Bassa Romagna, dal contapersone alle giostre, alla sagra in sicurezza

Bassa Romagna | 03 Ottobre 2020 Cronaca
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Dal contapersone agli stand gastronomici su prenotazione, con l'autunno sono arrivate le sagre che ogni anno riscaldano le piazze della Bassa Romagna. Certo, niente è come prima e bisogna fare gli straordinari per allestire spettacoli, tendoni, bancarelle e punti di ristoro. Dopo l'anteprima della Sagra delle Erbe palustri di Villanova, è stato il turno della Fiera del Vintage a Lugo e di San Michele a Bagnacavallo. 
Niente palco in piazza, ma eventi più ristretti che hanno fatto assaporare un poco di normalità. A detta degli organizzatori è andato tutto bene, anche se qualcuno ha storto il naso sull'opportunità, vista la situazione, di organizzare eventi di grande richiamo o per la presenza di alcune attrazioni, a partire dalle giostre del luna park.

VINTAGE MONTALTI assessore Promozione urbana Lugo

«Preferisco la prudenza,
ora lavoriamo al Natale»

«Avevamo predisposto, sotto al Pavaglione, un percorso a senso unico: si poteva circolare solo in senso antiorario» spiega l'assessore alla Promozione Urbana Lino Montalti dopo il Festival del Vintage di Lugo. Poi, da protocollo standard, tutti con la mascherina. «Ne avevamo alcune a disposizione del pubblico per chi non ne fosse munito – commenta Montalti -. Vi è stato un intenso afflusso in alcuni momenti, ma ho notato come le persone si siano ben comportate. Certo, si può far sempre meglio: per la prossima edizione in programma a metà ottobre potremmo ragionare sulla regolamentazione delle entrate e delle uscite. Ma tutto sommato è andata bene».

Domenica alcuni negozi erano chiusi, altri aperti. E non è passata inosservata la presa di posizione di Simone Baioni, presidente del Consorzio AnimaLugo, che avrebbe volentieri rimandato l'evento. «Rispetto questa posizione – dice l'assessore -: con AnimaLugo e le associazioni di categoria c'è una stretta collaborazione. E condivido la nuova direzione intrapresa dal consorzio, che da organizzatore di eventi è divenuto un ente che fornisce servizi agli imprenditori». A gestire il calendario degli appuntamenti, invece, pensa l'apposito ufficio dell'amministrazione comunale, di recente potenziato nell'organico.

In settembre è saltata la fiera Biennale. «Due eventi, Biennale e Vintage, molto diversi tra loro, che richiedono tempi e risorse differenti – rileva Montalti -. Un anno fa era iniziato il ragionamento con le associazioni di categoria per la Biennale. Poi, in marzo, abbiamo pensato non fosse opportuno far partire l'intera macchina organizzativa di fronte a tante incertezze». Una «giostra» costosa sia per chi organizza, sia per le aziende che vogliono presenziare con uno stand e devono investire su strutture e personale.

«Ora stiamo pensando all'accensione dell'albero l'8 dicembre, alle iniziative natalizie e all'ultima notte dell'anno – conclude Montalti -. Se non ci sarà il concerto di Capodanno, potrebbero esserci, oltre alle luminarie, percorsi e piccole iniziative che portino alla scoperta di diversi angoli della città. Preferisco ricevere critiche per aver assunto un atteggiamento prudente, prima di incassare complimenti per aver organizzato un'iniziativa che possa portare a nuovi contagi».

MONICA POLETTI assessora Cultura Bagnacavallo

«Contapersone per il patrono,
ora il teatro Goldoni raddoppia»

Complice la morfologia del centro storico, grazie al lavoro delle forze dell'ordine e dei volontari della Protezione civile, munite di contapersone collegati a una centrale operativa, è stato possibile chiudere il perimetro della Festa di San Michele e monitorare in tempo reale tutti gli accessi. Il limite massimo di 3mila persone non è mai stato raggiunto. Un sistema che, con l'andare del tempo, potrebbe «fare scuola» ed essere adottato in occasione di altri eventi.

«Più della passeggiata in centro – spiega l'assessore alla Cultura Monica Poletti – chi ha partecipato alla festa di quest'anno lo ha fatto col preciso intento di seguire le mostre e i piccoli appuntamenti culturali organizzati in città. Tutto sommato è andata bene e i visitatori hanno adottato comportamenti educati e buon senso». Alcune esposizioni hanno fatto registrare tanto interesse e un poco di fila (ogni evento aveva il suo protocollo e il suo contatore di ingressi) e i commenti sono positivi. C'è chi è tornato più volte.

