amore di Piancastelli per la danza, come racconta il ballerino di Castelbolognese: «ho cominciato nel 2001 quando avevo 5 anni a frequentare una scuola di danza perchè alla scuola materna c’era una bimba che mi piaceva e faceva danza. E così ho cominciato a ballare classica a Castel Bolognese. A 10 anni ho provato tip tap, break-dance, hip hop. Per passare alla contemporanea».
Piancastelli, come è arrivato al Balletto junior di Toscana?
«Tramite un’audizione vista su internet. Sentivo l’esigenza di prendere una strada più seria, di dare una svolta al lavoro che stavo facendo ed ho vinto una borsa di studio al 50% per la Scuola del Balletto di Toscana, trasferendomi a Firenze».
Come è stato ritrovarsi a 16 anni da solo a Firenze?
«Un bell’impegno. Ho continuato scuola, ho preso la maturità. Avevo giusto il tempo di spostarmi da una scuola all’altra. La giornata cominciava alle 8 e finiva alle 9.30 di sera. E’ stata una grande esperienza che ti fa crescere, ci vuole tanta costanza. Il primo anno è stato il più difficile».
Cosa le è mancato di più?
«I genitori. Non ti rendi conto di cosa hai finchè non ci sono. Mi hanno sempre appoggiato e li ringrazio per avermi sostenuto».
Adesso sarà Romeo dopo nemmeno 6 mesi che è entrato nella compagnia Junior BdT.
«Il ruolo di Romeo è stato un po’ difficile visto che prende spunto da Shakespeare, ma anche dalla morte di due ragazzi a Sarajevo, come Romeo e Giulietta. La parte più difficle è stata entrare nella psicologia del personaggio. Sembra incredibile se pensi che si tratta di ragazzi di 16-17 anni morti per un mondo migliore, per amore. Quando sono in scena provo emozioni forti. È una grande possibilità questa parte, sono contentissimo».
Un sogno da realizzare?
«Ora come ora ho bisogno di lavorare, anche se mi piacerebbe ballare in qualsiasi compagnia di contemporanea importante. L’esperienza fuori dall’italia mi piacerebbe farla per vedere anche l’approccio diverso del pubblico. Sono appena tornato dalla Francia dove ho accompagnato la mia ragazza, anche lei ballerina a fare un’audizione. Spero di poterne fare anche io una più avanti. In Italia purtroppo ci sono pochi teatri e poche compagnie per la danza».
Cosa le manca di più di casa a Firenze?
«Sicuramente la piadina! Ma anche la famiglia e gli amici».