Sciopero dei bancari Bcc in piazza a Faenza. Guarda il video

«Siamo cooperative e vogliamo rimanere tali». «Siamo banche di credito cooperativo, le uniche a contatto veramente col territorio. Non vogliamo essere trasformate in spa». «Contratto, contratto, contratto. Siamo senza contratto nazionale, Federcasse deve rinnovarlo». Sono alcuni degli slogan gridati in Piazza della Libertà a Faenza durante lo sciopero dei lavoratori delle Bcc nella mattina di lunedì 2 marzo scorso.
Fa un po’ effetto vedere i lavoratori del credito cooperativo protestare con fischietti e bandiere, «ma non possiamo accettare il rischio di diventare una società per azioni, pagando così la mala gestio di altri istituti di credito - Giovanni Sentimenti, coordinatore nazionale Bcc della Fiba Cisl -. La nostra identità cooperativa è sostanza. Senza i nostri istituti sarà molto più difficile accedere al credito per gli artigiani, le piccole imprese e le famiglie. La riforma era pronta. Ora osserviamo attentamente gli sviluppi. Le Bcc devono essere le banche del territorio dove operano, più attente delle altre alle persione: clenti, soci e dipendenti. Non si può essere differenti solo a parole».

Christian Fossi

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