Il gruppo Bunge ha deciso di investire in Italia e, in particolare, nello stabilimento di Ravenna. Bunge è una multinazionale che opera nel campo agroindustriale, delle bioenergie e dei fertilizzanti ed è presente in circa 40 paesi. Nello stabilimento di Porto Corsini, la società svolge la spremitura di semi oleosi per la produzione di oli vegetali ad uso alimentare e farine ad uso zootecnico, nonché attività di raffinazione ed imbottigliamento oli vegetali. A Ravenna lavorano circa 200 persone, tra diretti e indiretti, compreso il personale Novaol, società leader nel settore del biodiesel e di recente acquisita da Bunge Italia.
“Il progetto, presentato ieri a tutti i lavoratori e ai rappresentanti delle istituzioni locali – spiega l’Amministratore Delegato, Alessandro Vitiello -, nasce dalla volontà dell’azienda di rafforzare la propria presenza di mercato nel settore agroindustriale e, dunque, incrementare la capacità produttiva dello stabilimento, con riferimento alla parte di spremitura dei semi. Grazie alla realizzazione di questo progetto, per il quale si prevede un investimento di circa 50 milioni di euro, Bunge riuscirà ad ottimizzare la lavorazione dei semi di soia e la produzione di suoi derivati, rafforzando la propria posizione sul mercato proprio in ragione della possibilità di ottimizzare in maniera significativa l’intero ciclo di lavorazione della materia prima all’interno dello stabilimento di Porto Corsini”.
"Molteplici i benefici attesi da tale investimento - sottolineano dalla Bunge - : dall’efficienza generale del processo alla qualità dei prodotti, dal rispetto dell’ambiente al miglioramento generale delle condizioni di sicurezza. Tutto il territorio e l’economia ravennate beneficeranno di questo investimento, con positivi impatti occupazionali nel medio lungo periodo.
Un importante contributo alle strategie della società deriverebbe dall’approfondimento dei fondali del porto di Ravenna e, quindi, dalla possibilità di ricevere navi di maggiori dimensioni in presenza di un adeguato pescaggio".