Bassa Romagna, 100 casi per Demetra donne in aiuto

Nel 2017 il centro antiviolenza Demetra donne in aiuto ha accolto 100 donne. Un dato che supera di poco quello del 2016 (95) e sfiora quello del 2015 (110 vittime accolte). Un numero in tripla cifra che, in ogni caso, deve fare riflettere, non solo l’8 marzo.
87 VITTIME
Su 100 donne accolte nel 2017, 87 hanno subito violenza e 18 di queste continuano il percorso dagli anni precedenti. Circa il 10% delle donne accolte non ha subito violenza, ma ha contattato il centro per prendere contatto con lo Sportello di orientamento al lavoro.CHI SONO
Il 34% delle donne accolte è residente nel comune di Lugo. Gli altri comuni più rappresentati sono Alfonsine (9%), Massa Lombarda (8%) e Bagnacavallo (7%). «Il centro antiviolenza si trova nel centro di Lugo, per cui le lughesi lo conoscono di più - - spiega Maria Teresa Calabrese, presidente Demetra -. E’ altresì vero che rispetto al 2016 c’è un aumento di tutti i comuni dell’Unione e questo significa che si sta facendo un buon lavoro di rete».
Il 51% delle donne accolte è italiano, mentre il 47% è rappresentato da straniere. Le nazionalità estere più rappresentate sono quella romena (25%) e quella marocchina (20%). Seguono albanesi (10%) e nigeriane (7,5%).
La fascia di età più rappresentata è quella che va dai 30 ai 39 anni, seguita da quella che va dai 40 ai 49.LA VIOLENZA
Le donne che si rivolgono al centro subiscono una o più forme di violenza.
Il 44% delle vittime ha subito o subisce violenza psicologica. «Questa tipologia - afferma Calabrese - si attua attraverso l’umiliazione, gli insulti, la denigrazione, le minacce, i pedinamenti, gli inseguimenti; è una forma subdola di violenza perché non ha effetti visibili come lividi o ferite». Lo stalking (17 nel 2017) è una forma di violenza psicologica.
Il 33% delle donne ha invece subito violenza fisica: schiaffi, pugni, calci e qualunque atto volto a colpire e/o ferire il corpo. Lesioni e traumi che causano anche conseguenze sul piano psicologico come angoscia, ansia, paura, disturbi dell’alimentazione, difficoltà di concentrazione, insonnia, fino ad arrivare all’uso o all’abuso di sostanze come psicofarmaci, droghe, alcol.
Il 17% ha subito violenza economica, che consiste in ogni forma di controllo e privazione delle risorse economiche delle donne, di impedimento della ricerca o del mantenimento del lavoro.
Il 6% delle donne ha subito violenza sessuale. «Contrariamente a quanto si crede – rileva la presidente -, viene agita da estranei o sconosciuti solo in una minima parte dei casi: come ogni altra forma di violenza nei confronti delle donne viene agita soprattutto ad opera di partner, ex partner, familiari, conoscenti o amici della donna».PEGASO E KALIMERA
Nel 2017 sono state 3 le donne, assieme ai figli minori, che hanno fatto ricorso (chiamando di propria iniziativa il numero verde fornito da forze dell’ordine, servizi sociali e sanitari) al progetto «Pegaso» (la vittima di violenze, dopo la segnalazione delle forze dell’ordine, del Servizio anitario o dei servizi sociali, viene ospitata per 4 giorni in un alloggio indicato dai Servizi sociali poi, dopo denuncia formale, la presa in carico spetta agli stessi Servizi socili territoriali che intervengono in caso di denuncia formale).
L’associazione Demetra cura, per i casi più urgenti, anche il progetto della Casa Rifugio «Kalimera» (ad indirizzo segreto, dove vengono ospitate le donne con o senza figli che hanno necessità di allontanarsi da casa perché vivono con partner violenti o maltrattanti). Anche in questo caso le donne ospitate nel 2017 sono state 3.I VIOLENTI
Le donne subiscono violenza principalmente dai familiari di sesso maschile. La maggioranza (75%) sono mariti o conviventi. Nove di loro hanno continuato a perpetrare violenza sulla donna anche quando la relazione era stata interrotta, quindi come ex partner. «Il dato sulla nazionalità tradisce lo stereotipo dello straniero che agisce violenza contro le donne – commenta Calabrese -. Solo il 33% di loro è straniero, mentre il 54% è di nazionalità italiana (13% non rilevato). La maggior parte degli autori stranieri proviene da Romania e Marocco. Seguono Albania e Nigeria». (s.sta.)