Riccardo Muti dirige il doppio concerto de «Le vie dell'amicizia»
Sabato 4 luglio a Ravenna (Pala de André ore 21) e lunedì 6 nell’antica cattedrale di Otranto: sono queste le tappe dell’appuntamento più atteso del cartellone di Ravenna Festival 2015 perché, percorrendo ancora una volta le Vie dell’Amicizia, si andrà alla scoperta dell'anima bizantina di Ravenna.
Ravenna e Otranto infatti sono due città affacciate ad Est, protese sullo stesso mare e accomunate dal destino di rappresentare in diversi momenti storici un punto di incontro tra Oriente e Occidente. Entrambe crogiuolo di culture, così come lo è quell’Albero della Vita, labirinto musivo, simbolo “transculturale”, che si dispiega nelle navate della cattedrale di Otranto, secondo un preciso programma sacro in cui, tra il 1163 e il 1165, il monaco Pantaleone mescola Bibbia e Torah, Islam e Cabbala, romanzi gotici e salmi antichi e chanson de geste. Sotto la bacchetta di Riccardo Muti, il palcoscenico del Pala de André ospiterà i giovani dell’Orchestra Cherubini insieme al coro La Stagione Armonica, preparato da Sergio Balestracci; ma a loro si uniranno anche i musicisti dell’Orchestra e del Coro del Teatro Petruzzelli di Bari, nonché le voci del tenore Matthias Stier, del soprano Rosa Feola e del baritono Thomas Tatzl, in un concerto che due giorni dopo sarà ripreso nella cattedrale di Otranto. Un affresco musicale che, a suggellare il messaggio di “amicizia”, si arricchisce dell’incontro di voci e lingue diverse, simboli di quelle culture che per secoli hanno convissuto nella cittadella-medina di Otranto. L’evocativo suono del “griko”, l’antica lingua dell’area grecofona della Grecìa Salentina che si estendeva tra Otranto, in cui reciterà Renato Colaci; il Mugham, l’antico sistema modale azero su cui si muoverà il canto del controtenore Ilham Nazarov; e la lingua turca che risuona nel canto d’amore e morte affidato a Simge Büyükedes. Quei mondi evocati nella pagina di Arvo Pärt che, dopo la indicibile semplicità espressiva dell’Ave Verum, il celebre mottetto per coro, archi e organo K 618 di Mozart, risuonerà con Orient & Occident. Dualità che si fonde, nelle parole d’amore del duetto “Von deiner Güt, o Herr und Gott” di Adamo ed Eva, che insieme al recitativo dell’arcangelo Uriel, “Aus Rosenwolken bricht”, dalla terza parte dell’oratorio La Creazione di Franz Joseph Haydn, costituisce un’altra tessera del composito programma del concerto: gli stessi Adamo ed Eva che nell’antico Albero della Vita otrantino appaiono in alto, ai piedi dell’abside, nella celestiale partitura haydniana intrecciano i propri incanti vocali, nella serenità del Paradiso terrestre. Prima di lasciare il posto alla grandiosità irrequieta e sofferta che trapela dal Te Deum di Giuseppe Verdi (dai Quattro Pezzi Sacri): pura espressione sonora, che con piglio michelangiolesco scolpisce la paura ultima dell’uomo, e la sua sgomenta commozione di fronte a Dio.
Il concerto di Otranto sarà trasmesso in diretta radiofonica su Radio Rai 3 e in tv su Rai 1 il 17 luglio.