Rosetti Marino, poca cassa e qualche miglioramento
Dopo la richiesta di cassa integrazione, la situazione alla Rosetti Marino è sotto controllo. L’ammortizzatore sociale ordinario era stato richiesto per 250 lavoratori (su circa 350 persone in organico) per 13 settimane da inizio agosto. «Mi auguro che la situazione continui a migliorare e i nostri sforzi vanno in questa direzione - spiega Stefano Silvestroni, vice presidente e direttore degli affari generali di Rosetti Marino -. Stiamo acquisendo nuove commesse con impegno e sacrificio, riducendo i margini per garantire la continuità aziendale e ridurre l’impatto sui lavoratori che sono stati toccati per periodi molto limitati di tempo dalla cassa integrazione. Inoltre abbiamo cercato di utilizzarla in maniera il più possibile distribuita grazie al confronto con gli Rsu e il sindacato. Per il futuro siamo fiduciosi, consci che comunque il settore offshore sta vivendo una grave crisi di investimenti a causa del basso prezzo del greggio».
«La cassa resta aperta, ma ci sono segnali che lasciano ipotizzare sviluppi positivi - conferma Milco Cassani, segretario della Fiom -. A breve ci incontreremo con i vertici aziendali, con cui c’è un rapporto di collaborazione nell’interesse dei lavoratori e della società».
Nei cantieri Rosetti Marino vengono progettate e costruite piattaforme offshore e navi di servizio soprattutto per il settore. Negli ultimi tre mesi le commesse principali sono state due rimorchiatori per la Fratelli Neri di Napoli, il primo traghetto italiano alimentato a gas naturale liquefatto (Gnl) per la compagnia di navigazione messinese Caronte & Tourist e la progettazione, appalto e costruzione di moduli sottomarini destinati al progetto North Africa Offshore Gas Project per conto della OneSubsea. (c.f.)