Area naviglio a Bagnacavallo, polemiche sull'alimentari

Bassa Romagna | 03 Aprile 2015 Cronaca
area-naviglio-a-bagnacavallo-polemiche-sullalimentari
Si avvicina l’arrivo di un supermarket di 1500 metri quadrati nell’Area Naviglio alle porte di Bagnacavallo e cresce la tensione assieme al coro di condanna all’operazione. Dopo il via libera del consiglio provinciale di martedì 31, a metà aprile la variante al Piano particolareggiato, quella che cancellerà il limite massimo di 250 metri quadrati per l’insediamento di attività commerciali del settore alimentare, passerà tra i banchi del consiglio comunale bagnacavallese. «Ma non è certo una scelta politica del Comune di Bagnacavallo – sottolinea il vicesindaco Matteo Giacomoni – piuttosto un atto dovuto». La nostra volontà politica è quella di dieci anni fa, che prevedeva la realizzazione di servizi, dall’albergo alla mensa, a servizio delle imprese e della città».
Cinque anni fa era stato il colosso dei discount Eurospin ad avanzare a Stepra la richiesta per insediare nell’Area naviglio un punto vendita. Allora, il regolamento che disciplinava l’assegnazione dei lotti imponeva, proprio alle realtà del settore alimentare, di insediare un punto vendita con una superficie massima pavimentata di 250 metri quadrati. In altre parole, spazio a piccoli spazi vendita, no a grandi supermercati. Dieci anni fa, quando venne redatto il primo regolamento, si pensava a uno spazio mensa a servizio delle aziende che, nel corso degli anni, avrebbero dovuto insediarsi nell’Area Naviglio che, tuttavia, non è decollata. Quindi semaforo rosso. Poi è passata parecchia acqua sotto i ponti e non è detto che lo stesso gruppo sia ancora interessato all’affare.
Stepra è una società in mano alla Provincia di Ravenna e alla Camera di Commercio ed è partecipata, per percentuali di scarso rilievo, dai Comuni della provincia di Ravenna, Bagnacavallo compreso. Oggi Stepra è in stato di liquidazione. La crisi ha sconvolto le previsioni e toccato duro tutti. Ma nonostante le difficoltà societarie (oggi è guidata da un liquidatore che ha il compito di traghettare la società verso lo spegnimento), da Stepra sono arrivate in questi anni nuove richieste al Comune di Bagnacavallo per modificare il Piano particolareggiato e renderlo più ‘appetibile’ per gli imprenditori che lavorano in questo campo.
«Dopo le nuove normative che hanno ispirato le liberalizzazioni nel campo del commercio che arrivano dal Governo Monti – spiega il vicesindaco Giacomoni – i Comuni, dopo aver individuato le aree commerciali, non hanno più questa discrezionalità e non possono più far valere questi limiti. In riferimento a chi contesta questo passaggio, penso faccia comodo trovare un nemico tra gli amministratori, ma dopo attente valutazioni sul piano legale, abbiamo accertato che per il Comune di Bagnacavallo si tratta di un atto dovuto per legge».
La vicenda ha innescato un folto coro di voci contrarie all’operazione, a partire dalle associazioni di categoria, che spianerebbe la strada all’arrivo di una attività commerciale del settore alimentare di medie dimensioni in un territorio già saturo. Ascom Confocommercio e Confesercenti hanno palesato da tempo la mloro contrarietà. E non è passato l’emendamento del consigliere provinciale Gianfranco Spadoni, che ha proposto all’assemblea di rivedere i limiti della superficie edificabile verso il basso.  «A chi serve?» domanda Raffaele Gordini, presidente di Confcooperative Ravenna e della coop. Cpda, che gestisce i due punti vendita Conad a Bagnacavallo. «Non serve a Stepra – continua Gordini – che è in liquidazione: questa operazione, per l’azienda, sarebbe una goccia nell’oceano. Non serve al Comune, viste le numerose polemiche innescate. Non serve agli operatori del territorio, a cui si chiede di valorizzare i centri storici mentre si rischia di costruire veri e propri ‘mostri’ simili a quelli realizzati in Veneto. E non serve ai bagnacavallesi: fino a tre anni fa c’erano 1700 metri quadrati di superficie pavimentata destinata alla vendita alimentare, poi ne sono arrivati altri 1500, per un totale di 3200. Ora se ne vogliono realizzare altri 1500. A chi serve?».
«Sono d’accordo con chi sostiene che si tratti di un territorio già saturo – aggiunge Giacomoni - e la nostra volontà politica era quella di portare servizi nell’Area naviglio e continuare a lavorare sul centro storico. Ribadisco: si tratta di un atto dovuto per legge».
 
 
 
 
Compila questo modulo per scrivere un commento
Nome:
Commento:
Settesere Community
Abbonati on-line
al settimanale Setteserequi!

SCOPRI COME
Scarica la nostra App!
Scarica la nostra APP
Follow Us
Facebook
Instagram
Youtube
Appuntamenti
Buon Appetito
Progetto intimo
FuoriClasse
Centenari
Mappamondo
Lab 25
Fata Storia
Blog Settesere
Logo Settesere
Facebook  Twitter   Youtube
Redazione di Faenza

Via Severoli, 16 A
Tel. +39 0546/20535
E-mail: direttore@settesere.it
Privacy & Cookie Policy - Preferenze Cookie
Redazione di Ravenna

via Arcivescovo Gerberto 17
Tel 0544/1880790
E-mail direttore@settesere.it

Pubblicità

Per la pubblicità su SettesereQui e Settesere.it potete rivolgervi a: Media Romagna
Ravenna - tel. 0544/1880790
Faenza - tel. 0546/20535
E-mail: pubblicita@settesere.it

Credits TITANKA! Spa
Setteserequi è una testata registrata presso il Tribunale di Ravenna al n.457 del 03/10/1964 - Numero iscrizione al Registro degli Operatori di Comunicazione:
23201- Direttore responsabile Manuel Poletti - Editore “Media Romagna” cooperativa di giornalisti con sede a Ravenna, Arcivescovo Gerberto 17.
La testata fruisce dei contributi diretti editoria L. 198/2016 e d.lgs. 70/2017 (ex L. 250/90).
Contributi incassati

settesere it n8261-area-naviglio-a-bagnacavallo-polemiche-sull-alimentari 004
Licenza contenuti Tutti i contenuti del sito sono disponibili in licenza Creative Commons Attribuzione