Lugo Terminal vuole sbarcare in Francia. Parla l’ad Silvia Poli

Bassa Romagna | 14 Aprile 2015 Economia
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«E’ difficile competere in questo mercato che vive ormai da anni una guerra aperta dei prezzi. Per riuscirci dobbiamo fare sempre più rete con altri operatori e rendere massima l’efficienza. D’altro canto i terminal intermodali (ferro-gomma) rappresentano il futuro del trasporto e della logistica». Parola di Silvia Poli, amministratore delegato di Lugo Terminal, che sottolinea come «sia difficile pensare che il futuro non sia sostenibile in una zona caratterizzata da tanti terminal piccoli che fanno fatica a sopravvivere. Stiamo lavorando per fare rete sempre più con altri scali e, allo stesso tempo, riuscire ad ottenere un’efficienza maggiore con un’organizzazione sempre migliore grazie alla gestione e ottimizzando i costi fissi».
Lugo Terminal è una realtà importante «a servizio dell’area basso romagnola - spiega l’ad - ma non solo, in quanto ragioniamo su un’area più vasta. D’altronde siamo il centro intermodale naturale del porto di Ravenna».
Impiega 55 persone tra Lugo (51 unità) e Giovinazzo (in Puglia) e produce un fatturato che si aggira intorno ai 16-17 milioni di euro. La superficie del terminal lughese si aggira introno ai 19 ettari di cui 50mila metri quadri coperti. Ha 5 binari capaci di accogliere treni da 700 a 1.000 metri e si riescono a svolgere tutte le operazioni di cui un treno ha bisogno. Il lavoro, in questi anni di crisi economica, «è cambiato molto: non basta più organizzare un treno - continua -, ma è fondamentale fornire un pacchetto al cliente che chiede sempre più servizi completi. Anche per questo è sempre più importante fare rete anche tra i diversi operatori del settore della logistica e dei trasporti».
I mercati di riferimento sono vari: si va da Austria, Germania e centro Europa ad un treno alla settimana diretto in Russia. Importanti sono i collegamenti con il terminal di proprietà a Giovinazzo e i conseguenti collegamenti con Bari e Molfetta per i collegamenti col Sud-Est Europa a partire dalla Grecia. Ma Silvia Poli non si accontenta e guarda al futuro con nuovi progetti di miglioramento funzionali ad un’ulteriore crescita del centro intermodale. «Al momento non abbiamo in previsione un’espansione delle aree, ma stiamo valutando comunque - conclude -. Stiamo valutando la parte finanziaria per il rifacimento dell’area container dove dovremo intervenire con una nuova pavimentazione con l’aggiunta di nuovi binari. Abbiamo stimato un costo di circa 1,5 milioni di euro. Inoltre stiamo lavorando su nuove connessioni. Abbiamo intenzione di aggiungere un treno diretto in Provenza, nel sud della Francia: se, come speriamo, ci saranno le condizioni, vorremmo attivarlo entro fine 2015».
Intanto il sindaco Davide Ranalli promette: «Lugo Terminal è una scommessa vinta dagli imprenditori, ma anche dalla politica. Con l’amministrazione precedente si era interrotto quel dialogo che la politica aveva dato in passato e che aveva agevolato lo sviluppo del terminal. Stiamo superando i vincoli che ci sono per poter pensare, se e quando l’impresa lo riterrà necessario, di espandere il centro intermodale».

Christian Fossi
economia@settesere.it
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