Da sede di qualche esposizione a vero e proprio museo. Inaugura sabato 24 ottobre alle 16, sotto una veste del tutto rinnovata, l'abitazione di via Giacomo Rocca che un tempo fu della famiglia Rossini.
«Lugo è la città che ha visto nascere la grande passione di Gioachino Rossini per la musica – ha spiegato Anna Giulia Gallegati -: ci è sembrato quindi doveroso rendergli omaggio con una Casa museo in grado di raccontare la sua vita e le sue opere, coinvolgendo il visitatore in un’esperienza unica. Un progetto iniziato diversi anni fa, che ha portato ad inaugurare nel 2018, a 150 anni dalla scomparsa del compositore, una prima parte ed ora è arrivato a conclusione con l’allestimento completo».
Il Museo Rossini è composto di cinque sale, un breve corridoio e una piccola scala che porta al piano superiore. Il filo conduttore è, ovviamente, la musica. Nella «Stanza del prodigio», inaugurata già nel dicembre 2018, si trova il primo gioiello: l’ascolto delle Sei sonate a quattro, composte durante gli studi a Lugo. Non appena il visitatore apre uno dei quattro spartiti, appoggiati su altrettanti leggii al centro della sala, prende avvio la linea melodica corrispondente e la partitura viene proiettata sulle pareti. Quando tutti gli spartiti siano aperti, la composizione risuona per intero.
Il percorso continua al primo piano, con la «Stanza della mappa»: una distesa di cupole in cristallo, disposte lungo un sinuoso tavolo, disegna le «geografie» di vita e lavoro del maestro. Non appena si solleva una delle cupole, risuonano le note di una sua composizione.
Di fronte, si entra nella «Stanza della risonanza»: una folata di parole sussurra ciò che scrittori, filosofi, musicisti e scienziati di tutto il mondo hanno detto di Rossini. Ridiscesi al piano terra, si entra nella «Stanza della dispensa». La ben nota passione di Rossini per la cucina affiora nei titoli dei suoi piccoli «peccati di vecchiaia», composizioni spesso ironicamente intitolate a nocciole, rapanelli, sottaceti, fichi secchi e altro. Aprendo i cassetti della dispensa, ne scaturisce, in tutt’uno con la musica di Rossini, l’interpretazione visiva che ne dà Massimo Pulini, primo artista coinvolto nell’ambizioso progetto di tradurre in immagini le prelibatezze del maestro.
La Casa museo sarà aperta il venerdì, sabato e domenica dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 18.
In occasione dell'inaugurazione, gli ingressi nei locali della casa-museo saranno contingentati per assicurare la distanza interpersonale di almeno un metro. È obbligatorio indossare la mascherina.