Le tradizionali osterie hanno funzionato su prenotazione, anche se alcune hanno preferito non aprire. La situazione, d'altra parte, è tutto meno che normale e il clima, in alcune serate invernale, non ha aiutato. Poi la notizia di due bambini positivi alla scuola dell'infanzia avrà creato qualche apprensione iniziale, «ma in soli due giorni sono stati eseguiti i tamponi necessari – aggiunge l'assessora - e sono risultati tutti negativi».

La presenza del luna park ha fatto storcere il naso a qualcuno. «Tutti gli operatori hanno seguito i protocolli previsti dalle normative – sottolinea Poletti – e si tratta di esercenti che appartengono al mondo dello spettacolo, tra i più colpiti dalle restrizioni dovute all'emergenza sanitaria. E' legittimo porsi la domanda e i genitori sono liberi di scegliere se portare o non portare i bambini alle giostre».

Ora si lavora alla riapertura dello storico teatro Goldoni. In ottobre, fermo restando il protocollo Covid che prevede il dimezzamento dei posti a sedere, sono previsti due spettacoli comici (Ivano Marescotti sabato 10 e Paolo Cevoli sabato 17). «E sabato 3 – aggiunge l'assessora - partirà la prevendita dei carnet da sei spettacoli per la stagione invernale vera e propria. I posti saranno contingentati, ma ogni spettacolo verrà messo in scena due volte».

FEDERICO SETTEMBRINI assessore Cultura Cotignola

«Il rogo della Segavecchia
sperando in giorni migliori»

Niente gastronomico, ma diversi punti di ristoro. Niente grandi spettacoli in piazza, «ma numerosi piccoli eventi sparsi per la città, da Casa Varoli alla chiesa di San Francesco – spiega l'assessore alla Cultura Federico Settembrini -, per andare incontro agli interessi più diversi, dai bambini agli adulti, e animare diversi angoli del capoluogo». La festa dell'uva, più recentemente ribattezzata «Sagra del vino tipico romagnolo», è organizzata dalla Pro loco con la collaborazione della rete di imprese CotignolaInvita e l'amministrazione comunale. Anche i giorni sono calati: in calendario ci sono solo sabato 3 e domenica 4 ottobre. «Una sinergia, quella tra volontariato ed ente pubblico - rileva Settembrini - che quest'estate ha dato ottimi risultati con ben 50 eventi che hanno toccato tutto il territorio comunale».

Ci saranno anche le giostre nel piazzale adiacente al Conad. «Una scelta non scontata - commenta l'assessore - che va nella direzione di voler recuperare, seppur con tutte le attenzioni del caso, una situazione di normalità. Il piazzale verrà monitorato dagli stessi giostrai e contiamo nella collaborazione e nel senso di responsabilità di ognuno di noi. Bisogna buttarsi alle spalle una stagione difficile e, seppur con qualche mese di ritardo dovuto all'emergenza sanitaria, nella serata di domenica (ore 21) verrà bruciata la Segavecchia in piazza Vittorio Emanuele II». Un rito propiziatorio che, speriamo, porti giorni migliori.

ROBERTA CONTOLI assessora Cultura Alfonsine

«Piazza Monti transennata
in occasione della Festa dell'Uva»

Anche la festa dell'Uva ad Alfonsine, che si terrà in piazza Monti dal 9 all'11 ottobre sarà in «tono minore». Lo stand gastronomico funzionerà solo su prenotazione o per il servizio da asporto. Non ci sarà il palco con spettacoli, miss, mister e altre goliardate, ma solo il pianobar ad accompagnare i commensali il tempo della cena. Ci saranno tre banchetti di altrettante cantine: ma non si potranno riempire i bicchieri, piuttosto si potranno acquistare delle bottiglie. Tutta la piazza sarà transennata per meglio vigilare l'affluenza all'evento. Un esordio difficile per la Pro loco, appena rinnovata nei suoi organi direttivi, e la Consulta destra Senio, che organizzano la Festa. «È tutto molto complicato – spiega l'assessore alla Cultura Roberta Contoli - e gli eventi in programma sono ben diversi dalla festa a cui eravamo abituati, ma vogliamo tentare di mantenere l'appuntamento con la speranza che il prossimo anno sia possibile tornare alle nostre consuetudini».

a cura di Samuele Staffa

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