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Lunedì 9 febbraio si è tenuta la prima assemblea sindacale generale dei lavoratori portuali di Ravenna (Cooperativa Portuale, Compagnia Portuale, dipendenti delle imprese terminaliste, dell'Autorità Portuale, lavoratori dei servizi tecnico nautici ecc...).
Al termine del partecipatissimo incontro, tutti i lavoratori e le lavoratrici presenti hanno condiviso gli obiettivi proposti da Filt Cgil e Fit Cisl, evidenziando la necessità di mettere in campo ogni utile azione per bloccare il disegno di legge Guidi e le nefandezze in esso contenute, in particolar modo quelle indirizzate alla deregolamentazione del lavoro portuale e dei servizi tecnico nautici. Le lavoratrici e i lavoratori di Ravenna, all’unanimità, chiedono che venga immediatamente dichiarato lo stato d’agitazione, a livello nazionale, di tutto il settore della portualità. L’assemblea dà, inoltre, mandato alle strutture sindacali per realizzare ogni azione informativa e di contrasto, fino alla dichiarazione dello sciopero generale nazionale del settore ed il blocco della portualità, qualora non vi fossero segnali precisi di inversione di tendenza.
Le lavoratrici e i lavoratori chiedono alle segreterie nazionali di Filt e Fit di operare ogni tentativo possibile per recuperare l’unità di intervento sindacale ma richiamano in primo luogo la necessità che le azioni richieste (a partire dall’immediata dichiarazione dello stato di agitazione) vengano assunte con carattere di massima priorità, vista la necessità condivisa di intervenire tempestivamente.
L’assemblea dei lavoratori e delle lavoratrici del porto di Ravenna è pronta ad effettuare ogni azione di lotta per salvaguardare il lavoro portuale, la Compagnia, le imprese, l'Autorità Portuale e i servizi tecnico-nautici, garantendo attenzione alla sicurezza, professionalità, formazione, qualità del lavoro, rispetto dei contratti nazionali e legalità.
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